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Omelia 2^ Domenica Quaresima 28.2.2021






Solo attraverso la passione possiamo giungere alla Risurrezione. Il Cristo trasfigurato fà da contrappeso al Cristo-Uomo dei dolori! Ma la Trasfigurazione è certezza della glorificazione. Già sulla terra pregustiamo la gloria futura. Dio è per noi!

nº 2044

Omelia

2^ Domenica di Quaresima (28.02.21)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Dio è per noi

Si trasfigurò

Nella Trasfigurazione  si manifesta la meraviglia di Dio in Gesù. Splendente come il sole e bianco come la neve. Nessuno avrebbe potuto candeggiare tanto le sue vesti! I discepoli contemplarono la bellezza di Gesù come Dio. Questa visione farà da contrappeso a quella dell’uomo dei dolori. Lì, sul Tabor, stava ciò che sarebbe stato il Cristo Risorto. Nel prefazio diciamo: “Egli, dopo aver dato ai discepoli l’annunzio della sua morte, sul santo monte manifestò la sua gloria e chiamando a testimoni la legge e i profeti indicò agli apostoli che solo attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezioneâ€. Iniziando la quaresima con le tentazioni, abbiamo oggi, con la trasfigurazione, la certezza della glorificazione. Già sulla terra pregustiamo la gloria futura.  Nella preghiera del dopo-comunione diciamo: “Signore, a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cieloâ€. La glorificazione del Cristo è segno anche della nostra glorificazione. Questa luce deve illuminare il senso della nostra quaresima e fare brillare in noi la luce della Pasqua. Nell’alleanza di Dio con Abramo, davanti al mistero della volontà di Dio, l’uomo scelto sente il peso dell’ignoto, ma confida nel Dio che non fallisce. Quando Isacco fa domande riguardo alla vittima del sacrificio, nella profondità del suo dolore, Abramo, ha la forza di rispondere: “Dio provvederà†(Gn 22,8). La fedeltà di Abramo apre il cammino alla promessa di Dio: una discendenza eterna. Nell’obbedienza sono benedette tutte le nazioni della terra (Gn 22,18). La più grande benedizione è la venuta del Figlio di Dio nel mondo. È il sacrificio del Padre che dona il Figlio. Dio sente il dolore di Abramo, ma il Figlio di Dio sarà sacrificato grazie all’obbedienza di Abramo.

Custodire la fede

Nel salmo cantiamo: “Ho creduto anche quando dicevo: «Sono troppo infelice».Agli occhi del Signore è preziosala morte dei suoi fedeli†(S 115). Anche nella sofferenza il fedele ha la certezza che “Dio spezza le catene della schiavitù†(id).  Dio è per noi. Paolo garantisce questo soccorso: “Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!†(Rm 8,34).Dio è sempre in alleanza con noi. Noi possiamo dimenticarcelo ma Lui non dimentica. L’alleanza con Abramo rimane e da essa  ne sorgeranno altre, fino ad arrivare a Gesù. Con il suo sangue Egli sigilla l’alleanza nuova ed eterna. Egli è la garanzia della fedeltà di Dio e nostra. In Lui siamo fedeli. Egli dona ragione e contenuto alla fede. La fedeltà di Abramo fu la stessa di Gesù. Sono i due estremi. Per Lui abbiamo tutto: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?†(Rm 8, 31-32). Abramo  non risparmiò il Figlio è stato Dio a risparmiarlo in vista della fede di Abramo. Nel cammino spirituale anche noi dobbiamo sacrificare il nostro “Isaccoâ€, colui che tanto amiamo. Isacco sarebbe stato un fallimento se Abramo si fosse rifiutato di obbedire. Noi anche abbiamo il nostro Isacco che non ci mancherà se lo sacrifichiamo. Solo questo ci manca.

Visione della gloria

Con questa liturgia quaresimale della Trasfigurazione, siamo convocati  a rivolgerci verso la Pasqua che è la nostra meta. E così vincendo il peccato, possiamo brillare come nuove creature rinnovate dal battesimo. Alimentati dalla Parola e dalla preghiera, viviamo questo momento di grazia rinnovati dalla nostra alleanza che giù era nel seno di Abramo. L’Eucaristia è sempre il momento di rinnovare e risignificare la nostra vita. Preghiamo: “ Questa offerta, Signore misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali.†(Offertorio). Portati dallo Spirito percorriamo il cammino quaresimale come un dono della Grazia di Cristo che si consegna per noi in ogni Eucaristia. Le due prime domeniche ci danno la direzione. Quelle che seguono ci mettono nella direzione della Pasqua.

Letture: Gn 22,1-2.9ª.10-13.15-18;Rom.8,31b-34; Mc 9,2-10.







 
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