In questo testo Gesù non accetta che si creda a metà . Non accetta il compromesso: questo si quest’altro no! Negare una verità è negare il tutto. Qui si tratta di dottrina non di cose esteriori. Mangiare la sua carne e bere il suo sangue è avere la vita, questo è essenziale. Perciò Gesù non vuole dietro di se chi nega questa verità . Non indora la pillola, non cambia il suo insegnamento solo per ingraziarsi l’uditorio.
nº 1782
Omelia 21^ domenica T.O. (26.08.18)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Prova e vedi
Una proposta di vita
“Lo Spirito dona la vita, la carne non serve a nulla. Le parole che vi ho dato sono spirito e vita†(Gv 6,63). La conclusione del suo discorso sul Pane di Vita termina con la frase che scandalizzò tutti, perchè si trattava di mangiare la sua carne e bere il suo sangue per essere uniti con lui. Anche i discepoli erano sconcertati. Gesù non diminuisce la forza della sua frase e disse ai pochi che restarono con Lui: “Anche voi volete andarvene?â€. Gesù non cambiò l’insegnamento per far piacere. Lo stesso fece Giosuè proponendo al popolo una scelta: nel tornare agli antichi dei della Mesopotamia e delle popolazioni del paese, o al Signore. Non obbliga, ma dice che lui e la sua famiglia avrebbero servito il Signore (Giosuè 24, 15-17). È una questione di vita. Seguire il Signore è scegliere ciò che egli propone. Non si tratta di cambiare dottrina per far piacere. Dio offre la vita non la schiavitù, la tentazione di ritornare indiero è sempre presente nella nostra vita. La proposta di Gesù nel dire che crediamo in Lui è avere la vita eterna. Mangiare la sua carne e bere il suo sangue è avere la vita eterna. Cibarsi della sua Parola e alimentarsi della sua Carne è la stessa cosa. La fede che dona la Vita si sostiene con l’alimento che dona la vita. Eucaristia, che è la finalità delle parole di Giovanni, non è solo ricevere un pane simbolo, ma è unirsi a una Persona che dona la sua Vita. È una scelta e deve penetrare tutti gli insegnamenti della vita come ha fatto Gesù
Dove andremo?
I discepoli dissero: “Questa parola è dura, chi può capirla?†(Gv 6,60). Gli apostoli anche rimasero delusi. Ma Gesù non insegna per ricevere applausi, la proposta è definitiva. Come Giosuè prende una posizione, così Pietro fa una professione di fede nella persona di Gesù: “da chi andremo, Signore? Tu solo hai parole di vita eterna. Noi crediamo e riconosciamo che Tu sei il Santo di Dio†(Gv 6,69). La parola di Gesù vuole condurre i discepoli a una decisione definitiva per Lui, anche correndo il rischio che come Lui saranno rifiutati dalla comunità . L’Eucaristia, nell’insegnamento di Giovanni è un atto definitivo. O credo o mi ritiro. Non possiamo, davanti ad essa, restare amorfi, senza vita e senza scegliere. È quello che vediamo nelle messe domenicali. La Messa non ci cambia. Più che negare è peggio non prendere conoscenza della verità lì presente. La presenza di Gesù come pane e vino non ci impressiona. In verità non sappiamo ciò che stiamo facendo. Soltanto dopo che abbiamo fatto la scelta per Gesù, possiamo capire il Sacramento che ci è offerto. Esso modifica la nostra vita. Non possiamo lasciarci portare dal minimalismo religioso di stare nella chiesa e non essere chiesa di chi crede in Gesù. Per questo esistono tanti abusi. L’Eucaristia non è rito, è vita eterna.
Un progetto di amore
Il testo di Paolo agli efesini non fu scritto come spiegazione del Vangelo, ma possiamo riflettere sulla famiglia, il matrimonio cristiano, è la cellula che porta in se la scelta per Gesù e il rifiuto di seguire altri dei, perchè l’amore di dedizione e l’impegno si incontrano solo nel Dio di Gesù, nella Trinità , simboleggiata anche nella terra promessa. Anche se il testo ha una connotazione differente dalla nostra, possiamo capire che Paolo insiste che ognuno viva per l’altro, usando i termini “essere sollecito†uno verso l’altro. Usa la comparazione Cristo e Chiesa. L’amore di Cristo per la sua Chiesa è una scelta totale fino al punto di dare la vita. La Chiesa è sollecita per Cristo donandogli tutto di se.
Letture: Gs.24,1-2ª.15-17.18b;Salmo 33;Ef.5,21-32;Gv 6,60-69.
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