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Omelia Festa Santi Pietro e Paolo (28.6.2015)


Due colonne di carne e di fede, essi con mezzi diversi unificarono l’unica Chiesa di Cristo. Anche torturati  perchè cristiani si sentirono portati sempre da Cristo e dalla sua serenitĂ  che dice che le forze degli inferi non prevarranno contro la Chiesa. La loro testimonianza dice che  Cristo è vivo ed è la ragione della creazione e del futuro dell’universo e dell’umanitĂ 

nÂş 1452

(28.06.15)

Omelia Festa di S. Pietro e Paolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Pietro e paolo

 

L’apostolo e la pesca

Festeggiare Pietro e Paolo non è soltanto ricordare due santi importanti e “forti”, ma celebrare il cammino della Chiesa, come preghiamo nel prefazio “Oggi ci concedi la gioia di festeggiare gli apostoli Pietro e Paolo ... con differenti doni essi hanno edificato l’unica famiglia di Cristo e uniti dalla corona del martirio, ricevono oggi la stessa venerazione”. C’è anche un elemento forte per la comprensione della festa. Pietro sarĂ  consegnato ai giudei per essere morto dopo la Pascua. Gli apostoli sono testimoni della Pasqua di Risurrezione di GesĂą. Le loro vite dopo la Pasqua, furono testimonianza chiara che Cristo era vivo ed era la ragione della creazione e del futuro dell’universo e dell’umanitĂ . Il fatto di essere celebrati insieme indica che la Chiesa ha cammini diversi per arrivare al medesimo fine che è la glorificazione del Padre in Cristo. Sappiamo che nel “Concilio di Gerusalemme” a Pietro fu assegnata l’evangelizzazione dei giudei e a Paolo fu affidata la Chiesa delle genti, provenienti dal paganesimo. Cresceranno due modi di essere Chiesa con la stessa fede, in condizioni differenti. Non sappiamo nella pratica come questo funzionò, poichĂ© la Chiesa chiamata della “Circoncisione” scomparve. I giudei che si convertivano portavano la fede ai pagani e ottenevano talmente grandi risultati che sono  arrivati fino a noi. La dimensione pasquale della missione apostolica fu di portare la stessa gioia che sentivano e vivevano. Quando viviamo questa stessa dimensione portiamo la Chiesa a rinnovarsi in vista della grande missione che Paolo e Pietro fecero e ci trasmisero. La forza dello Spirito ci porterĂ  ad accogliere la forza pasquale con un annuncio sempre piĂą convincente. Chi crede passa dalla morte alla vita e annuncia con ardore.

Dettero i principi della fede

La professione di fede di Pietro è il fondamento di quella del popolo di Dio, poiché confermata proprio da Gesù. La stessa fede che riceviamo è quella che Pietro e Paolo hanno professato, ed essa viene dal Padre: “Beato sei tu Simone, perché non fu un essere umano che ti ha rivelato questo, ma il Padre mio che stà nei cieli” (Mt 16,17). Paolo riconosce in se stesso che “ha combattuto la buona battaglia , ha completato la sua corsa e ha custodito la fede” (2 Tim 4,7). La fede di questi due apostoli è stata mantenuta con fedeltà dai cristiani che sempre hanno avuto il coraggio di vivere e difendere con la propria vita. La forza della fede del popolo di Dio, fondata nella roccia che è la fede proclamata da Pietro, donata a lui dal Padre, resiste a tutti gli scontri che la fede subisce. “Le forze degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18), come abbiamo visto nelle persecuzioni e morte dei nostri fratelli fedeli. Ogni persecuzione non è contro il cristiano, ma contro il Cristo che continua a soffrire nel corpo della sua Chiesa.

Egli mi da forza

Anche torturati perchè cristiani, tutti si sentono portati da Cristo come gli apostoli. Papa Francesco dice di guardare alle caratteristiche degli attuali nuovi martiri, la serenitĂ  di Cristo. Pietro e Paolo, nei momenti di persecuzione sentono la presenza di Cristo: Pietro dice “Ora sò che il Signore ha inviato il suo angelo per liberarmi dalle mani di Erode e  da tutto ciò che il popolo sperava” (At 12,11). Paolo dice che il “Signore stava al suo fianco e gli dava forza... e il Signore mi ha liberato da ogni male e mi salverĂ  per il suo Regno celeste”. Celebriamo i due apostoli per avere una Chiesa aperta a tutte le situazioni e circostanze. Lo faremo solo se avremo una fede che supera le piccole condizioni.

Letture: At. 12,1-11; Salmo 33; 2Tim. 4,6-8,17-18;Matteo 16,13-:19.





 
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