Omelia 15^ Dom. T.O. - 12.7.2015


“Desidero ascoltare ciò che il Signore dirà” . La Parola di Dio può modificare i nostri cammini e i nostri programmi, per renderci protagonisti dei suoi!

nº 1456

Omelia 15^ Dom. T.O. (12.07.15)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Scelti per essere santi

Ciò che Dio ci ha destinato

Paolo, nell’inno della lettera agli Efesini, inno molto bello, descrive ciò a cui  Dio ci ha destinato: ci ha benedetti con ogni benedizione del suo Spirito in virtù della nostra unione a Cristo; ci ha scelti per essere santi e immacolati; ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi; per il sangue di Cristo ci ha liberato; ha perdonato in Gesù le nostre colpe; ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà che è quella di ricapitolare in Cristo tutto l’universo (Ef 1, 3-10). Questa destinazione, che supera ogni nostra comprensione, ci  condurrà a contemplare il volto di Dio (antifona di entrata). Tutta questa ricchezza l’abbiamo perchè abbiamo accolto la Parola che ci è stata trasmessa dal ministero della profezia e della predicazione degli apostoli. Tutti questi doni privilegiati derivano dalla scelta meravigliosa che ha fatto per noi: “In Cristo, Egli ci ha scelto prima della fondazione del mondo, per essere santi e irreprensibili al suo cospetto nell’amore” (4). Essere santi è uno stato di vita che si riflette nei comportamenti. Per questo dono partecipiamo della missione di annunciare il Regno come gli apostoli. La grande deviazione della spiritualità oggi consiste nell’averla fatta diventare intimista e individualista. Vivere la vita cristiana è essere in comunione, questo ci fa diventare annunciatori del Regno per aver scelto Cristo e non in virtù di una ideologia spirituale  che ci nutre ma non ci converte. Il Padre ci ha messo in comunione con Lui attraverso Gesù per l’adozione a figli che abbiamo ricevuto. È un compromesso di realizzare con Cristo la ricapitolazione di tutte le cose, cioè, far si che tutte le cose si dirigano verso Cristo. È la grande missione profetica  di rendere la Parola sempre viva ed efficace. Così il Regno di Dio diventa più visibile e penetra in tutte le strutture.

Una missione che trasforma

L’invio degli apostoli, dua a due, come segnale di una valida testimonianza, si inaugura,  in un certo senso, nel momento dell’Ascensione. La missione è unita al potere di cacciare i demoni. La visione di Marco è sempre la vittoria di Gesù sul male. “Essi, partiti, predicavano affinchè tutti si convertissero. Cacciavano i demoni e guarivano molti infermi ungendoli con olio” (Mc 6, 12-13). Il mondo nuovo verrà solo con la liberazione dal male. C’è una richiesta molto chiara di Gesù ai suoi discepoli: il distacco da tutto quello che può impedire l’annuncio. Non avere preoccupazione di nulla se non del fatto che la Parola sia accolta. Chi la rifiuta non permette la realizzazione della comunione , la sola che genera pace, e non riceve la pace. Vediamo qui la figura del profeta di Dio che è stato Amos. Egli era un agricoltore, o una cosa del genere, fu preso dal desiderio che Dio fosse il Signore dei due regni di Israele. Così, Amasias, profeta che lavorava per ingraziarsi il re,  voleva invece cacciare Amos che era profeta di Dio, ma Amos si difende dicendo che lui non profetava per  guadagnarsi il pane da mangiare, perchè aveva già  il suo lavoro. La sua missione era un incarico che Dio stesso gli aveva affidato. Non profetizava per guadagnare il pane, ma per guadagnare il popolo a Dio.

Scelta della Parola

Davanti ai grandi doni di Dio e all’appello di trasformare il mondo attraverso la Parola, ci mettiamo in atteggiamento dell’orante che “desidera ascoltare quello che il Signore dirà” (S. 84). Amos ha saputo ascoltare la chiamata di Dio. Gli apostoli udirono la chiamata di Gesù. E noi ascoltiamo i continui appelli che ci sono fatti. È necessario scegliere Gesù Cristo che si comunica attraverso la sua Parola. E preghiamo: “Dai a tutti coloro che professano la fede, di rigettare ciò che non conviene al Cristiano, e abbracciare tutto quello che è degno di questo nome” (colletta). Avere fede è ascoltare la Parola con un cuore aperto e lasciare che la sua forza cresca in noi.

 

Letture : Amos 7,12-15; Salmo 84; Ef.1,3-10; Marco 6,7-13.





 
© Copyright 2024/2025 - EssereCristiani.com - Tutti i diritti riservati
Realizzazione CMS

Banner