Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia 2015 _ TUTTI I TESTI OMELIE E ARTICOLI Omelia Festa di Cristo Re -34^ Dom. T.O. - 22.11.2015
Omelia Festa di Cristo Re -34^ Dom. T.O. - 22.11.2015





La festa di Cristo Re insegna che Lui è il fine di tutte le cose. Il suo regno non è di questo mondo e non si eguaglia ad altri regni. E’ un Regno universale di verità, di vita, di santità, di grazia, di giustizia, d’amore e di pace. Il regno è visibile in Gesù e dove lui agisce. La Chiesa annuncia il Regno e cerca di realizzarlo nelle sue strutture. Non è una ideologia.

nº 1494

Omelia di Cristo Re

(22.11.15)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Cristo Re dell’Universo

Il mio Regno non è di questo mondo

 

La riforma liturgica ha portato la festa di Cristo Re, dalla fine di ottobre, come era un tempo, alla fine dell’anno liturgico (fine novembre), per mostrare che tutte le cose si dirigono verso Cristo (Ef 1,10). Pio XI  l’ha istituita nel clima delle grandi dittature del marxismo, fascismo, nazismo e altre che  hanno dominato la terra dopo la prima guerra mondiale. La lettura del vangelo di oggi ci pone davanti la verità sul Regno di Gesù: “il mio Regno non è di questo mondo”. Gesù non  si conforma a nessun regno della terra. Non sarebbe bene, infatti, usare per lui il termine re, per non perdere la grandiosità e la forza dell’amore del Regno accessibile a tutti. Quando vollero farLo re, dopo la moltiplicazione dei pani, Egli si allontano’ da loro perchè il suo Regno non era una panetteria. Ecco l’identità di questo Regno: “regno eterno e universale: regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia , di amore e di pace”, pregata nel Prefazio. E’ il pane del Regno che nella sua Persona  si moltiplica in tutti gli angoli della terra. Il Regno  che era visibile in Gesù, il Figlio dell’Altissimo, Signore dell’Universo, diventa ora visibile laddove il suo dinamismo trasforma le realità del male in doni di vita. Credere in Cristo è incontrare la sua Verità, incontrare il suo Cammino e godere della sua Vita. Pilato, nel presentare Gesù flagellato disse: “ecco il vostro re”. Questo è il suo Regno e cosi’ lo vivremo. Sarà coronato di spine e riceverà il manto del suo sangue. La Chiesa annuncia questo Regno e cerca di realizzarlo nelle sue strutture. C’è  sempre, pero’, il rischio di incarnarlo nella storia  non come vangelo ma come una ideologia religiosa. Di tanto in tanto un respiro di purezza del Regno lo si ha quando lo realizziamo nella struttura visibile della Chiesa. A volte, pero’,  demoliamo la sua immagine lasciataci da Gesù.

Regnare con Cristo

Quando riconosciamo la gloria del Cristo e proclamiamo la sua divinità, non stiamo scegliendo un modo di agire fatto di prepotenza e orgoglio. Gesù è diventato re assumendo l’umiltà e la consegna di se alla morte di Croce. Per questo Dio Lo ha esaltato (Fil. 2, 6 ss).  Acquisire le attitudini del Cristo è avere una mentalità di umiltà e fragilità. Regnare con Cristo è scegliere cio’ che Lui ha scelto. Il modo di vivere di Gesù è il modello di vita di tutti i cristiani. Per coloro che credono, il loro modo di vivere non è una scelta ma un progetto di vita; è  triste vedere come i cristiani cercano il Cristo più come un pronto soccorso alle loro disgrazie e presto lo dimenticano. Esso deve essere la scelta permanente tanto nel modo di pensare come in quello di agire. Occorre avere i suoi sentimenti, la sua mentalità e il suo comportamento. Solo cosi’ potremo dire che indossiamo “la camicia”  (l’abito) del Regno.

Non fuggire dall’impegno

La fede esige un’impegno di vita nella giustizia, nella pace e nell’amore. E’ necessario porgere la mano ai bisognosi e impegnarsi nella difesa dei  loro diritti fondamentali. E’ certo che i padroni del mondo ci qualificano come politici, e lo stesso fu per Gesù. Egli diceva che il discepolo non è più grande del suo maestro  (Mt 10,24).. se hanno fatto questo al legno verde cosa non faranno al legno secco? (Lc 23,31), disse quando lo caricarono della croce verso il Calvario. La Chiesa sarà sempre un gregge piccolo accerchiato da lupi feroci. Ma “se con Lui moriamo, con Lui anche vivremo. Se in Lui soffriamo con  Lui regneremo” (2 Tim 2, 11-12). Auguriamoci di vivere con Lui eternamente nel Regno dei Cieli.

 

Letture:Daniele 7,13-14;Salmo 92; Ap.1,5-8; Giovanni 18,33b-37






 
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