Mistero Pasquale







nº 2053

Articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Mistero Pasquale

Un mistero da scoprire

La parola mistero non ha niente a che vedere con sconosciuto o inaccessibile. Diciamo Mistero della Trinità, non per dire che è impossibile da conoscere, ma infinito nella sua conoscenza. Il termine è usato per la comprensione della celebrazione liturgica. È un ritorno ad un concetto importante del passato che è stato dimenticato. Il mistero è la realtà salvifica che ci è stata data da Cristo. E’a partire dalla metà del 1800 che il termine fu ripreso dalla teologia. Esso con tutta la sua densità, è usato per intendere la Pasqua di Gesù in relazione a noi. L’Abate Odon Casel, grande pensatore cristiano, ci ha tramandato questo insegnamento. La parola mistérion fu tradotta con sacramentum. Così è cambiata la comprensione. Si passò ad intenderlo come qualcosa che riceviamo. Mistero “è una azione simbolica  che, sotto i segni esteriori, rende presente un’azione salvifica”. Il documento sulla Sacra Liturgia del Vaticano II usa il termine “Mistero pasquale”. La liturgia è l’opera della redenzione e della glorificazione di Dio, realizzata in Cristo, fu annunciata e realizzata dagli apostoli attraverso il sacrificio dei sacramenti. Per la realizzazione della Rerdenzione Cristo è sempre presente in diversi modi, ma soprattutto nella liturgia (SC 7). Quando usiamo il termine Mistero Pasquale del Cristo ci stiamo riferendo alla Morte e Risurrezione di Gesù come un’azione alla quale partecipiamo. Per comprendere dobbiamo riferirci alla Pasqua di liberazione dall’Egitto, profezia della Pasqua di Gesù.

Mistero da vivere

Celebrare la Settimana Santa non è morire il Venerdì Santo con Cristo, ma Risuscitare con Lui a Pasqua. Risurrezione non fa parte della spiritualità e del linguaggio del nostro popolo. Comprendiamo meglio Passione e Sepoltura ma non arriviamo a capire bene Pasqua di Risurrezione. Il Mistero Pasquale del Cristo è un fatto del quale partecipiamo e al quale non soltanto assistiamo. Forse è necessario cambiare il linguaggio e anche il modo di vivere. Abbiamo l’annuncio degli avvenimenti attraverso la Parola proclamata e la sua realizzazione mediante l’azione liturgica celebrata. Soltanto che potremo sentirci liberati solo se prima ci siamo sentiti prigionieri. Perciò la Quaresima vuole metterci in un clima giusto per conoscere il Mistero Pasquale del Cristo e comprendere la nostra adesione ad esso attraverso la Parola annunciata. Così possiamo realizzare gli atti liturgici, partecipando all’Eucaristia nel Corpo e Sangue del Signore. il momento centrale non è la morte dolorosa, ma il suo passaggio dalla Morte alla Risurrezione. Cristo compie un passaggio, per primo. Celebrando i misteri della Pasqua, vissuti da Cristo, facciamo il passaggio con Lui. Così viviamo la Pasqua. La Parola annuncia e il rito simbolico realizza. La quaresima, che era quel movimento che ci conduceva alla Pasqua, ora è un momento indipendente nel quale si fa penitenza. Tutto questo è buono, ma senza dimenticare la meta che è la Pasqua del Signore che è anche la nostra Pasqua.

Mistero da annunciare

Dobbiamo portare il Mistero Pasquale di Cristo nella nostra esistenza e a coloro con i quali, per il nostro ministero di evangelizzazione, siamo in comunione. Prima di tutto dobbiamo capire la Settimana Santa che non è solo  un atto di pietà e penitenza. Ma viverla in vista della partecipazione alla Passione e Risurrezione di Gesù. In questo senso le letture bibliche ci aiutano. Esse annunciano e proclamano il mistero. Dio agisce, anche se la nostra conoscenza è piccola. È necessario condurre una vita da risorti. Cercate la vita dall’alto, come leggiano nel giorno di Pasqua (Cl 3,1). Buona Settimana Santa, e Buona Pasqua, celebrata e vissuta!




 
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