Scegliere Gesù!
E’ una delizia la vita della famiglia che
sceglie Gesù e vive di Lui!
nº 1156
Omelia 21^ Domenica
T.O.
(26.08.12)
Pe. Luiz Carlos de
Oliveira
Redentorista
Parole di Vita
eterna
Signore, da chi
andremo?
Giosuè convocò il popolo in una solenne
assemblea affinchè facessero una scelta definitiva: o servire il Signore o gli
dei. Egli dà per primo l’esempio dicendo
che la sua famiglia avrebbe servito il Signore. Il popolo fa la stessa scelta
(Giosuè 24, 15-18). Gesù propone la stessa cosa ai discepoli: “Anche voi volete
andarvene?” Pietro risponde: “Da chi andremo? Tu hai Parole di vita eterna e
noi abbiamo creduto e riconosciuto che tu sei il santo di Dio” (Gv. 6,68).
Nella preghiera del Dopo-Comunione così preghiamo: “porta a compimento, Signore,
l’opera redentrice della tua misericordia e perché possiamo conformarci in
tutto alla tua volontà rendici forti e generosi nel tuo amore”. Questa è la
nostra scelta di servire il Signore. Il mistero dell’eucaristia realizza in noi
una trasformazione per credere in lui e sceglierlo. Gesù desiderava che i discepoli comprendessoro,
per questo dice: “Lo Spirito è quello
che vivifica, la carne non giova a nulla” (Gv 6, 63). La condizione umana
rifiuta di mangiare la sua carne e bere il suo sangue, ma la fede ci fa
vedere che credere vuol dire alimentarsi
di Lui. E lo realizziamo nella comunione eucaristica ricevendo il suo Corpo e
il suo Sangue. Per la fede vediamo in questo sacramento il Signore che ci dà la Vita Eterna. Siamo messi
davanti a una scelta che Dio non obbliga, ma propone. La difficoltà delle persone è proprio quella
di scegliere Gesù, per le sue parole che sembrano dure perchè esigono un
cambiamento. La liturgia ci insegna: “O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti,
perché fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera
gioia”. Trattandosi della Vita è lo Spirito che ci guida.
Il
Signore è buono
Il versetto di un Salmo ci mette
davanti la ragione di scegliere Dio: “Gustate e vedete che buono è il Signore” (S.34,8). Solo dopo aver provato
che il Signore è il nostro sostegno e
vita, possiamo fare una scelta sicura e permanente. Siamo invitati dal salmo a
benedire sempre Dio… “La mia anima glorifica il Signore!”. Scegliere Gesù,
nella fede, è confermato da Lui nel darsi come alimento nell’Eucaristia che è
il memoriale della sua Morte e Risurrezione, e che contiene la gioia del popolo di Dio alla moltiplicazione dei
pani. Solo per la fede comprendiamo cosa voleva dire Gesù, quando
disse: “Questo vi scandalizza? E quando
vedrete il Figlio dell’uomo ascendere là dove era prima?...” (Gv 6,61). La Sua Ascensione al Cielo è più
sconvolgente, per chi non ha la fede,
che mangiare la sua carne. Credere in Lui unito nella gloria del Padre, sarà
uno scandalo ancora più grande
Matrimonio
in Dio
Riflettendo sul nostro aver
scelto Dio, in Cristo, possiamo capire allora quello che intendeva S. Paolo sul
matrimonio: “Questo mistero è grande: io lo dico riferendomi al Cristo e alla chiesa” (Ef. 5, 32). Il matrimonio non è
religioso solo perché è fatto in chiesa, ma perché ha la sua esistenza a
partire dalla sua relazione con il Mistero di Cristo che si è consegnato per
noi, suo popolo, nella Chiesa. Le virtù del matrimonio le apprendiamo da questa
relazione mistica esistente in Cristo. Così come ha fatto Lui dobbiamo fare
anche noi. Possiamo dire che la scelta definitiva per Cristo si fa attraverso
il sacramento del matrimonio che significa e realizza la grazia redentrice di
Cristo. Matrimonio è cammino di Salvezza
per coloro che sono chiamati a questa vita. Essere di Dio non significa
solo pregare, ma vivere il matrimonio nell’amore carnale e spirituale. Allora sì, la preghiera e i mezzi spirituali
acquistano senso.
Letture: Gs 24,1-2a.15-17.18b; Sal 33; Ef 5,21-32;
Vangelo: Gv 6,60-69