Egli è stato silenzioso nella sua Incarnazione e nella sua Passione, questo è il silenzio che ha dato frutto!
nº 1448
Omelia 11^ Domenica T.O.
(14.06.15)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Il Regno è di Dio
Il Regno cresce
Solo Dio conosce com’è il suo Regno annunciato e reso presente in noi da Gesù. Viviamo questo Regno e annunciamolo. Come Chiesa lo abbiamo dentro di noi. Essa non esaurisce il Regno e deve crescere perennemente nell’accoglierlo e fare del suo meglio per annunciarlo e metterlo in evidenza là dove già esso agisce in modo misterioso. Non sappiamo come cresce il seme, allo stesso modo non sappiamo come cresce il Regno. Tuttavia possiamo restare tranquilli perchè come il seme anche il Regno di Dio, già presente nel mondo, ha un suo dinamismo di crescita che sfugge al nostro controllo. Dio non è soggetto ai nostri schemi e strutture. Queste sono la collaborazione che noi possiamo offrire. Dio non vuole fare crescere il Regno senza la nostra partecipazione, ma esso non dipende da noi. Non sappiano neanche quale sia la potenza che esso possiede, poichè essa appartiene a Dio che lo regola. Non capiamo come un semino che non passa neppure da un buchino, possa avere una tale energia di vita da produrre alberi immensi. Sappiamo che cresce, ma dove stà questa forza? Corriamo il rischio di mettere impedimenti a Dio considerando i nostri schemi e strutture come divine. Essere Chiesa non significa possedere Dio e i suoi doni. Chi vive il Regno è unito a Cristo, ha la vita eterna e sempre darà frutto. Il Regno cresce in colui che accoglie il suo dinamismo di crescita. Ognuno a suo modo sviluppa la sua vita nel Regno. Accogliere è praticare il comandamento di credere in Gesù e amare il prossimo (1 Gv.3,22). Non possiamo perdere la speranza quando subiamo sofferenze e fallimenti, perché Dio sa sempre trasportarci e collocarci, come quando si trapianta un fiore, in un altro luogo dove crescere e fortificarci, come narra il profeta Ezechiele quando parla ai giudei prigionieri in Babilonia che non credevano nel cambiamento della situazione del popolo (Ez 17, 22-24)-
La Forza silenziosa del Regno
La forza silenziosa del Regno che cresce senza fare rumore, provoca nei fedeli la capacità di fare il bene durante la vita, perché dovremo comparire davanti al tribunale di Dio (2 cor 5,10). Questo tribunale lo installiamo quando ascoltiamo la parola e la mettiamo in pratica (Gv 12,48). La ricompensa sarà la capacità di vivere con maggiore intensità la Vita Nuova del Regno di Dio. Torniamo alla parabola del seme che cresce nel silenzio e non sappiamo come. Allo stesso modo cresce la Chiesa davanti alle numerose sfide che gli si parano davanti. Per quanto possa sembrare che ella sia perduta, c’è sempre un dinamismo del Regno che la fa rialzare dalle proprie debolezze e la fa proseguire di buon passo nella sua missione. È quello che abbiamo visto nel cambiamento che è avvenuto recentemente nella Chiesa. Come spiegare che qualcuno comincia a credere e a crescere nella vita di fede? Quando siamo deboli è allora che siamo forti, perchè ciò che agisce in noi è la forza di Cristo (2 Cor 12,10).
La catechesi di Gesù
Gesù esercitava il suo insegnamento con parole semplici che il popolo capiva. Con la parabola del seminatore insegna a camminare nella fede e non nella chiara visione (2 Cor 5,7). Il Regno annunciato e reso presente da Gesù ha come principale annunciatore la testimonianza della unità della Chiesa che si realizza nell’Eucaristia. Così preghiamo: “O Dio la comunione nell’Eucaristia prefigura l’unione dei fedeli nel tuo amore. Fa che realizzi anche la comunione nella Chiesa” (Dopo-comunione). Questa unità è la forza annunciatrice del Regno e della sua crescita silenziosa. Per piccola che sia, la sua forza è del Signore. Gesù annunciava con parole e dimostrava con la sua vita l’insegnamento che dava. Egli è il semino che piantato dà molto frutto. È stato silenzioso nella sua Incarnazione e nella sua Passione. Così il Regno è cresciuto.
Letture: Ez. 17,22-24; Salmo 91; 2 Cor. 5,6-10; Marco 4,26-34
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