Omelia 10^ Dom. T.O - 7.6.2015



La familiarità è il paradiso!

nº 1446

Omelia 10º Dom- T.O (07.06.15)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Nel Signore è la grazia e la redenzione

Il peccato tiene conto

Il tema del vangelo di Marco (3, 20-35) è l’incomprensione di cui fu vittima Gesù e la sua missione. I primi che non lo compresero furono i suoi familiari che, giudicandoLo fuori di se, volevano farlo ritornare a casa, perché lui non aveva nemmeno il tempo per mangiare (Mc 2, 20-21). Gesù dirà, anche per esperienza personale, che “i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa†(Mt 10,36). In un secondo tempo vengono i maestri della legge che, vedendo Gesù cacciare i demoni, dicevano che lui stesso ne era posseduto. Identificavano Gesù al demonio (Belzebu). Gesù mostra l’assurdo del loro discorso  evidenziando che, nel caso, il diavolo starebbe lottando contro se stesso. Completa , poi, la spiegazione affermando che ogni peccato sarà perdonato, meno quello contro lo Spirito Santo. Non c’è perdono perchè la persona si chiude, attribuendo a Cristo azioni diaboliche. La Parola di Dio indica l’origine di questo male: il peccato dei progenitori, Adamo ed Eva, narrato nella Genesi. Non si tratta tanto di raccontare una storia ma di dire che la radice del male è dentro di noi.  Fu una scelta dell’umanità nella persona dei nostri padri. L’uomo e la donna nella disobbedienza, rifiutarono Dio. E il male è entrato nel mondo e cresce con i nostri peccati. Dio condanna il serpente: la discendenza della donna, Gesù, schiaccerà la sua testa. Il peccato è grande , ma la grazia è più grande di esso, come dice Paolo: “Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia†(Rm 5,20). Dio vuole mostrare attraverso Gesù la sua misericordia affinchè il pecato sia vinto e si viva la grazia della comunione con Dio. L’acclamazione al vangelo dice: “Il principe di questo mondo ora sarà cacciato†(Gv 12,32). Gesù , con la sua morte e risurrezione ha vinto il male.

Adamo era nudo

Il paradiso terrestre simboleggia la grazia di Dio. La familiarità di Adamo con Dio è il paradiso. Il  fatto di essere nudo spiega che tutto l’uomo vive la ricchezza della grazia. Il peccato ha rotto la comunione. In Cristo  fu recuperata l’intimità con Dio.  Niente impedisce chi vuole avvicinarsi a Dio, soltanto il peccato può distruggere la comunione. Il peccato è una scelta. Siamo molto fragili ma il male sta nelle scelte che facciamo. La società si lascia portare dalla tentazione: “Sarete uguali a Dio, sarete padroni del bene e del maleâ€. Così il peccato è entrato nella persona e nelle sue azioni. Un mondo senza peccato sarebbe un paradiso terrestre. Non possiamo vincere sempre, ma la capacità di vivere la grazia trasformerà la realtà nella quale viviamo. Tutti i mali che la società soffre provengono dalle scelte perverse. Certo la natura è fragile, Paolo ci spiega che: “Anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore, al contrario, si rinnova di giorno in giorno†(2Cor 4,16). “Le cose visibile sono passeggere quelle invisibili sono eterne†(18)

Il serpente mi ha ingannato

La famiglia di Adamo scelse di rifiutare la volontà di Dio  che era espressa per il suo bene. Gesù crea la nuova famiglia di coloro che credono. Il cammino della redenzione passa da Dio che non ha abbandonato la sua creatura amata e per l’uomo che riconosce il male e grida a Dio dal profondo della sua miseria, perché pone la sua speranza in Dio nel quale trova il perdono (S. 129).  La speranza ci da la certezza di una dimora futura, quando quella attuale sarà distrutta. La Risurrezione è la luce per una esistenza sofferta. Per questo preghiamo: “Facci pensare a ciò che è certo e aiutaci a realizzarlo†(Colletta). Il serpente è stato vinto da Cristo. Comincia un tempo nuovo

 

Letture: Gen. 3,9-15;Salmo 129; 2 Cor. 4,13-18.5,1;Marco 3,20-35





 
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