Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia 2012 _ Tempo Ordinario _ Anno B 1 - Signore dove abiti? - 2^ Dom. T.O. - 15.1.2012
1 - Signore dove abiti? - 2^ Dom. T.O. - 15.1.2012



L’esperienza di stare con Gesù e annunciare esigono la coerenza di vita. La maggior prova che abbiamo per dire che abbiamo incontrato Gesù è comunicare la verità di Gesù agli altri.

nº 1092
Omelia 2^ Domenica T.O.
 (15.01.12)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Signore, dove abiti?
 Collaboratori nella missione

La seconda domenica del Tempo Ordinario, nella pedagogia liturgica, ha una funzione importante. E’ il collegamento tra il tempo di Natale che continua, e il tempo Comune che inizia. Nel natale accogliamo la Manifestazione del Signore, in questa domenica Egli si manifesta ai suoi discepoli.. Sono tre testi differenti negli anni A,B,C. Uno di essi è il testo delle giare di Cana e gli altri due sono la presentazione che Giovanni fa di Gesù ai suoi discepoli. Il comportamento dei discepoli davanti al miracolo del vino è il simbolo dell’accoglienza di Gesù come Messia che inizia il suo ministero; “manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui” (Gv 2,11); o come dice Andrea: “Abbiamo incontrato il Messia” (Gv 1,41).  O come continua il testo: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret” (Gv 1, 45).   Notiamo che nell’Anno B si fa la lettura di Marco e che qui il testo è di Giovanni. La comunità professa la fede in Gesù e accoglie la sua missione attraverso i discepoli che ebbero la profonda esperienza di stare con Lui. Sono essi i primi a dare l’annuncio di Gesù come l’Inviato di Dio  che corrisponde alle scritture. Gesù comincia a riunire intorno a Se la nuova comunità. La fede realizza l’unione  con Gesù e fa dei discepoli i continuatori della Sua missione. I due discepoli di Giovanni: Andrea e l’altro, il cui nome non appare, ascoltarono l’indicazine di Giovanni Battista e suguirono Gesù. Quel giorno lo passarono con il Signore.  Il giorno era al tramonto. C’è una convivenza e un dialogo unito a un pasto.. E presto comunicheranno anche ai loro amici la loro esperienza, i quali accoglieranno la testimonianza. Simone, che significa docile all’ascolto di Dio, riceve il nome di Cefa (Pietro) che significa roccia nel servizio del Signore.  Ecco che abbiamo così i primi collaboratori che saranno chiamati “Fondamenti”.

Fondamento della missione

Il salmo ci spiega il modo di realizzare la missione, completando la prima lettura sulla vocazione di Samuele. Questi aveva udito la chiamata di Dio e ha realizzato la sua missione perfettamente, perchè “non lasciò andare a vuoto nessuna delle sue parole” (1 Sam 3,19). Così anche gli apostoli lasciarono tutto e Lo seguirono. L’obbedienza alla chiamata di Dio coinvolge la vita e mette i discepoli nella stessa condizione di Gesù  che è quella di fare la volontà del Padre, come preghiamo nel Salmo 39: “Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scrittodi fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio cuore”. La missione di Gesù non è un suo gusto personale, ma il compimento della volontà del Padre, come Gesù ha detto tante volte. Questa volontà è ciò che muove Gesù dalla sua incarnazione fino al momento nel quale consegna il suo spirito a Dio (Lc 23,46).  Per questo preghiamo nel Padre Nostro: Sia fatta la tua volontà!

Coerenza di vita

L’esperienza di stare con Gesù e annunciarlo, diventa, per chi crede in Lui, uno stile di vita. La coerenza con la Parola annunciata si ha nella Parola vissuta. L’immoralità, come riferisce San Paolo nella seconda lettura (1 Cor 6, 13-20) , sarà vinta perchè siamo membra di Cristo, siamo santuario dello Spirito Santo e destinati alla resurrezione. Apparteniamo a Dio e il nostro corpo è strumento della gloria di Dio, cammino di santità. Condividiamo con Cristo il pasto eucaristico, con i discepoli annunciamo l’esperienza della fede che abbiamo.  Diversamente avremmo delle liturgie morte. La coerenza della vità è la prima testimonianza che possiamo dare.  Dobbiamo annunciare.

Letture: 1 Sam 3,3b-10.19; Sal 39; 1 Cor 6,13c-15a.17-20;
 Vangelo di Giovanni 1,35-42




 
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