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3^ Domenica di Avvento 2021 - Omelia







Cosa dobbiamo fare? hanno chiesto a Giovanni Battista. Egli  nella sua predicazione, ha toccato i cuori, che cercavano vie diverse. Per ogni situazione, la risposta sta nella conversione. Il rimedio è sempre lo stesso per situazioni diverse. Una volta toccato il cuore, il cambiamento è possibile. Per questo preparare la venuta del Messia vuol dire lavorare alla nostra conversione. Per diventare capaci di generare, nella gioia, condizioni di vita

nº 2130

3^ Domenica di Avvento (12.12.21)

Omelia

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Rallegratevi

Esultate cantando di gioia

La liturgia della terza domenica di Avvento e della quarta domenica di Quaresima hanno un tratto comune, mentre preghiamo: “Questi sacramenti ci purificano dal peccato e ci preparano per le feste ormai vicine†(Post-Comunione). È come guardare l'orizzonte e vedere i primi raggi dell'alba del giorno che arriva. Oggi abbiamo una liturgia gioiosa e festosa, animata da eventi imminenti. La gioia aumenta, mentre preghiamo: “Guarda, o Padre, il tuo popolo che attende con fede il Natale del Signore, e fa' che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezzaâ€(Colletta). La profezia di Sofonia vi invita a cantare e a gioire perché Dio ha revocato la sentenza di condanna, ha allontanato i nemici ed è presente tra il popolo (Sf 3,14-15). La presenza di Dio tra la gente è la loro sicurezza. Il canto di Isaia descrive per noi questa gioia: «Rallegratevi, abitanti di Sion, perché grande è il Dio santo d'Israele in mezzo a voi» (Is 12,6). La gioia del Natale è tanto grande che già la sua  sola preparazione è un tempo di gioia. La liturgia continua nella lettera di Paolo ai Filippesi: “Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi†(Fl 4,4). Il mistero dell’Incarnazione è un motivo di grande gioia. Una liturgia deve sempre trabordare di gioia. I misteri di Dio non sono insegnamenti freddi e senza sentimento. Essi sono penetrati dall’Incarnazione del Figlio. Nella notte di Natale ascolteremo  quello che dicono gli Angeli ai pastori: “Ecco vi annuncio una grande gioia: Oggi è nato per voi un salvatore che è Cristo Signore†(Lc 2,10). Questa gioia deve dominare nella celebrazione.  Gioiosi perchè Lui sta con noi.

Prepararsi alle feste vicine

La sorgente della gioia ha la sua radice nell’azione salvifica di Dio e nella collaborazione dell’uomo che cerca il buon cammino. Vediamo come Giovanni Battista dà alle diverse categorie di persone che lo cercano, le indicazioni su come attuare la conversione nelle loro vite. Chiedevano: “Cosa dobbiamo fare?â€. È interessante perchè la sua predicazione è concreta. Ai ricchi che imparino a condividere; agli esattori insegna la rettitudine negli affari; alle autorità di polizia di rispettare le persone e di non sfruttarle e di nulla estorcere loro. La sua predicazione dava l'aria di essere alla presenza del Messia. Giovanni aspettava il Messia e non uscì dalla sua missione che era quella di prepararne la venuta. Quest’uomo conosceva il suo posto. È una grande lezione per chi predica nella Chiesa: egli deve raggiungere tutte le categorie di persone, non livellando, ma mostrando con verità ogni situazione. Preparare la venuta del Messia, aspettando il suo Natale, ci porta ad assumere comportamenti di conversione. Questa sarà il miglior modo di prepararci per ricevere il Signore. Soltanto la gioia della conversione può condurci al vero Natale.

La gioia sia la vostra forza

La gioia del Signore è qualcosa che nasce dal suo Essere. Non è esteriore, ma è il suo vivere in unione e darci la partecipazione alla comunione con il suo Essere. Apparteniamo a una religione della gioia. Vivere la fede è la capacità di incontrare il senso della vita. Per questo la gioia interiore di stare al nostro posto, vivendo in consonanza con Colui che ci dona la vita, non proviene dall’esterno. Qui comprendiamo perchè Neemia dice che la “gioia del Signore sia la vostra forzaâ€. La gioia di Dio stava, in quel momento, nella restaurazione del suo popolo e nella sua ricostituzione. Essa sta in una partecipazione e non soltanto in una causa esteriore. Sentirsi in Dio ci fa sentire capaci di generare condizioni di vita.

 

Letture: Sof.3,14-18ª; Isaia 12,2-6; Fil. 4,4-7; Lc 3,10-18.






 
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