Omelia 19^ Domenica T.O. 11.8.2019




Non programmiamo i risultati

nº 1882

Omelia 19^ Domenica T.O. (11.08.19)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Cuore di figli

La fede dei padri

La fede che costruisce. La nozione di fede ha attraversato la storia del popolo ed è diventata storia di salvezza. In verità si è fatta vita e la vita si è fatta storia.  Coloro che credettero nelle promesse fecero la storia  e ci trasmisero  l’esperienza della fede. È bello vedere la fila degli antenati che vissero di fede: “La fede è un modo di possedere quello che si spera e certezza sulle realtà che non si vedono” (Eb 11,1). La fede dà ai patriarchi (padri nella fede) la certezza che si concretizza in un avvenimento che fa la storia. La storia non è un racconto, ma una relazione tra l’umano e il Divino. Dio fa e l’uomo crede e realizza. Si dice di Mosè che egli “camminava come se vedesse l’invisibile” (Eb 11,27). Accade così che la fede ha una nota pasquale  nel momento massimo della liberazione che conduce alla alleanza del Sinai. Nella notte della liberazione, quando passò l’Angelo del “terrore” nella uccisione dei primogeniti egiziani, poterono fare un atto di fede nel Dio che li libera e li consolida come popolo. L’Alleanza iniziata quella notte diventa così una memoria permanente che da fondamento a ciò che segue. Nasce così un popolo che conserva la garanzia della scelta di Dio  e la sua permanente presenza a garantire la sua esistenza. Ecco la “notte della liberazione”. Ricordiamo che a Pasqua celebriamo nella notte la Risurrezione di Gesù. Diciamo che la notte genera il giorno.

Nella forza del dovere

Davanti alla parabola dei servi fedeli percepiamo la grandezza del tesoro che ci è affidato. Esso non è soltanto una proprietà personale, ma è la comunità tutta  è il tesoro che ci è affidato da  custodire con responsabilità, come partire per un viaggio con abiti sicuri. È stare sempre pronti per l’arrivo imprevisto del Signore che sta sempre venendo. Per questo la vigilanza deve essere permanente perchè non sappiamo quando il pericolo arriverà. E poi vediamo che la notte è il momento di vigilare. Nella storia della preghiera della Chiesa, in modo particolare tra i monaci, la notte ha la predominanza nella preghiera. Il giorno si lavora, di notte si prega e si sta vigilanti. Dormire poco. Sempre attenti con le lampade accese e l’olio nei vasi. Il castigo per la svista emerge nei risultati della disattenzione su ciò che ci è stato affidato. Vediamo Abramo camminare sempre in cerca della terra che riceverà come eredità. Partì senza sapere dove andare (Eb 11,8). Non programmiamo i risultati. I patriarchi cercavano, ma come lasciando a Dio l’ora dell’arrivo, del risultato. Cerchiamo i segni dell’opera di Dio

Proteggere il tesoro nel Padre

Siamo avvertiti: “Non aver paura piccolo gragge perchè è piaciuto al Padre dare a voi il Regno”. I pochi beni sono venduti e dati in elemosina. L’economia è un altra. I beni sono in recipienti che non si rompono. Il tesoro sta nel Cielo. Vediamo gli imperi economici del mondo. Improvvisamente scompaiono. Il gioco è un altro. I ladri del mondo li consumano, non producono frutto. Immagino gli schiavi ebrei davanti ai grandi monumenti egiziani che ora sono solo pezzi da museo. E gli schiavi sono un piccolo gregge spaventato, ma vincitore. Quando inviamo al Padre  i nostri depositi ci sentiamo garantiti-

 

Letture: Sap. 18,6-9;Salmo 32; Eb. 11,1-2.8-19; Luca 12,32-48





 
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