Celebrare la Quaresima, articolo






nº 2051

articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Celebrare la Quaresima

Preparazione al Battesimo

Celebriamo la quaresima come un grande dono di Dio al suo popolo. Ci prepariamo  con essa alla Pasqua. Il Concilio Vaticano II ha assorbito ciò che il Movimento Liturgio ha portato alla Chiesa. Già Papa Pio XII aveva fatto una riforma mettendo le celebrazioni nelle ore in cui avvennero per Gesù. Prima era tutto di mattina. La quaresima ha ripreso il suo debito posto nella vita liturgica della Chiesa: “Preparazione per la Pasquaâ€. Non sono tradizioni devozionali, ma l’accoglienza del mistero della redenzione nella nostra vita. Come i giudei possiamo dire: “Eravano schiavi e Dio ci ha liberato†(Dt 10,21). Essa risponde bene all’invito fatto nel momento delle Ceneri: “Convertitevi e credete al Vangelo†(Lc 1,15). Questo processo di conversione è realizzato nella quaresima per il battesimo che si attua nella Vigilia di Pasqua. Vengono anche unti, cioè cresimati. Per noi è il momento della rinnovazione delle promesse battesimali. Il battesimo è partecipazione al Mistero Pasquale del Cristo. Quello che è avvenuto a Cristo avviene anche per noi. Tutti gli altri sacramenti  bevono a questa fonte inesauribile. Il rinnovo ci porta a vivere più intensamente questa nuova nascita. Il neofita, è colui che viene battezzato in quella notte, escono dalla celebrazione del battesimo ed entrano per la celebrazione Eucaristica insieme a tutta la comunità che li aspetta ascoltanto la parola e cantando. Questo è festa. Battesimo è il sacramento dell’iniziazione cristiana. Battesimo, Cresima ed Eucarestia formano un unico sacramento. L’Unzione Crismale da il diritto di celebrare l’Eucarestia con tutto il popolo di Dio.

Pasqua nella nostra vita

La vita cristiana ha senso solo a partire da questo momento. Il processo di conversione non è solo il superamento del peccato, ma anche apertura alla vita fraterna. L’individualismo spirituale non è il miglior cammino di vita cristiana. Certo ognuno deve impegnarsi come parte del Corpo di Cristo. La conversione deve essere vissuta anche dalla comunità. Non sentirsi corpo è andare contro il comandamento dell’amore che è la vita della comunità. Come il peccato raggiunge tutto il corpo, la grazia, molto di più, dona vita a tutto il corpo. In questo tempo abbiamo i molti mezzi offertici dalla Chiesa. La conversione è promossa dall’ascolto della Parola di Dio, che è abbondante e molto educativa. Con essa ogni giorno ci è donata una porzione di alimento. Per questo è bene essere attenti alla Parola proclamata. Uniti con la Parola  sono i gesti della carità. La Campagna della Fraternità (in Brasile) si indirizza sempre a un gesto concreto. Non è politica ma è vangelo. Ciò che muove è la forza dello Spirito che accompagna sempre i fedeli.

Devozioni

Non  può passare inosservata la presenza delle devozioni popolari che sono un modo di realizzare la presenza di Cristo Risorto. Devono essere purificate quanto necessario. Ma sono nate dal popolo che cercava di comprendere i misteri di Cristo in un aspetto più “visivoâ€. Il popolo non è solo intellettuale. Ma crede con le mani e il cuore. Usa tutti i sensi per credere. Alcune credenze cristiane, che negano questo aspetto popolare, portano la fede a perdere ciò che è umano. Chi crede non sono idee, ma persone. Siamo battezzati nell’acqua, celebriamo con il pane e il vino, veniamo unti con olio, ci sposiamo con delle persone. I peccati sono fatti da noi. Per questo le devozioni sono il Mistero Pasquale vissuto. La liturgia deve continuare il cammino di inculturazione della fede, altrimenti sarebbe intellettualizzata. La liturgia deve essere orientata, ma deve arrivare anche all’ultima persona del nostro popolo.



 
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