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Omelia Domenica di Pasqua 2015 (5.4.2015)



Ci sono due comportamenti davanti alla Risurrezione: credere e capire. Giovanni vide e credette, Pietro vide e comprese. Il processo della nostra vita unita a Cristo è cercare le cose dall’alto  per trasformare la nostra vita come ha fatto Gesù. Non basta avere una buona conoscenza, senza vivere coerentemente, cercando le cose della terra. La nostra vita è nascosta con Cristo in Dio

nº 1428

Omelia domenica di Pasqua

(05.04.15)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Il Signore è risorto! Alleluia

Egli vide e credette

Perchè facciamo la Quaresima? A questa domanda ci sono molte risposte: per la conversione, per la preghiera e la penitenza ecc. ... Ma la Pasqua ancora è lontana dall’essere compresa dalla cultura spirituale e catechetica del popolo.  Stiamo come Maddalena, sconcertata davanti alla tomba di Gesù, cercando un defunto trafugato: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto” (Gv 20,2). É certo che l’amore supera la debolezza della fede. Lei rappresenta lì la fede di tutti che ancora non arrivano a percepire che Gesù vive ed è il Signore. È in questa situazione che facciamo la nostra professione di fede: “Credo che patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto, discese agli inferi, il terzo giorno resuscitò da morte” (Credo). Maddalena, fragile e appassionata, cerca il Signore ed è la prima a dare la testimonianza del Sepolcro vuoto. Sappiamo che anche Pietro e Giovanni corsero al sepolcro. La giovinezza dell’amore è più rapida. Ma l’amore rispetta la fede. Giovanni corre, arriva primo, vede ma non entra nel sepolcro. Aspetta la confermazione di colui a cui fu affidata la prima professione di fede, non venuta da carne ma da Dio (Mt 16, 16-17). Entrò e vide. Giovanni vide e credette. Mancava ancora lo Spirito per aprire loro la comprensione della realizzazione delle Scritture. Celebrando la Risurrezione del Signore possiamo vedere la differenza tra la sua risurrezione e quella di Lazzaro, del figlio della vedova di Naim e della figlia di Giairo. Essi tornarono alla vita, Cristo passa alla vita nuova alla quale tutta l’umanità è chiamata. Incontriamo la riflessione sulla vita nuova in san Paolo ai Colossesi: “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio, aspirate alle cose celesti e non a quelle della terra” ( Col 3,1-3).

Hai aperto le porte eterne

C’è molto simbolismo nel momento della morte di Gesù: “Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono” (Mt 27,51). Questo velo era la tenda che isolava il luogo della presenza di Dio, luogo dove poteva entrare unicamente il sommo sacerdote e una volta l’anno. Con la morte di Gesù l’accesso a Dio è aperto a tutti. La Risurrezione  apre a noi il luogo sacro. Quando preghiamo che “discese agli inferi”, diciamo che la sua morte e risurrezione valgono anche per coloro che erano già morti, come indicano le parole “i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono” (Mt 27, 52). Il Cielo ora è aperto a tutti.La natura entra nella risurrezione. Le pietre si spezzano. È il giorno del Signore in cui si manifesta in tutto il suo potere (Am 8,9). La Risurrezione di Gesù non è un fatto isolato, frutto di una morte inopportuna, ma è la risurrezione totale dell’universo, ferito dal peccato. Coloro che  morirono in Adamo risorgono in Cristo (1 Cor 15,22).

Passò facendo il bene

L’annuncio della Risurrezione fatto dagli apostoli è stato una sintesi della vita di Gesù cominciato con il battesimo fino alla sua glorificazione, come annuncio fondamentale: “noi che abbiamo mangiato e bevuto con Gesù dopo la sua risurrezione dai morti” (At 10,41). Essi furono testimoni della Risurrezione e sottolineano che Gesù  consacrato da Dio “in Spirito Santo e potenza, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchè Dio era con lui” (38).. Paolo ci invita a cercare le cose dall’alto (Cl 3,1), che vuol dire vivere come è vissuto Gesù, facendo il bene. Entriamo nel cammino della carità, poichè la sua morte e risurrezione sono opere dell’amore. La risurrezione sarà la nostra vita quando  assumiamo la nostra risurrezione in Cristo nel Battesimo.

Letture: At. 10,34ª 37-43;Salmo 117; Col. 3,1-4;Gv.20,1-9.



 
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