Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia 2015 _ TUTTI I TESTI OMELIE E ARTICOLI Omelia Assunzione di Maria SS. al Cielo- 15.8.2015
Omelia Assunzione di Maria SS. al Cielo- 15.8.2015


Amare Maria, Nostra Signora dai tanti nomi, è imitare Dio che la scelse perchè l’ha amata, che l’ha preservata dal male, perchè l’ha amata, che l’ha elevata al Cielo perchè l’ha amata. Amarla per l’amore che ha per il suo diletto Figlio che ha generato come madre.Maria va amata perchè è nostra compagna, perchè è la prima redenta a stare nel Cielo in corpo e anima, nella sua carne glorificata c’è la nostra carne, così andare al cielo è una possibilità per tutti.

nº 1466

Omelia Solenità Assunzione di Maria

(16.08.15)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Un grande segno apparve nel cielo

Regina gloriosa

La Chiesa celebra l’Assunzione di Maria al Cielo perchè è un grande segno. Allo stesso tempo questa festa è l’opportunità per celebrare tanti nomi di Maria. Nessun nome esaurisce la sua grandezza, ma ogni nome porta la semplicità di colei che fu scelta come Madre del Figlio di Dio. Elisabetta fu la prima a chiamarla Madre del mio Signore (nome dato a Dio – Kyrios). Maria riconosce la grandezza del dono: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1,48). Nonostante questo Ella considera la sua condizione di essere sempre la serva umile. Lei sente che tutto è stato opera della pura misericordia di Dio. Questa misericordia si estende di generazione in generazione. La festa dell’Assunzione non celebra solo la grandezza di una regina, perchè Lei è la Madre di Gesù, Re dell’Universo, ma anche la grandezza riservata a tutta l’umanità, come preghiamo nel prefazio: “Aurora e splendore della Chiesa trionfante lei è consolazione e speranza per il popolo ancora in cammino”. Ella è la prima redenta che, gloriosa, dona speranza a tutto il popolo che cammina nella gioia della fede. L’Assunzione di Maria è come il risultato del grande dono di essere Immacolata per essere stata concepita senza peccato e di aver vissuto senza peccato. Siccome teneva il Cielo dentro di se, era giusto che condividesse la gloriosa Ascensione del Figlio. Non era necessario aspettare la fine dei tempi per partecipare della risurrezione di tutti, poiché già era risorta nel momento del suo concepimento. Lei realizza la promessa di Gesù: “Chi crede in me ha la vita eterna” (Gv 6,40).

Speranza dell’Umanità

Lo Spirito  ha messo nel suo seno il Figlio di Dio Benedetto, Gesù, semente della nuova umanità. Redenta dal sacrificio della Croce e dalla vittoria della Risurrezione, il popolo di Dio vede in lei la realizzazione delle promesse. L’Umanità può sperare perchè le porte del Cielo sono aperte per tutti. Lei è anche il modello della carità umile. Cammina frettolosamente sui monti della Giudea per essere d’aiuto alla cugina Elisabetta. Possiamo pensare che Elisabetta rappresenta l’Antico Testamento che attende la venuta di Cristo. Maria come parte del popolo dell’antica alleanza corre incontro per  aiutarlo ad accogliere il Messia che ella porta in seno. Il Figlio dona lo Spirito a Giovanni che è l’ultimo profeta che venne per preparare al Signore un popolo perfetto (Orazione della messa di san Giovanni battista). La carità di Maria si  realizza nella cura della giovane Chiesa che nasce a Pentecoste. Lei ha generato i figli della Redenzione ai piedi della Croce e a Pentecoste genera il nuovo popolo di Dio. Amare Maria non è una devozione bensì è una conseguenza della fede in Gesù che si è fatto carne nel suo seno. È riconoscere che Dio vuole abitare tra noi per darci la Sua vita, che abbiamo ricevuto da Maria che Lo ha generato per opera dello Spirito.

Il drago perseguita la Donna

Nell’orazione della messa chiediamo: “Donaci di vivere rivolti alle cose dall’alto, al fine di partecipare della sua gloria”. Ma la gloria ha il prezzo della croce. La donna è stata perseguitata dal dragone che voleva divorare suo figlio al momento della nascita (Ap 12,4). Questa donna è immagine della Chiesa perseguitata perchè ha come Signore il Figlio della Vergine Maria. Il dragone del male continua a  perseguitare il Figlio. Non potendo nulla contro Gesù, perseguita la Chiesa che sta generando Cristo al mondo. Ma la certezza che abbiamo è che il Signore Gesù “distruggerà ogni principato e forza... fino a che ponga tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi” (1 Cor 15, 24-25). La Chiesa è perseguitata in questo momento della storia. È segno della vittoria che avrà

 

Letture: Ap. 11,19ª;121.3-6ª.10ab; Salmo 44; 1Cor. 15,20-17ª; Luca 1,39-56





 
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