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La nostra dimensione di risorti - Articolo spirituale




n. 1433

Articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista


La nostra dimensione di risorti

1562. Siamo passati dalla morte alla vita

Abbiamo facilità nel riflettere sulla Passione del Signore ma abbiamo invece difficoltà nel proclamare la Risurrezione. Essa non fa parte della nostra cultura spirituale. Dire che Gesù è risorto è facile, diventa difficile spiegare che risusciteremo come Lui. San Paolo  sviluppa questa tematica in modo molto bello. I santi scrittori dei tempi antichi della Chiesa insegnavano con molta facilità ai loro fedeli. Le nostre comunità hanno poco entusiasmo nel celebrare la Vigilia Pasquale del Sabato Santo. Sanno solo dire: “quelle cerimonia che non finiscono mai!. Ci sono celebranti che sono i primi a tagliare i testi, diminuire le cerimonie, quando non le fanno anche senza vitalità. La Risurrezione fa parte della nostra vita, non solo religiosa e cristiana, ma coinvolge l’essere umano completo. Perché Cristo ha assunto la nostra natura? Egli non aveva peccato, ma assumendo il nostro peccato ha dato, con la sua Morte e Risurrezione, il perdono totale a tutti i peccatori. Ora possiamo entrare in comunione con Dio. Se anche siamo peccatori, possiamo essere perdonati. Siamo ancora nella condizione umana. Per il battesimo facciamo il nostro atto personale di accogliere questo perdono e ricevere la Vita di Dio. Nel sacramento ci uniamo alla sua Morte e Risurrezione. Non si tratta di sentimenti. È azione di grazia. Anche se non lo vediamo, Dio lo realizza. Possiamo vederne gli effetti. Quando lasciamo da parte ogni egoismo e vinciamo ciò che ci allontana dal vangelo  di Gesù, allora stiamo passando dalla morte alla vita. uscire da se è già una morte. Vivere per amore è risorgere. Semplice. Come si fa? Ascoltare la Parola che orienta, vivere in comunità, servire il bene di tutti, lasciare i comportamenti egoistici, restare in comunione con Dio attraverso la preghiera e la frequenza ai sacramenti. La fede ci conferma la nostra condizione di risorti. È la scelta che facciamo

1563. Trasformati per vivere

Paolo scrive: “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!†(Col 3,1). Siamo trasformati dalla risurrezione di Gesù. Non è visibile, ma il risultato appare nella trasformazione dei nostri comportamenti. L’albero buono dà frutti buoni. I frutti verranno nel mettere in pratica la Parola di Dio, perché chi ama Dio osserva i suoi comandamenti (1 Gv 5,3). I battezzati sono  comparati a creature appena nate. È la vita nuova che si alimenta nei sacramenti e produce i frutti delle virtù. Le virtù sono come frutti nascosti della buona pianta che è Cristo in noi. Chi è unito a Cristo prega, pratica il bene, il servizio del prossimo, si converte è coerente e entusiasta delle cose di Dio. L’albero buono dà frutti buoni (Mt 7,17)

1564. un mondo nuovo

La Risurrezione di Gesù non è un fatto interno di una religione intimista. È il rinnovamento dell’universo. La vita, morte e risurrezione di Gesù non è un caso della storia e molto meno una leggenda di un gruppo religioso. È l’azione di Dio sull’umanità per elevarla al meglio di se stessa che è la liberazione da tutti i mali e l’instaurazione di un nuovo modo di vita. Vediamo tanti mali nella storia. Tanti uomini e donne hanno proposto il rinnovamento del mondo. Perché non accettare la proposta di Gesù? La sua vita donata insegna che l’amore è al di sopra di tutto. La cultura dell’amore è anche la migliore risposta al mondo del disamore.




 
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