Il mondo sarà veramente cristiano quando sarà retto da comportamenti d’amore e non da teorie. Essere figli dell’Altissimo vuol dire che i nostri comportamenti devono essere tutti impregnati dalla stessa misericordia del Padre
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Omelia 7^ Domenica T.O. (20.02.22)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Dio è buono
Perdonare è bene
Nel suo discorso inaugurale, riassumendo i punti fondamentali della dottrina di Gesù, l’evangelista Luca la sintetizza accentuando l’amore e la misericordia. Mostra la dinamica del Regno. Perchè la prima proposta è l’amore al nemico e persecutore? Penso che questo fu il cammino percorso da Gesù. Egli fu sempre perseguitato, gli fecero la più feroce opposizione. Le sue parole dall’alto della croce furono per discolpare i suoi nemici davante al Padre, perchè agirono per ignoranza: “Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Erano ignoranti perchè accecati dal male. Diede l’esempio. L’attitudine di amare. Gesù non crea comandamenti per amare. Colloca nel cuore del cristiano una barriera contro ogni comportamento di odio e disamore. Seguire Gesù è amare sempre e in tutte le circostanze. I suoi comportamenti smontano ogni possibilità di ricorrere alla violenza. Non è possibile altro cammino. I peccattori fanno in un altro modo. Essere cristiano è essere differente. Il mondo sarà cristiano solo se sarà governato dall'amore, non dalle teorie e dalle belle parole. Gesù nelle circostanze concrete della vita. Niente giustifica l'aggressività .
L’amore è concreto
Gesù dice belle parole sull’amore, ma nel testo di oggi Egli le rende più concrete, le mette nelle situazioni di giorno per giorno della vita. Mostra l’amore ai nemici, a coloro che odiano e maledicono. Va al più difficile, che è l'aggressività , lo sfruttamento della volontà . E poi dice che l'amore deve essere come il Suo e non come quello dei pagani e peccatori. Occorre andare oltre. La ricompensa sta proprio nel non avere una ricompensa. La ricompensa è essere figli dell'Altissimo. “Così sarete figli dell'Altissimo, perché Egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi” (Lc 6,35). Gesù insegna a essere come Lui e dice: “Io faccio ciò che ho appreso da mio Padre” (...).Anche noi impariamo dal Padre proprio come Gesù. L’amore concreto nelle circostanze concrete della vita, deve essere tutto avvolto nella misericordia del Padre: “ Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso” (id 36). La misericordia non giudica, non condanna, sa perdonare e donare. Da lì uscirà ogni ricompensa di Dio. Il quale ci misurerà con la stessa misura con cui noi abbiamo misurato gli altri. L’evangelista deve essere vissuto in una comunità ben costituita nelle condizioni umane che avevano bisogno di orientamento. Seguire la metodologia del Padre dovrà essere la vita di ogni comunità .
Riflettere l’immagine
Sebbene la lettera di Paolo ai Corinzi non sia posta come una spiegazione del Vangelo, tuttavia ci fornisce un ottimo riferimento per capire com'è vivere la risurrezione quotidianamente. Dice: « E come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste” (1 Cor 15,49). La Risurrezione risplenderà nel cristiano a partire dalla sua esperienza del Vangelo. Gesù ha vinto la morte. Anche noi superiamo il male quando viviamo l'amore del Padre nelle nostre relazioni. Il Vangelo non è una teoria, ma un dispiegarsi giorno per giorno, dei comportamenti che abbiamo imparato dal Padre. Se questa risurrezione non avviene quotidianamente, possiamo dubitare che accadrà un giorno.
Letture:Sam 26,2.7-9.12-13;22-23; S102;1Cor15,45-49;Lc 6,27-38
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