Ciò che scelgo dirigerà la mia vita
nÂş 1936
Omelia 6^ Domenica T.O. (16.02.20)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Felice l’uomo
Leggi nel cuore
Dopo aver presentato l’identità del Cristiano nelle beatitudini e la sua missione di essere sale e luce, Gesù descrive come deve essere il cuore di ogni discepolo. Dicendo che non è venuto ad abolire nè la legge nè i profeti, propone un modo perfetto di vivere i comandamenti di Dio (Mt 5,17). Non è sufficiente un’obbedienza esteriore, ma è necessario che si vada fino nell’intimo della vita. Questo discorso di Gesù va di là del modo con cui i giudei vivevano la loro fede. Gesù perfeziona la legge. Tocca punti centrali, come il rispetto della vita, dell’amore e della verità . Non basta non uccidere, è necessario trattare le persone con affetto e rispetto. L’adulterio non può essere visto solo come un atto, in quanto raggiunge il cuore. L’osservanza di questo comandamento deve essere totale. Il giuramento garanzia della verità deve essere completo. La falsità non ha posto nel cuore dei suoi discepoli. Siamo davanti all’identità Cristiana: così è il Cristiano. La giustizia che è la vita di Dio in noi, deve stare all’interno e coinvolgere tutta la persona. il vero Cristiano è tutto interamente Cristiano. Così può stabilire la vita della Chiesa che si sostiene nella obbedienza ai comandamenti. La lettura della Parola di Dio non è solo recitazione di un testo ma va nel più profondo dell’essere umano. Lì si anima e genera l’uomo nuovo fatto a immagine di Dio. Leggiamo nella orazione: “O Dio, che hai promesso di essere presente in coloro che ti amano e con cuore retto e sincero custodiscono la tua parola, rendici degni di diventare tua stabile dimora” Il cuore umano è il tabernacolo di Dio. Il salmo ci fa pregare: “Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge la osservi con tutto il cuore” (S 118).
Scelte fondamentali
Dio non obbliga a niente. Tutto sta nella libera scelta. Non esiste destino, nè congiunzioni di astri, ... esiste la scelta personale destinata a orientare i nostri cammini. Ciò che scelgo, infatti, dirigerà la mia vita. Dio non comanda all’uomo di peccate: “A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare” (Eccl. 15,21) . Di solito usiamo dire: “Perchè Dio ha lasciato che mi accadesse questo o ad altri?”. Possiamo vedere che dietro c’è sempre una ragione umana. Incolpiamo Dio dei nostri mali. Chi non conosce Dio o lo conosce poco, lo giudica. Il salmo ci insegna: “Siano stabili le mie vie nel custodire i tuoi decreti” (118). Saremo felici se compiremo i comandamenti con tutto il nostro cuore. Essi non sono precetti imposti e creati da mano umana. Sono una sintesi di tutto quello che si riferisce alla relazione con Dio e con il prossimo. Essi, come frecce, ci indicano il giusto cammino per la nostra vita. Per questo Gesù li porta fin nell’intimo di noi. Egli li riassume tutti nella legge dell’amore. Sant’Agostino disse : “Ama e fa ciò che vuoi”
Preparato per coloro che amano
Paolo parlando della misteriosa sapienza di Dio ci insegna il giusto risultato di una vita in accordo con i comandamenti: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano».Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1 Cor 1,9). Vivendo i comandamenti con il cuore saremo in possesso di un magnifico mondo nuovo in Cristo. Perciò non un futuro nebuloso. La gioia dello Spirito ci rivela le profondità di Dio. Per questo è il momento di rivedere la nostra vita. Non in una nevrosi di perfezionismo, ma nella perfezione dell’amore. Siamo chiamati a presentare le bellezze della fede che si manifesta in tutta la mostra vita.
Letture: Ecl. 15,15-20;S.118; 1Co.2,6-10;Mt. 5,17-37
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