Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia 2020_TUTTI I TESTI_Anno A Omelia 1^ Dom Quaresima 1.3.2020
Omelia 1^ Dom Quaresima 1.3.2020




La tentazione è fatta di: apparente quiete, chiacchiere morbide, menzogna ... Così, come scappiamo dai serpenti, cerchiamo di scappare anche dalle tentazioni. Tutte le tentazioni sono buone. Nessuno è tentato di scalare una collina portando un sacco di cemento. La virtù richiede sempre sforzo e perseveranza. A partire dalla Quaresima, dobbiamo contrastare  il fascino dei serpenti e dei falsi dei, per poterli dominare e vincere.

nº 1940

Omelia 1^ Domenica Quaresima (01.03.20)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Il cammino del Paradiso

La vittoria sul male

Condotti dallo Spirito Santo, come Gesù, iniziamo il tempo di Quaresima. C’è un cammino da fare e una spiritualità da alimentare in questo tempo santo. Non possiamo correre il rischio di restare alla periferia e non andare all’essenziale. La quaresima è un sacramento che porta la grazia nei gesti che facciamo. Accompagniamo Gesù nel suo  cammino e nella tentazione nel deserto. La spiritualità del deserto è molto ricca. Il deserto è luogo della tentazione  ma anche luogo dello Spirito. Apriamo questo tempo di deserto come lo ha vissuto il popolo di Dio, come ha vissuto Gesù e come viviamo noi nel deserto della vita. Questo è il luogo della tentazione, del peccato e della vittoria. C’è bisogno del deserto perché è proprio lo Spirito che guida.  Non c’è bisogno di molta sabbia per fare un deserto. Siamo sempre soli davanti a Dio. Ricordiamo Giacobbe che entrò in lotta con Dio (Gn 32, 22-32). Lottare con Dio è entrare in tentazione. Tanto per Cristo come per noi, raggiunge le nostre dimensioni e desideri. La tentazione dura tutta la vita. Vincerla significa seguire Gesù nelle scelte fondamentali della vita. Anche se il peccato ci avvolge, la forza dello Spirito che ci conduce, ci porta al distacco dai beni, dal piacere e dal potere. Il peccato non è un vicolo cieco. La tentazione ci rende forti, ci stiamo allenando per la vittoria. Paolo dice che il peccato è entrato nel mondo (Rm 5,12). Adamo non ha vinto la tentazione e ha dovuto lasciare il paradiso. Gesù ha vinto ed ha aperto a tutti le porte del Paradiso. Dio  lo apre, ma il cammino è pieno di pericoli e tentazioni. Possiamo vincere, perché Gesù ci ha dato già l’esempio vincendo la lotta per il potere, la sete del piacere e l’ansia dell’avere.

Cammino nel deserto

Nel deserto il popolo si è educato per entrare nella terra promessa. Noi ci educhiamo per entrare nella terra conquistata da Gesù, che è la nostra Pasqua. La Chiesa ci offre molti mezzi per attraversare il deserto: la Parola di Dio abbondante, il Pane del Cielo, lo stimolo alla carità e l’impegno nel distacco facendo digiuno contro i mali che ci attaccano. Il popolo di Dio fu liberato dalla schiavitù dell’Egitto, ma per entrare nella terra promessa doveva ascoltare Dio che gli parlava,  distaccarsi dai falsi idoli e accogliere il suo amore sempre presente. I falsi dei  sono simboleggiati nelle tre tentazioni che raggiunsero Gesù. Il processo di educazione nel deserto consiste nel ripudiare le false sicurezze e dare certezza della presenza di Dio che conduce, alimenta con la manna e dona l’acqua sgorgata dalla pietra. Dio chiuse il paradiso terrestre ma ne ha aperto uno nuovo in Gesù che è il nuovo Adamo. In quaresima rifacciamo simbolicamente il deserto, con i miracoli fatti da Gesù. È un momento per imparare a vivere come popolo sulla strada per la terra promessa dove celebrare la Pasqua. Da quando entrarono nella Terra Promessa la manna smise di cadere dal cielo. La vita non  è fatta di miracoli, ma dal miracolo della fraternità. Questa è stata la vita di Gesù.

La vittoria della Pasqua

Gesù stesso ha cominciato la sua predicazione chiamando a conversione. Annunciava l’arrivo del Regno. L’invito alla penitenza è per rivolgere sempre il cuore a Dio,  riconoscere gli ostacoli alla grazia e dedicarci ai bisognosi. C’è gente che soffre ovunque. La Pasqua avviene quanto attraverseremo bene questo deserto. La spiritualità quaresimale ci alimenta. Le antiche tradizioni  scompariranno. È un invito a non rimanere all’esteriore, ma a rivolgerci al senso più profondo del camminare con Cristo con lo stesso amore che Egli ebbe nel salire il Calvario. Abbiamo la certezza che la grazia ci conduce al Paradiso. La celebrazione della Pasqua è un preannuncio di questo Paradiso.

Letture: Gen. 2,7-9;3,1-7; S 50; Rm 5,12.17-19; Mt. 4,1-11







 
© Copyright 2024/2025 - EssereCristiani.com - Tutti i diritti riservati
Realizzazione CMS

Banner