Omelia 19^ Dom. T.O - 9.8.2015




Come professare la fede a uno che è come noi? É ila grande sfida che dovettero affrontare i giudei del tempo di Gesù, ed è la grande sfida della fede: credere al dilà delle apparenze. L’Eucaristia, che mangiamo con fede, è il pane che dona la Vita Eterna. Alimento che sostiene nel cammino della vita. Vere “Pillole di sussistenza!”

nº 1464

Omelia 19^ Dom. T.O.

(09.08.15)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

“Io sono il pane di vita”

Chi mangerà di questo pane vivrà

Come nel deserto, i giudei mormorarono contro Gesù rifiutando il suo insegnamento e la sua Persona. Il peccato della mormorazione è grave, perchè include un atto di superbia nel farsi giudici di Gesù rifiutando l’affermazione della sua divinità: “Io sono il Pane disceso dal Cielo”. Il Verbo “Io Sono” Lo identifica uguale al Padre. Per il fatto di conoscere la sua famiglia rifiutarono la sua condizione di inviato di Dio. Dicevano: “Non è questo il figlio di Giuseppe? Non conosciamo suo padre e sua madre? Come può dire che è disceso dal Cielo?” (Gv 6,42). Gesù risponde: “Non mormorate... Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha inviato non lo attira e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (43-44). C’è una ragione molto profonda nel rifiuto opposto a Gesù:”Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me” (45). Per credere in Gesù è necessario essere istruito dal Padre. Chi è aperto al Padre accoglie il Figlio. Egli ha visto il Padre. Chi crede in Lui ha la Vita Eterna. Questa vita viene dal Padre e il Figlio è colui che la dona. Per la fede si ottiene questa Vita. In seguito c’è la proposta di Gesù come alimento: “Io sono il Pane di vita” (48). Gesù supera la meraviglia della manna, pane venuto dal cielo. “I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti, questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia” (49.50). Credere in Gesù e mangiare il Pane della Vita dà la garanzia della Vita Eterna, perché Gesù dona la Vita a coloro che credono e si alimentano del pane che è Lui. E continua: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo vane vivrà in eterno e il pane che io darà è la mia carne per la vita del mondo” (51). Più avanti, nel testo che non sarà letto quest’anno, Gesù dice che “se non mangerete la carne del Figlio dell’uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita” (52). E ci sarà l’unione di vita con Lui, perché “chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in me e io in lui ... ed egli vivrà per me” (56).

La forza del cibo

Come commento a questo testo, abbiamo la storia di Elia che,  fuggendo dalla regina Jezabel che voleva ucciderlo, riceve un alimento che gli dà forza per camminare 40 giorni fino al monte Sinai dove si incontrerà con Dio. Vediamo qui gli effetti dell’Eucaristia: forza per la vita e per l’incontro con Dio, in un certo senso, della risurrezione. Essere istruito da Dio è credere in Gesù. Questa fede dà la Vita Eterna. Credere in Gesù è accoglierLo come venuto dal Padre. Chi mangia di questo pane ha la Vita. Crediamo e Lo incontriamo nel pane dell’Eucaristia che è la sua carne offerta e il suo sangue sparso per la vita del mondo. Qui abbiamo la nozione di Cena Eucaristica che è presenza e attuazione della Morte e della Risurrezione del Signore. Credendo preghiamo: “Gustate e vedete quanto è soave il Signore! Beato l’uomo che ha in lui il suo rifugio” (S. 33). La storia di Elia conferma per noi la grandezza e la forza dell’Eucaristia.

Imitatori di Dio

I frutti del cibo celeste, il Pane della Vita, cambiano il nostro modo di vivere. Paolo dice agli efesini che si rivestano di Cristo.  Proseguendo nella sua orientazione , invita: “Siate imitatori di Dio, come figli che Egli ama. Vivete nell’amore come Cristo ci ha amato e ha dato se stesso a Dio per noi, in oblazione e sacrificio di soave odore” (Ef 5,1-20). Paolo insegna a  non rattristare lo Spirito Santo con il quale funno segnati. Vivere in Cristo significa vivere una buona vita comunitaria: “scompaia da voi ogni amarezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda  come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Ef 4, 30-32). Il Pane di Vita che mangiamo ci unisce a Dio e modella la nostra vita nella comunità. Egli genera comunione.


Letture: 1 Re 19,4-8;Salmo 33; Ef. 4,30-5,2; Gv. 6,41-51




 
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