nº 1445
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Solennità del Corpo e Sangue di Cristo
1579. Memoriale della Sua Passione
La liturgia della festa del Corpus Domini è un approfondimento della devozione al SS. Sacramento con una bella sintesi sul Mistero Pasquale di Cristo. Si racconta l’istituzione dell’Eucaristia durante la cena pasquale giudaica. La cena cristiana è un memoriale del sacrificio di Cristo per la nostra salvezza. Il Mistero Pasquale non si riduce però al sacrificio del Calvario; non comprende solo la sua morta, ma tutta la sua vita che si è consegnata per la salvezza. Non sarà più il sangue di un agnello a purificare, ma quello dell’Agnello-Cristo che Si è offerto. Così si realizza la nuova alleanza, nel sangue di Cristo, come l’alleanza del Sinai che fu siglata con il sangue degli agnelli. Questa alleanza unisce il piano della redenzione che Dio ci offre, all’impegno che abbiamo preso con Lui. Mosè ha dato i 10 comandamenti, Gesù propone l’amore come codice della nuova alleanza. Nella festa del Corpo di Cristo, prolunghiamo la riflessione sul mistero eucaristico del giovedì santo. Questa festa contiene infatti gli stessi elementi. Ricordiamo che Gesù ci ha lasciato un memoriale- ricordo – per essere celebrato in una cena che rende presente la Morte e la Risurrezione. È una riflessione memoriale di questo sacrificio. Quando partecipiamo alla celebrazione eucaristica, partecipiamo anche di questo memoriale della sua Passione. Il termine memoriale è presente nella cultura ebraica e anche nella fede del popolo ebreo come spiegato dall’azione di Dio che rimane la stessa lungo il corso della storia di questo popolo. L’Eucaristia, memoriale del Signore, rende presente tutto quello che Gesù ha fatto per la nostra salvezza, in modo particolare la sua Morte, Risurezione e Ascensione. Gesù ha detto nell’ultima cena, come ci racconta Paolo: “Questo è il mio corpo, che è dato per voi, fate questo in memoria di me ... questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, tutte le volte che ne berrete fate questo in memoria di me ... poichè ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, annunciate la morte del Signore fino alla sua venuta†(1 Cor 11, 23-26)
1580. Venite adoriamo!
Nel Giovedì Santo non c’è spazio per l’adorazione gioiosa del Cristo presente nell’Eucaristia, salvo l’adorazione notturna. C’è un arricchimento nel mistero celebrato. Per quale motivo adoriamo? Perchè riconosciamo nel Pane e nel Vino consacrati il Corpo e il Sangue del Signore. Nell’adorazione del Sacramento dell’Amore di Dio, riconosciamo questo mistero e godiamo dei frutti della redenzione. Assaporiamo già qui in terra la gioia del cielo. Egli riempie il nostro cuore. L’adorazione non si riduce a incensi e riti, pur belli, che non smettono di incantarci. Ma adoriamo il Santissimo Sacramento soprattutto quando siamo capaci di vederLo realmente presente nell’altro e di rendergli omaggio nell’altro. È bello portare il Santissimo lungo le strade e sentire la sua benedizione che si espande. D’altro lato, anche molto bello , è di avere coscienza che siamo “tabernacolo vivente dell’Eucaristia†come cantiano durante la benedizione del Santissimo. Cristo continua sulle strade, in noi, a benedire, a santificare e ad animare verso la vita eterna. Dove arriva un cristiano, arriva una vita nuova. Abbiamo la responsabilità di rendere il mondo eucaristico.
1581. Famiglia riunita
San Tommaso ha insegnato nella sequenza (testo poetico che segue il salmo durante la liturgia) che “Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei viventiâ€. La comunione eucaristica non è un rito individuale, per quanto la responsabilità possa essere individuale. Se la cena è sacrificio, per essere memoria della Morte e Risurrezione del Signore, è comunione di fratelli per diventare una famiglia riunita. Fare la comunione significa entrare in comunione con i fratelli attraverso il servizio fatto con amore. Il più grande servizio che possiamo fare è quello dell’amore, perché Gesù avendo amato i suoi, li amò fino alla fine.
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