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Omelia Santissima Trinità - 11.6.2017



Nella comunione nella comunità manifestiamo la comunione nella Trinità

nº 1656

Omelia Santissima Trinità

(11.06.17)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

 

Cammina con noi!

Dio - comunione

Nella festa della Santissima Trinità siamo chiamati ad avvicinarci al mistero di un Dio Uno e Trino, verità fondamentale della fede cristiana. La liturgia riflette questa verità e contempla il Dio che si rivela nella Storia della salvezza. Dio si è rivelato per farci restare in comunione con Lui. Mosé riconosce la misericordia di Dio, per questo  chiede perdono delle colpe e insiste nel chiedere: “Cammina con noi” (Es 34,9). Camminare uniti, nella parola di Gesù, vuol dire dimorare in noi (Gv 14,22). Si crea la comunione con Dio e la comunione-comunità con i fratelli.  Per la comunione nella comunità manifestiamo la comunione con la Trinità. Questo è il modo normale di essere due che vivono l’amore. L’esperienza di Dio  non ha parole per essere descritta. Restare uniti è segno di comunione. Spetta allo Spirito realizzare l’unione spirituale per introdurci alla comunione della Trinità Santa.  Questa unione si da nella nostra vita quando cerchiamo di vivere nell’amore. Dio  ci ha usato misericordia venendo ad incontrarci e a stabilire con noi una vita di unione con il suo Essere.  Impariamo che il Mistero della SS. Trinità è impenetrabile, incomprensibile e tante altre parole che sembrano chiudere la possibilità degli uomini di avvicinarsi a Dio. Ma Gesà dice chiaramente: “Chi vede me, vede il Padre” (Gv 14,9). Dio si è rivelato in Gesù. La Parola di Dio intende il Dio Uno e Trino come Unità, il Dio che si avvicina a noi e Si apre alla comunione. Dio è sempre amore e misericordia. In Gesù si manifesta come amore che si china per accogliere e si fa avanti per cercare il bisognoso. Egli si pone come il responsabile per coloro che non hanno soccorso. Egli è il parente più prossimo e responsabile che abbiamo!

E’ venuto per salvare

La salvezza di Gesù non è solo perdonare il peccato dell’umanità, ma aprirci alla comunione con Dio. “la grazia di NS Gesù C., l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, siano con tutti voi!” (2 Cor 13,14). Sappiamo che, quando amiamo e serviamo le persone, partecipiamo al dinamismo dell’amore di Dio. Se serviamo come Gesù, vivremo la sua vita con il Padre e lo Spirito. Gesù dice che il Padre viene a dimorare in noi, se rimaniamo uniti come il ramo al tronco (Gv 15,5). Quando amiamo, il Padre ci ama e viene a dimorare in noi. Alle volte  nella vita spirituale, pensiamo che tutto dipenda da noi. La maggior parte delle volte invece dipende da Dio che vuole la nostra collaborazione. Non siamo dispensati dal fare la nostra parte cioè collaborare con Dio per il nostro bene. Non è tanto una ricerca, ma un’accoglienza. Dio ha fatto già tutto quello che poteva per noi, dandoci se stesso in Gesù. Questa è salvezza. La fede in Gesù ci conduce a vivere in un modo nuovo la comunione con gli altri, usando i nostri doni per servire.

Comunione nello Spirito Santo

La comunità esiste per annunciare e attrarre alla comunione con la Santa Trinità. Fede cristiana non è fare alcune preghiere o avere un nome cattolico o qualcos’altro. Bensì è vivere in comunione con Colui che tanto ci ha amato da inviare suo Figlio per il perdono e lo Spirito per la santificazione, nell’unione. L’azione dello Spirito realizza questo legame tra noi come le cellule al corpo. Così la vita di Dio passa a tutti per lo Spirito Santo, il quale non è un mercatino di doni, ma è IL DONO. Fummo cresimati con le parole: Ricevi, con questo crisma, lo Spirito Santo, il Dono di Dio. I doni sono servizio che prestiamo all’altro affinché la comunione con la Trinità sia concreta. È lo Spirito che distribuisce i doni per il servizio del corpo, ci insegna Paolo: “Tutto questo è l’unico Spirito che lo realizza, distribuendo a ciascuno i  doni come piace a lui” (2 Cor 12,11).

Letture: Es.34,4b-6. 8-9;Daniele 3; 2Cor.13,11-13; Gv 3,16-18





 
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