La vita cristiana è una crescita permanente. Nella nostra fede manca la gioia. Ricordiamo che anche noi abbiamo ricevuto tanta liberazione e ancora ne riceveremo. Dovremo vedere ancora meraviglie!

nº 2128

Omelia 2^ Domenica di Avvento (05.12.21)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Preparate il cammino

Voce che grida

Nel calendario liturgico abbiamo tre schemi per i tempi principali dell'anno liturgico. Quest'anno siamo guidati dalla magnifica figura di Giovanni Battista. Possiamo così capire un po' di più cosa significa "aspettare la venuta di Cristo". C’è la sua prima venuta, nato come uomo a Natale; abbiamo la sua venuta alla fine dei tempi, e quest'anno vediamo Giovanni che annuncia la sua venuta come inviato dal Padre. Giovanni annuncia «che tutti vedranno la salvezza di Dio» (Lc 3,6) nella persona di Gesù che inizia il suo ministero. Qui possiamo vedere il significato ampio della venuta del Signore. Lui sta venendo sempre. Luca presenta Giovanni come “il più grande tra i nati di donna”, il più grande profeta. Tutti annunciarono il Messia. Giovanni Lo presenta. Egli è come una sintesi delle profezie e della risposta di Dio. La liturgia interpreta il testo del profeta Baruc sulla meravigliosa restaurazione di Gerusalemme. È una profezia della restaurazione del mondo a partire dalla presenza del Messia promesso. Per Giovanni non è più una promessa, ma un compimento. Riprendendo il testo di Isaia (40,3-5), applica questa preparazione universale alla venuta del Messia per il rinnovamento del mondo. Luca offre un'apertura solenne, collocando la missione del Battista dentro la storia del mondo: il tempo di Tiberio, di Ponzio Pilato, di Filippo e dei sommi sacerdoti. Gesù non è una leggenda. Giovanni non è un predicatore delirante. Invia a preparare la via del Signore, come ci prepariamo ora per la sua seconda venuta e la sua venuta nella carne.

Completerà l’opera sua

Spesso siamo incerti su come rispondere al Signore per i beni che ci ha elargito. Paolo conforta i suoi convertiti rassicurandoli: «Sono certo che colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù» (Filippesi 1,6). Questo ci insegna che la vita cristiana è una ricerca permanente, una crescita conquistata con pazienza e speranza. Abbiamo l'idea che gli inizi siano stati meravigliosi e che i convertiti fossero perfetti. Sono stati persone come noi: e come noi,  avevano bisogno di crescere. Per questo dice: “Questo chiedo a Dio: che il vostro amore cresca sempre di più, in tutta la tua conoscenza ed esperienza, per discernere ciò che è meglio”. Il risultato è chiaro: «Così sarete puri e senza macchia per il giorno di Cristo, pieni dei frutti di giustizia che vengono per mezzo di Gesù Cristo» (Fil 1,6,9-10). La vita cristiana è una crescita permanente. Preparare il cammino richiede molto lavoro e molti cambiamenti. Non è sofferenza, come prosegue la lettura di Baruc, dicendo che «i boschi e tutti gli alberi odorosi faranno ombra a Israele per ordine di Dio» (Br 5,8). L'intero processo della vita cristiana è soave, piacevole e meraviglioso.

Il Signore ha fatto meraviglie

Giovanni Battista annunciò la venuta del Messia come Salvatore. E la celebrazione odierna ci incoraggia a vivere intensamente la grazia ricevuta. La Parola di Dio fà una lettura della vita cristiana, paragonandola alla liberazione del popolo: “Quando il Signore ha riportato indietro i nostri prigionieri, ci sembrava di sognare. I sorrisi hanno riempito la nostra bocca e le nostre labbra di canti”. La nostra fede manca di gioia. Abbiamo ricevuto  anche noi, così tanta liberazione! Possiamo sempre acclamare a nuove meraviglie: “Cambia la nostra sorte, Signore, come torrenti nel deserto. Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo”. Riflettendo sulla seconda venuta di Cristo, in attesa della memoria della sua prima venuta, Lo accogliamo nella nostra vita come Via, Verità e Vita (Gv 14,6).

Letture: Baruc 5,1-9; Salmo 125; Fil 1,4-6.8-11; Lc 3,1-6.