Omelia Domenica delle Palme 2017




Nel domenica delle palme partecipiamo e accogliamo in noi il mistero di Gesù,per partecipare alla sua gloria. Viviamo il mistero del Cristo sofferente e umiliato ma poi, esaltato dal Padre. Il cristiano non può formarsi a partire dalla mentalità del mondo, questo è, dunque, il momento opportuno per rinnovare il nostro cuore, celebrare il mistero e viverlo nella nostra vita

nº 1638

Omelia Domenica delle Palme

(09.04.17)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Benedetto colui che viene nel nome del Signore

Esulta figlia di Sion

La liturgia di oggi ha due momenti. La gioia della processione delle Palme e una messa di Quaresima, molto seria. Si aprono le commemorazioni dei giorni nei quali il Signore si è consegnato a morte per arrivare alla glorificazione. Gerusalemme era piena di gente venuta per la festa di Pasqua, festa della liberazione dalla schiavitù d’Egitto e festa della salvezza totale che Dio offre a tutti. Gesù viene alla festa e fa un’entrata trionfale, come il re promesso, come dice il profeta Zaccaria: “Esulta! Grida di gioia Gerusalemme, il tuo re viene a te; Egli è giusto e vittorioso, umile cavalca un puledro” (Za 9,9). Egli è il gran re discendente di Davide, è il Messia. Egli non viene come un principe glorioso cavalcando un cavallo da guerra, ma viene cavalcando un umile giumento, e la gente ha capito  e Lo ha accolto.  I capi invece lo hanno rifiutato e ucciso.  Essi volevano far tacere la folla: “Maestro rimprovera i tuoi discepoli” E Gesù rispose: “Se essi tacessero griderebbero le pietre!” (Lc 19,40). Gesù non fugge dalla sua missione di umiltà e semplicità. Questa è la grande missione che dà alla Chiesa. Questa vuole continuare ad accogliere il suo Re glorioso  e imitarne la umiltà. Ma la tentazione del potere avvolge molti nella chiesa . Alle volte percepiamo che i prediletti di Gesù restano a lato nella struttura della Chiesa e della sua pastorale. Essi restano così abbandonati e in preda degli approfittatori.

Il Servo sofferente

Nella seconda parte della messa, prima lettura, ascoltiamo il racconto di Isaia sul servo sofferente che non perde la fiducia in Dio ed è pronto a imparare anche dalla sofferenza. Continuando a conoscere Gesù, san Paolo nei Filippesi ci mostra il cammino di Gesù per salvarci: farsi umile e servo, prende forma umana in tutto e si fa come uno di noi. Si è fatto obbediente (cfr. Isaia). Obbediente vuole dire colui che è attento ad ascoltare quello che Dio vuole e a seguire i suoi cammini. Per la sua sofferenza è ascoltato da Dio e da Lui, glorificato. Ora, in Gesù,  sta anche la glorificazione della nostra umanità assunta in una condizione di fragilità per restaurarla e glorificarle con Lui. In questa messa abbiamo anche la lettura della Passione di Gesù. Leggere la Passione significa imparare e ricordare per vivere meglio. Non possiamo perdere di vista la storia e gli avvenimenti della nostra Redenzione, proclamare l’avvenimento è renderlo vivo tra noi e fare di noi dei partecipanti ai frutti di questo mistero. Dobbiamo riprodurre in noi i tratti della vita di Gesù nel momento della gloria, dell’umiltà e della sofferenza.

Memoria che da vita

Viviamo in un mondo che possiamo chiamare ateo, miscredente. I cristiani non vengono dopo, non sono di serie B. Facciamo un cristianesimo a nostra immagine, lasciandoci coinvolgere dalla mentalità del mondo, avversa al vangelo. Il rinnovamento annuale della Pasqua vuole portare la nostra memoria a quello che Dio ha fatto per noi in Cristo. È fondamentale che questo si concretizzi perchè ricordando i fatti, possiamo riprendere il cammino. Così ritorniamo a Lui e rinnoviamo il nostro cuore. Andare alla processione delle palme e portarle a casa è un gesto simpatico che significa  accettare di  appartenere a Cristo e al suo Regno. Tutta la celebrazione è un memoriale: realizza i gesti, ascoltiamo l’annuncio della Parola che concretizza la realtà e ci dà l’opportunità di partecipare alla stessa verità annunciata. Per questo è bene conoscere i testi per partecipare ai misteri che celebriamo.


Letture: Mt-21,1-11; Is. 50,4-7; Salmo 21; Fil. 2,6-11; Mt 27,11-45.





 
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