L’uomo bisognoso di perdono

nº 1497

Articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA

1657. Un giubileo che perdona

La parola giubileo viene dal suono prodotto dalla tromba del corno di pecora ed ha anche il significato di anno di perdono. Nell’Antico Testamento, leggiamo nel libro del Levitico 25,10, che ogni 50 anni c’era un anno giubilare con leggi derivanti da una riforma sociale molto profonda: le terre e le proprietà dovevano ritornare agli antichi proprietari, evitando cosi’ il latifondismo. Le persone schiavizzate erano liberate e altre norme ancora. Questo si realizzo’ veramente? Immaginiamo come sarebbe diverso il mondo se ascoltassimo questa Parola di Dio! La Chiesa comincio’ ad usare l’anno giubilare in senso più spirituale. Il primo Anno Santo comincio’ nel 1300 con il papa Bonifacio VIII, sotto l’influenza della devozione popolare dei movimenti penitenziali. Già nelle crociate c’era l’indulgenza plenaria. Il papa organizzava e concedeva l’indulgenza. Fu un successo immenso. Cosi si propose ogni cento anni. Dopo si passo’ a 50 e, infine, ogni 25 anni. I Papi crearono anche gli Anni Santi Straordinari su alcuni temi, come la Redenzione e l’Anno Santo della Misericordia. L’Anno Santo differisce, per esempio, dagli anni tematici, come quello della Vita Religiosa o l’Anno della Pace. Questi si trovano sulla linea della riflessione. L’Anno Santo, è anche invece sulla linea dell’indulgenza e del perdono; il termine santo, viene dalla Bibbia: “dichiarerete santo il cinquantesimo anno” (LV 25,10). I profeti allargarono il significato sociale  riferendolo anche alla remissione dei peccati. Gesù stesso dice di “proclamare l’Anno di grazia del Signore”, cioè anno della redenzione totale (Lc 4,19). La caratteristica dell’Anno Santo è di essere tempo di salvezza;

1658. il volto della Misericordia

“Papa Francesco desidera che tutta la Chiesa celebri i cinquanta anni della conclusione del Concilio Vativano II nella contemplazione del mistero della Misericordia, celebrando le parole della sua apertura dette dal papa s. Giovanni XXIII: “ai nostri giorni la Chiesa preferisce usare più il rimedio della misericordia a quello della severità ...desidera mostrarsi madre amorosa di tutti, benigna, paziente, piena di misericordia e bontà con i figli separati”. Il mistero dell’amore della Santa Trinità si rivela a noi come misericordia. “Misericordia è il cammino che unisce Dio e l’uomo,perchè ci apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre, nonostante la limitazione del peccato”. Non abbiamo mai tanto apprezzato questo Dio giusto che esige l’esecuzione delle sue leggi. E’ interessante desiderare che Dio sia giusto con gli altri. Siamo, a volte esecutori della giustizia di Dio nel trattare con i deboli. Come giudicheremmo se i re fossimo noi stessi? Useremmo la misericordia o la giustizia con noi? La misericordia non è solo un sentimento, ma diventa un’attitudine concreta per guarire. I gesti hanno bisogno infatti di essere concreti

1659. Gesti concreti

Anno Santo è tempo di indulgenza. Il perdono è l’offerta di Dio. Questo  perdono richiede la conversione e il cambiamento. Non possiamo aver paura di Dio, perchè la sua misericordia è infinita. Non si tratta di qualcosa di automatico. Nella pratica siamo invitati a fare un pellegrinaggio in una Chiesa designata dal Vescovo. E’ necessario essere confessati e ricevere l’Eucaristia. Poi pregare per il Papa. Il gesto di attraversare la Porta Santa è un  simbolo di entrare in qualcosa di diverso. Si  chiede anche la pratica della carità e si richiedono comportamenti concreti per il bene delle persone. La misericordia invita i governanti del mondo a preoccuparsi di coloro che subiscono le più svariate differenze. Le mani si devono levare al cielo ma gli occhi devono essere sempre rivolti verso i bisognosi.