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Omelia Solennità Ss. Trinità - 31.5.2015



Questo Padre possiede ogni ricchezza. Perchè avere tanta fame di tutto nel mondo?  Gesù ci comanda di portare a tutti questo annuncio e fare  suoi discepoli tutte le genti.

nº 1444

Omelia solennità

Santissima Trinità

(31.05.15)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Padre, Figlio e Spirito Santo

Oh Trinità, noi Ti lodiamo


Lodiamo la Santa Trinità per ciò che è e per quello che ha fatto e fa per noi. Lodiamo per la comunione che ci concede! Dire un Dio in Tre Persone Divine è professare il dogma fondamentale della nostra fede cristiana. Questo augusto mistero ci è stato rivelato da Gesù Cristo e costituisce la fonte della vita per tutti coloro che accolgono lesue parole. Si può parlare della Ss. Trinità solo se si vive questo mistero con intensità, come vediamo in tanti santi. Quello che a noi manca, Mi ha impressionato vedere uno mio zio, che era un uomo semplice, invocare la Santissima Trinità dal profondo del suo dolore nel momento in cui si separava da sua figlia morta. Questo mostra come in essa noi ci muoviamo e siamo. La lode di Dio è l’alimento della nostra vita. Riconoscere Dio è sapienza spirituale e maturità umana, poichè l’essere umano riesce ad essere completo solo quando è capace di sapere: “da dove vengo e dove vado”. Negare Dio è disconoscere se stessi e la propria dimensione maggiore. Siamo qualcosa di più di un pugno di carne con intelligenza. Dio Trinità non ci diminuisce, al contrario, ci rende completi. Coloro che Lo negano allo stesso tempo ne riconoscono, implicitamente, l’esistenza. La lode non consiste in parole, ma nell’accettazione del dialogo vitale tra la creatura e il Creatore. Come preghiamo nel salmo: “per te, il silenzio è lode” (S 65,1). Come possiamo perdere la forza  di questo incontro che ci porta tutto? Se la vita  può essere pesata giorno dopo giorno, noi abbiamo la certezza che saremo saziati da questa Presenza, che riempie l’eternità, nella densità di una realizzazione e soddisfazione complete.  Nell’aprirci al dialogo  nella nostra vita c’è l’eterno che invade il nostro quotidiano. Abbiamo il senso e il significato di tutto quello che facciamo e cerchiamo.

Abba! Padre

Impariamo da Gesù come amare il Padre, perché, uniti a Lui noi siamo in continua lode e azione di grazie. Chi prega in noi è lo Spirito. Lo stesso Spirito che univa Gesù al Padre, unisce anche noi a Lui nello stesso dialogo d’amore in modo tale che Preghiamo in Cristo e Cristo prega in noi. Entriamo nella relazione di Gesù con il Padre e possiamo dire con Lui: Abba!, che significa Papà. La relazione di Gesù con il Padre era molto affettuosa e  aperta all’amore. Da essa impariamo cosa è preghiera: pregare è contemplare amando.  Solo così potremo dire: Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. La liturgia di oggi ci insegna il mistero e la sua teologia e ci insegna la pedagogia di un amore che risponde. Dopo aver tanto sentito parlare di un Dio vendicativo e minaccioso, sentiamo ora parlare di un Dio misericordioso che desidera che tutti abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. Rispondere all’amore è l’adorazione, è quell’adorazione che la Trinità aspetta da noi.

Un Dio che si fa misericordia

Tutti gli atti di Dio in relazione a noi sono atti d’amore misericordioso. La sua creazione è la prima espressione di questo amore come preghiamo nel salmo 32. Mosè parla della grandezza dell’azione di Dio. Egli è il Dio che ha scelto il popolo tra tutti gli altri popoli. Lo ha salvato dalla schiavitù. Servire è amare questo Di, è garanzia di felicità e di lunga vita. Non possiamo immaginare un Dio diverso da un Dio amore. Se il suo mistero è profondo, molto profondo è il suo amore liberatore. Cristo nel venire a noi per accoglierci in questa Vita, ci garantisce che se soffriremo con Lui, con Lui saremo anche glorificati (Rm 8,17) .  viviamo dunque sempre rivolti verso la Trinità,  perchè ogni celebrazione si inizia, infatti, con un segno di croce, opera della Salvezza realizzata da Cristo in unione con il Padre e lo Spirito. La croce domina l’universo.


Letture:: Deut.  4,32-34.39-40;Salmo 32;Rom. 8,14-17;Matteo 28,16-20




 
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