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Omelia 3^ Dom. Quaresima - 19.3.2017







Gesù è l’Acqua Viva che purifica e feconda

nº 1632

Omelia 3^ Dom. Quaresima

(19.03.17)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Dammi di quest’acqua

Acqua della vita

Il tempo di Quaresima ci istruisce su come preparare la Pasqua nel modo migliore. Questo mistero della Morte e Risurrezione di Gesù raggiunge ogni cristiano nella sua vita di ogni giorni  per mezzo del battesimo. Per questo, quest’anno, la preparazione  quaresimale ha il tema battesimale per le tre domeniche che seguono. I vangeli presentano Gesù come l’Acqua Viva, come leggiamo nel vangelo che ci parla della samaritana; nella 4^ Dom. leggeremo l’episodio del cieco nato che Gesù guarisce. Egli è Luce.  Nella 5^ Dom. avremo la risurrezione di Lazzaro, poiché Gesù è Vita. Con questi tre temi possiamo proseguire il cammino di preparazione per rinnovare l’atto di fede e la grazia del Battesimo. L’acqua ha sempre avuto molta importanza nella vita della gente. Essa è la sostanza madre dalla quale è creato il mondo, è la fonte della vita e della purificazione. Il diluvio ha purificato l’universo. Nel Vangelo l’acqua è simbolo dell’azione dello Spirito Santo. L’acqua fecondata dallo Spirito è fonte della vita e  sazia la sete di vita eterna. Gesù dice alla samaritana: Chi beve di questa acqua non avrà più sete (Gv 4,13).  Questo pozzo, sul bordo del quale Gesù stava seduto, era memoria della storia del popolo d’Israele. Il pozzo stava nella terra che Giacobbe diede a suo figlio Giuseppe (Gn 33,18-20). Gesù vi apre ora una fonte di acqua viva dove tante generazioni verranno a cercare acqua. Gesù è l’Acqua Viva, fonte aperta a tutti. È il simbolo del Battesimo che ci dona Gesù, Acqua Viva che sazia ogni sete-

Gesù è l’acqua viva

Ascoltando oggi il vangelo di Giovanni che ci parla dell’incontro con la samaritana, ricordiamo Gesù mentre va verso un mondo senza fede a offrire l’acqua viva, che è proprio Lui, per saziare ogni sete e purificare da ogni male. Avere fede è accogliere la persona di Gesù. Così è anche il battesimo: per il simbolo dell’acqua e per la professione di fede accogliamo il Salvatore e otteniamo la vita nuova nata dall’acqua e dallo Spirito Santo, come dice lo stesso rito del Battesimo. La prima lettura ci mostra Mosè che batte sulla pietra per far sgorgare una fonte d’acqua abbondante. Dio  non abbandona il suo popolo nel deserto. Quest’acqua spiega la gratuità delle meraviglie di Dio. Questa gratuità, ci dice Paolo nella lettera ai Romani, sta nella prova d’amore di Dio che ci dona il Figlio che muore per noi quando eravamo ancora peccatori. “Quando eravamo ancora peccatori, il Cristo morì per noi” (Rm 5,8).

Il dialogo che salva

Da questa Parola di Dio possiamo trarre alcune conseguenze per la nostra vita. Il contatto di  Gesù con la samaritana porta a desiderare l’acqua viva. Gesù ci provoca il desiderio di stare con Lui e di conversare insieme. Possiamo conversare con Lui. Dopo questo contatto conosceremo meglio noi stessi. Gesù diventa uno specchio della nostra realtà. La donna disse: “Egli mi ha detto tutto quello che ho fatto”. Dopo aver conosciuto Gesù non c’è modo di non annunciarlo: “Venite a vedere l’uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Non sarà lui il Cristo?”. Nel cammino della Pasqua passiamo dal deserto dove Mosè batte la roccia per donare acqua. Il cuore aperto dal colpo di lancia, getta acqua viva per saziare la sete dei fedeli (Gv 19,34). Questa fonte di acqua che sgorga dal cuore di Cristo, ricorda il Battesimo e il sangue ricorda l’Eucaristia, sacramenti pasquali. L’Apocalisse parla del fiume dell’acqua della vita che usciva dal trono di Dio e dall’Agnello che dona fertilità e rimedio per curare le nazioni (Ap 22, 1-2). Tutti i sacramenti della Chiesa ci fecondano, purificano e fortificano.

 

Letture: Es. 17,3-7;Salmo 94;Rom.5, 1-2.5-8;Gv. 4,5-42





 
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