nº
1139
Articolo
Pe.
Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Festa
di San Giovanni Battista
1127. Ieri e oggi, modello di vita
G.B. fu un uomo forte. Meritò da Gesù, il
più grande elogio che qualcuno possa ricevere: “ Tra i nati di donna non è
sorto uno più grande di Giovanni il Battistaâ€(Mt 11,11). Giovanni ha coscienza
della sua missione e del suo posto nel Regno: preparare la venuta del Messia
(Mt 3,3). Egli la prepara con l’annuncio della conversione. Egli è un
convertito, cioè rivolto verso Dio e docile al suo progetto di salvezza. Per
questo sà che la sua missione è preparare la conversione per preparare i cammini del Signore. Sappiamo
ciò che annunciamo quando lo viviamo! Il miglior modo di annunciare è vivere la
Parola che riceviamo. La coerenza dà credito alla nostra parola. La gente ha riconosciuto
in lui un profeta. Era già molto tempo che non ne appariva uno. La sua vita
consacrata ha fatto di lui un profeta e ha riempito di speranza il cuore della
gente che stava in ansiosa aspettativa (Lc 3, 15). Anche il suo tempo stava
vivendo uno svuotamento religioso e il popolo era già stanco di quel modo di
vivere la fede nel loro Dio unico. Egli ha voluto portare un po’ di respiro
alla gente tenendo desta la speranza verso tempi migliori, nell’attesa della
venuta del Messia. Pieno di Spirito Santo che ha ricevuto fin dal seno di sua
madre, egli si prepara per realizzare questa missione. Anche lui viveva nell’attesa e nel desiderio
di vedere arrivare il Messia promesso. E’ modello per il popolo di Dio nel modo
di vivere la Parola, nella coerenza della vita e nel coraggio di chiamare a
conversione anche i potenti, denunciando il re Erode dei suoi peccati.
Nonostante si sentisse accusato, al re piaceva ascoltarLo (Mc 6,20). Egli
predicava a tutte le classi sociali che lo cercavano, ed incanalava ognuno
verso il bene. Noi preferiamo dire che tutto è giusto, ma non è questo l’aiuto
migliore che possiamo dare alle persone dire che ciò che è sbagliato va bene lo
stesso!
1128 Un nuovo modo di annunciare
Il nuovo modo, di Giovanni, di annunciare la Parola di Dio era puntare
sulla esperienza e non rimanere a ripetere testi o a discutere su teorie
spirituali. Si appoggiava sulla verità che credeva e la viveva. Perchè la sua
predicazione ha avuto tanto frutto? Giovanni non fa nessun miracolo, ma tutto
quello che ha detto era verità (Gv 10,41). Perciò possiamo vedere che non funono
poche le parole di Giovanni sul Gesù. Era un predicatore del Messia promesso. Avendo
conosciuto Gesù nel Battesimo si lasciò invadere dalla sua presenza. Infatti ,
soltanto quando siamo ripieni di Gesù possiamo annunciarlo. Posiamo guardare
come Giovanni indica , ai discepoli, Gesù e la sua missione: “Egli è l’Agnello
di Dio che toglie il peccato dal mondo†(Gv 1,29). Questa parola “agnello†è
legata fortemente a quella di “Servoâ€, annunciata da Isaia (53, 7-12). L’annuncio
fatto da Giovanni ha grande forza perchè è completo: parla di Gesù, il Messia,
e lo indica con la sua vita.
1129. Ciò che un fuomo forte fÃ
Giovanni impressione per il suo modo
rustico di presentarsi e abbronzato dal deserto. Così lo descrive Luca: “E il
bambino cresceva e si fortificava nello spirito. E abitava nei deserti, fino al
giorno in cui si manifestò a Israele†(Lc 1,80). La solitudine del deserto lo
fortificava nello Spirito Santo. E pur tuttavia non era assenta dal suo mondo,
perchè abbiamo visto che conosceva bene i problemi del re. Giovanni ha
insegnato ai suoi discepoli a pregare (Lc 11,1). Il contatto con Dio era la sua
prima preghiera. La parola di Giovanni nasceva dal suo contatto con Dio nella
solitudine del deserto. Se desideriamo uomini e donne forti per rinnovare la Chiesa
e il mondo, dobbiamo cercarle non in un deserto distante, ma nel nostro mondo,
purché sappiano fare il deserto interiore ed avere grande dialogo con Dio nell’orazione. Nello spoliamento di se, vivendo dell’Unico necessario (Mt, 3,4) avendo sempre Gesù come
Centro: “E’ necessario che egli cresca e che io diminuisca†(Gv 3,30). Così le loro
parole prenderanno vita.
LETTURE: Is 49, 1-6; S.138; At 13, 22-26;
Vangelo di Luca: 1, 57-66. 80