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Omelia Ascensione del Signore - 28.5.2017



Con Gesù anche noi siamo in cielo perchè Egli ha portato con sè la nostra umanità

nº 1652

Omelia Ascensione del Signore

(28.05.17)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Ascensione di Gesù

Gesù sale al Cielo

La Risurrezione di Gesù si completa con l’Ascensione. Questa festa ha poca risonanza nella vita cristiana. Il Mistero Pasquale tende a portare la  glorificazione di Gesù in unione con il Padre. Nella Cena, cosciente di aver realizzato la missione per la quale fu inviato prega: “E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.” (Gv 17,5) . la sua Divinità che restò nascosta sotto il velo dell’umanità , si manifesta in tutto il suo splendore. Per questo lo copre una nube. La nube è simbolo della presenza della Divinità. La natura umana che il Figlio Eterno del Padre assunse nell’Incarnazione, è glorificata. Con essa già partecipiamo della glorificazione. Questa è la nostra meta e il nostro punto di attrazione. Questa è una festa che deve essere vissuta con l’intensità pasquale. Ai discepoli che Lo perdono di vista, rimane una duplice certezza: Egli ha assolto la sua missione nel mondo e fu costituito Signore e Re della Gloria unito al Padre. È divenuto mediatore tra il Padre e l’umanità redenta, giudice del mondo e Signore dell’Universo. D’altro lato sanno che Lui resta presente: “Io starò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 20,20). La sua presenza unito al Padre non lo allontana dalla “nostra  umanità, ma ci dà la certezza che Egli condurrà anche noi alla gloria dell’immortalità”, come dice il prefazio della messa. Egli è salito al Cielo ed è diventato garante di ciò che ci è stato rivelato. Poi gli apostoli ricevono il Suo Spirito per continuare la Sua missione. Egli continua, dunque, a essere unito al Suo Corpo che è la Chiesa. Il suo potere e la sua gloria sono il potere e la gloria del Padre. È fonte e ragione di vita. A Lui converge tutto l’universo. Regna fino a consegnare il Suo Regno al Padre (1 Cor 15,24), quando verrà alla fine dei tempi.

Partecipiamo anche noi della gloria

Egli è il nostro capo. Noi siamo il corpo. Cristo ha portato la nostra umanità con se nell’unione con il Padre, come ci ha portato la sua Divinità. Già stiamo con Lui nella gloria. L’orazione della messa dice così: “Membri del suo corpo, siamo chiamati, nella speranza, a partecipare della sua gloria”. Il cristiano vive della speranza, che è la certezza di possedere i beni celesti. Per questo, Paolo scrive: “Che Egli apra i vostri cuori alla sua luce, affinchè sappiate a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi, e quale è la straordinaria forza della sua potenza verso di noi” (Ef 1, 18-19). Con l’Ascensione di Gesù al cielo, abbiamo la garanzia che Dio è potente perchè “si è manifestata la sua forza nel Cristo quando lo ha Risuscitato dai morti e Lo ha fatto sedere alla Sua destra” (Id 20). Senza la glorificazione del Figlio, la sua Morte e Risurrezione non avrebbero spiegazione.

Fate discepole tutte le genti

L’ultima parola di Gesù è stata di consegnare ai discepoli la missione affidatagli dal Padre. Ora siamo noi a fare quello che Lui faceva. A dire quello che Lui diceva e a trasformare il mondo come Lui lo trasformava. Fare discepoli è fare quello che Lui ha fatto: “Chiamò a se quelli che desiderava perchè fossero con Lui e andassero ad annunciare” (Mc 3,13). I discepoli compresero la loro missione e dopo aver ricevuto lo Spirito Santo divennero annunciatori. Questa missione è conferita anche a noi. Il Cristianesimo che non annuncia è già fallito. L’ Ascensione ci anima a cercare nuova forza, nella certezza della vittoria di Cristo e della missione che Egli ci ha affidato. Abbiamo davanti a noi un mondo da evengelizzare  e questo consiste nel mostrare l’amore di Dio in Cristo per tutti.  Ci sono tempi di grande entusiasmo per la missione. Nel mondo che abbiamo davanti c’è molto da fare.  E fino a quando faremo un cristianesimo rivolto solo verso di noi, le forze del male tenderanno a crescere.

Letture: At.1,1-11; Salmo 46; Ef.1,17-23;Mt. 28,16-2





 
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