Omelia 8^ Domenica T.O. 27.2.2022





La banca del cuore è la ricchezza accumulata da tante esperienze e definizioni della vita. È una banca che può essere rapinata senza dare l'allarme e senza chiamare la polizia. È una banca aperta e alla portata di tutti. Com'è meraviglioso il cuore umano che ci offre tanto bene. Immagina se non avessimo quel cuore. Di cosa vivremmo? Questo cuore è così importante da essere paragonato a quello della carne, senza il quale non esisteremmo. Come rapinare questa banca? Sappi solo che il nostro accetta sempre nuovi depositi, nuovi profitti e nuove iniziative. Per poter arricchire e arricchirsi.

nº 2152

Omelia 8^ domenica T.O. (27.02.22)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Il giusto produce frutti

L’uomo è giusto

La Parola di Dio di questa domenica descrive l’uomo giusto.  Domenica scorsa, la 7^ del T.O., abbiamo visto invece come servire Dio con intensità, facendo come fa Lui. È così che è vissuto Gesù. Ci sono nei testi di oggi molte immagini che descrivono questa realtà. Gesù inizia mostrando che l’uomo ha bisogno di avere la conoscenza, simboleggiata dalla capacità di vedere bene per poter orientare gli altri: “Un cieco non può essere guida di un altro cieco, non cadranno tutti e due in un burrone?” (Lc 6,39). La persona ha bisogno di conoscere bene il cammino di Gesù per poter condurre gli altri.  Simile è la parabola dell’albero che non produce frutto. Ciò che all’interno è buono e sano produrrà buoni frutti. Bello è il paragone: “L'uomo buono trae cose buone dal tesoro del suo cuore” (Lc 6,45).  Non c’è altro cammino del vivere bene e con intensità la Parola di Dio. Egli è luce, cibo, riposo. È necessaria la decisione di vivere veramente il Regno di Dio. Questo ci rende bravi a trasmettere la verità del Vangelo. Non è solo una cosa intellettuale, lontana dalla portata della gente, ma una scuola di vita. Le cose belle sono nel cuore. L’interiore del nostro cuore, dove sono i tesori conquistati nella lotta quotidiana, è una fonte di vita per gli altri. Ma qui si reclama una formazione profonda  per tutti i fedeli, soprattutto per coloro che rivestono posto influenti. È necessaria la ricchezza interiore! La formazione nella comunità e di chi ha posti di comando deve essere prioritaria in ogni ambiente.

Il giusto che cresce

La Parola insegna, con immagini della vita quotidiana così le persone possono comprendere. Così leggiamo il paragone della crescita: “Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio” (S 91). “Il frutto dimostra come è coltivato l'albero, così la parola rivela il sentimento dell'uomo” (Sir 27,7). Formato dalla Parola darà sempre frutto. Dice il salmo: “Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi” (S 91). E l’autore sacro usa ancora un altro simbolo sulla vita del giusto: “Quando si agita un vaglio, restano i rifiuti; così quando un uomo riflette, gli appaiono i suoi difetti. (Sir 27,5). Conviviamo con un costante rinnovamento della nostra vita e della nostra fede. Il salmo primo parla del vento che solleva la paglia secca. Il giusto cresce nella misura in cui è capace di disfarsi di ciò che è inutile, vuoto e spregevole. È il processo permanente della conversione che richiede le necessarie potature, anche quelle che ci sembrano esagerate quando si tagliano anche le belle foglie e dei bei rami per dare più vigore alla pianta. La conversione si dirige sempre su quello che è l’ostacolo alla crescita del Regno in noi. Così è possibile capire le parole di Gesù sul “buon tesoro del cuore”.

Tesoro del cuore

"Un uomo buono trae cose buone dal buon tesoro del suo cuore." Paolo ci incoraggia con la forza della Risurrezione che vince l'essere corrotto, colui che vive di morte. Un giorno saremo rivestiti di immortalità. Così sarà la fine della morte: «O morte, dov'è la tua vittoria? Dov'è il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato» (1 Cor 15,56). Vincendo tutto ciò che è male, possiamo partecipare a questa vittoria. Questa vittoria sul male si ottiene con la vitalità dell'uomo buono. Non sono vittorie splendide. È la grande vittoria della vita quotidiana, fortificata nella linfa dell'albero e rafforzata dalla capacità permanente di produrre buoni frutti che arricchiscono il cuore.

Letture: Sir 27,4-7; Sal 91; 1Cor 15,54-58; Lc 6,39-45




 
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