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Omelia 3^ Domenica Quaresima 7.3.2021




I dieci comandamenti più che una imposizione sono un dono. La legge di Dio è una fonte di benedizione. La pulizia che Gesù ha fatto nel tempio, non ha dato tempo alla difesa, ma è stata un segno del modo di evangelizzare: non dare tempo per mezze misure, per conversazioni inutili, ma per un cambiamento improvviso e totale. Non si può avere metà fede ... metà cristianesimo.

nº 2046

Omelia

3^ Domenica di Quartesima (7.03.21)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Dio ha tanto amato il mondo

La legge è perfetta

Nel cammino della Pasqua facciamo memoria dell’alleanza con la quale Dio si è affidato all’uomo che aveva creato. Ma l’uomo  ha rotto questa alleanza a causa del peccato. Dio però non desiste dall’offrire la partecipazione alla sua vita, ed è arrivato al punto di inviare il proprio Figlio per la nuova ed eterna alleanza. Nel Sinai  c’è stato l’impegno: “Voi sarete il mio popolo e Io sarò il vostro Dio” (Es 6,7). Per vivere questa relazione, Dio promulga la legge che è la base di ogni convivenza umana. I dieci comandamenti sono il contenuto dell’alleanza  per il popolo. L’appartenenza a Dio corrisponde a una vita rivolta verso Lui come unico Signore e verso una convivenza umana intesa come estensione dell’amore a Dio. In essa sono i principi di una vita umana realizzata e di una relazione con Dio fatta nella maturità della fede. I dieci comandamenti  non sono un ostacolo per l’essere umano  ma delle indicazioni per un cammino migliore. Coinvolgono tutto l’uomo in tutte le sue situazioni. Più che imposizioni sono un dono. La legge è una fonte di benedizioni. I comandamenti che si riferiscono alla relazione umana derivano da quelli che si riferiscono a Dio. Gesù dice non sono venuto a distruggere la legge, ma a compierla, fino all’ultimo puntino sulle i (Mt 5, 17-18). L’alleanza del Sinai ha costituito il popolo di Dio. Dio aveva promesso una discendenza. Questa si realizza nel popolo eletto che ha come missione quella di custodire l’alleanza. Gesù sintetizza questa legge nell’amore (Mt 22, 39-40). Egli stesso è la maggiore manifestazione dell’alleanza con Dio e, al nostro posto, la risposta perfetta dell’impegno del popolo.

Tempio del Corpo

Quando Gesù è entrato nel tempio, massima espressione della presenza di Dio e risposta del popolo attraverso il culto, lo ha trovato pieno di disordine. Come fedele adempimento della promessa ha ripulito il tempio. Fu così repentino che non lasciò il tempo per pensare. Rovesciò tutto. I discepoli inseguito ricordarono: “Lo zelo per la tua casa mi dovora” (S 69, 10 e Gv 2,17). La nuova alleanza non sarà realizzata attraverso sacrifici di animali come leggiamo nella Genesi nella alleanza con Noè 8, 20-22, con Abramo 15, 1-18 e con il popolo dell’Esodo 24, 4-8, ma con il sangue di Cristo (1 Cor 11,25) Gesù è la vittima immolata. Per questo disse: “Distruggete questo tempio e Io lo riedificherò in tre giorni ... egli parlava del tempio del suo corpo. Dopo la risurrezione, i discepoli si ricordarono di quello che lui aveva detto e credettero nella Scrittura e nella sua parola” (Gv 2,21-22). Essere alleanza per il popolo, significava per Gesù il suo sacrificio per tutti e al nostro posto. Risusciteremo con Lui affinchè si realizzi in noi l’alleanza nell’accoglimento del disegno di Dio di unire tutti a Se. Vivendo il comandamento di Gesù, realizziamo con Lui la redenzione del mondo.

Cristo Crocifisso

Il centro di tutto il mistero della vita di Dio in noi è Cristo Gesù. Paolo è chiaro in questo insegnamento: “E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, ... predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini” (1 Cor 1, 22-25). Cristo non può essere inquadrato secondo la nostra mentalità e neppure nelle nostre ideologie. Non possiamo servirci di Cristo, ma servire Cristo. Affinchè sia vero e completo l’annuncio, deve essere fondato su Cristo. Da questo dipese anche il successo di Paolo. Ha predicato Cristo. E noi partecipiamo alla sua vita soltanto quando partecipiamo della sua missione di alleanza con i popoli.

Letture: Es.20,1-17; Salmo 18; 1 Cor.1,22-25; Gv 2,13-25.







 
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