Home Pe. Luiz Carlos - Liturgia 2015 _ TUTTI I TESTI OMELIE E ARTICOLI Omelia Ascensione del Signore - 17.5.2015
Omelia Ascensione del Signore - 17.5.2015



Per cercare tesori scaviamo la terra. Per incontrare la ricchezza della grazia di Dio, scaviamo il Cielo. Gesù vuole fare un gioco con noi: si nasconde in Cielo affinchè possiamo andare a cercarlo fin là per incontrarlo. Ma non c’è bisogno di cercare tanto perchè siamo già uniti a Lui per la sua Incarnazione. Gesà non ha abbandonato la nostra umanità, ma l’ha portata con Lui nel cuore della Trinità, nella sua Gloria. L’Ascensione al Cielo di Gesù è già anche la nostra vittoria.

nº 1440

Omelia Ascensione del Signore

(17.05.15)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

E Salì al Cielo

Se Io non me ne vado lo Spirito non verrà

La festa dell’Ascensione di Gesù al Cielo non è tenuta molto in considerazine , ma fa parte del Mistero Pasquale del Cristo. Per 40 giorni, dopo la sua Risurrezione, Gesù visse con i suoi discepoli, apparendo loro molte volte, istruendoli sul Regno di Dio (At 1,3). Dopo fu elevato al Cielo. Una nube Lo coprì. Due uomini vestiti di bianco dissero:perchè state qui a guardare il Cielo. Egli ritornerà allo stesso modo di come l’avete visto salire (At 1, 10-11).appare quanto mai chiara, qui, la missione degli apostoli: ora è tempo di portare la testimonianza a tutti gli abitanti della terra. È il tempo dello Spirito. Gesù disse loro: “Se io non me ne  vado, lo Spirito Santo non verrà da voi” (Gv 16,7). La prima missione dello Spirito è fare conoscere il Cristo nella Gloria del Padre e  la nostra condizione di redenti. Non basta dire che siamo stati salvati. Gli apostoli nelle loro predicazioni al popolo, sottolineavano che il Cristo, che fu crocifisso, risuscitò e fu esaltato alla destra di Dio, nel senso di pieno potere della sua Divinità, costituito Cristo e Signore. Nel Prefazio proclamiamo: “Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell’universo” e Paolo aggiunge: “tutto infatti egli (il Padre) ha messo sotto i suoi piedi e lo ha e lo ha costituito al di sopra di tutto, capo della chiesa, che è il suo corpo, la pienezza di lui che tutto riempie” (Ef 1, 22-23). A Lui si dirige tutto l’universo. La pienezza ci sarà quando Dio avrà ricapitolato in Cristo tutte le cose, quelle dei cieli e quelle della terra (Ef 1,10). La missione del Cristo Golorificato è di continuare a offrirsi per l’umanità ed essere il nostro eterno intercessore (3° prefazio pasquale). Egli inviò lo Spirito Santo per realizzare la redenzione nei nostri cuori. Gli apostoli ricevettero la missione di annunciare il vangelo a ogni creatura ... I discepoli uscirono e predicarono in ogni dove. Il Signore confermava le loro parole (Mc 16, 15-20)

Spirito di Sapienza

Oltre a confermare nella fede nel Signore glorioso, Paolo ci fa conoscere la grandezza della vita cristiana. È in essa che fondiamo la nostra speranza. Non siamo assenti dalla Glorificazione del Risorto. Paolo prega per noi afinchè otteniamo la sapienza di conoscere Gesù. E conoscere Gesù è fondamentale per la vita Cristiana. Possiamo dire con San Paolo: “Sò in chi ho posto la mia fede” (2 Tm 1,12). L’azione dello Spirito del Cristo in noi è di aprire il nostro cuore alla sua luce. Con essa possiamo sapere quale è la speranza che ci dà la sua chiamata. Ci apre alla nostra dimensione del futuro. Il nostro futuro è in Cristo Glorioso. In Lui percepiamo l’eredità che ci è riservata. Uniti a Cristo abbiamo a nostra disposizione le ricchezze di Dio e il suo potere in nostro favore. L’Ascensione non introduce nella dimensione della vita eterna. Facciamo già parte del suo corpo che è la Chiesa. Le ricchezze della grazia ci stimolano a vivere più intensamente la fede che professiamo e lo Spirito Santo che ci conduce.

La nostra vittoria

Siccome siamo ancora pellegrini e abbiamo tutti questi beni come promessa e non li teniamo ancora nelle mani, suppliciamo che un giorno anche noi parteciperemo definitivamente col Cristo di questi doni. Nelle preghiere di questa messa confermiamo la nostra fede nel fare parte del corpo di Cristo e di partecipare un giorno alla sua Gloria. (Colletta). Coscienti della nostra condizione di cittadini del Cielo per la nostra unione a Cristo, chiediamo che i nostri cuori si dirigano verso l’alto dove è già la nostra umanità. (Dopo Comunione). Nell’Ascensione, Gesù non si allontanò dalla nostra umanità, ma ci dona la certezza che ci condurrà nella gloria dell’immortalità. (Prefazio). La liturgia così ricca dell’Ascensione ha il sapore della Pasqua eterna alla quale siamo chiamati già dal nostro battesimo.

 

Letture: At. 1,1-11; Salmo 46; Ef. 1,17-32; Marco 16,15-20.




 
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