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Omelia 11^ Domenica T.O. - 17.6.2012

Noi non sappiamo come il Regno di Dio cresce nel mondo, ma cresce. I profeti di sventura sono passati e passano, ma il Regno di Dio rimane.


nº 1136
Omelia 11^ Domenica Tempo Ordinario
(17.06.12)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista


La forza del Regno di Dio

Il Regno di Dio cresce

 

Gesù usava parole semplici, parabole, per spiegare i grandi misteri della fede.  E proprio Lui, era il piccolo, pur essendo: immagine del Dio invisibile, primogenito di tutte le creature. La Sua grandezza non era esteriore, era grande dentro. Le Sue parole tanto semplici erano seminate nel cuore del popolo che le accoglieva con piacere (Mc 12, 37). Nella liturgia di questa domenica abbiamo una spiegazione della forza della crescita del Regno di Dio, la sua capacità di crescita nella storia del popolo di Dio. Il profeta Ezechiele riconosce l’azione di Dio nella storia del popolo, che è come un rametto potato di un albero e piantato nei monti di Israele. Il ramo crescerà e darà frutti e su di esso si ripareranno i passeri. Così è del popolo di Dio perchè è il Signore che agisce: “Tutti sapranno che io sono il Signore” (Ez 17,24). La stessa forza  Gesù la impiega nelle sueparabole. Egli ci parla della forza di crescita del Regno, forza nascosta che noi non conosciamo. Così come non sappiamo come crescono le piante, allo stesso modo non sappiamo come cresce il Regno nel mondo. Non controlliamo questa crescita. Esso è fatto da Dio che agisce come vuole e dove vuole. Il Regno è maggiore della nostra capacità di comprendere. Esso non si identifica con le sue manifestazioni storiche. Non sappiamo come il Regno cresce, ma esso cresce. Gesù insegna che esso ha in se la forza di crescita come per un seme che è  piccolissimo ma produce un albero immenso e resistente. Vediamo  il parallelo del ramo piantato nel monte Sinai cone un grano di senape. La storia ci racconta di Dio e del suo Regno e della sua misteriosa forza di crescita. L’ albero frondoso  diventa luogo di rifugio per tutti i tipi di passeri. Non solo la fede, ma la propria esperienza rivela l’azione di Dio nel mondo e nella Chiesa. Come spiegare che il Vangelo è stato annunciato e tanti si convertono cercando la verità? Nel prefazio preghiamo: “non hai abbandonato mai l’opera della tua sapienza, agendo sempre in mezzo a noi... Oggi, con la luce e la forza dello Spirito, accompagni la tua Chiesa, pellegrina nel mondo”

 

Forza del debole

Con queste riflesioni non contempliamo soltanto il Regno nella sua grandezza, ma anche la forza del Regno nella fragilità delle persone. Dio ci convoca e mette in noi il seme della fede. Sono immensi i doni che riceviamo in Cristo. S. Paolo ci avverte a prendere coscienza del potere e della ricchezza della eredità che ci è stata rivelata (Ef 1, 18). Possiamo essere piccoli e deboli, ma Dio non lo è. Il Regno è vigoroso in ognuno. Preghiamo nel salmo: il giusto cresce come la palma o il cedro del Libano, perchè è piantato negli atri della casa del Signore, sempre pieno di vitalità (cfr. S. 91). Dio si serve di quello che è debole per confondere chi è forte (1 Cor 1,27). Una missione della nostra pastorale è portare le persone a cercare il Regno che è già piantato in loro e a creare le condizioni perchè possa crescere.

 

Camminiamo nella fede

Preghiamo nell’orazione di colletta: non possiamo nulla nella nostra debolezza, dacci il soccorso della Tua grazia affinchè possiamo desiderare e agire conformemente alla Tua volontà, seguendo i Tuoi comandamenti. Camminare nella fede allora è lasciare sgorgare ciò che di buono abbiamo e accogliere quello che Dio ci offre ogni giorno. Gesù ci dà l’energia del Regno, ci dà  doni e grazie affinchè questa energia si trasformi in atti concreti. Ci lascia la libertà di accogliere. Nella celebrazione di ogni settimana possiamo fortificarci e animarci a essere più audaci per vivere come figli di Dio e fratelli di tutti coloro che ci circondano.

 

Letture: Ez. 17, 22-24; S. 91; 2 Cor. 5, 6-10;
Vangelo di Marco: 4. 26-34

 


 
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