La casa aperta è in primo luogo il cuore di ognuno
nº 1395 Articolo - Omelia Immacolata Concezione e 2^ Domenica Avvento
Pe. Luiz Carlos de Oliveira Redentorista
Una Madre dal cuore aperto
1507 Casa sempre aperta
In un mondo pieno di tante notizie e distrazioni non possiamo lasciare di indicare alla società dei cammini che aiutino questa ingarbugliata situazione in cui si vive oggi. Il Papa Francesco richiama l’attenzione affinchè si abbia un cuore aperto per accogliere le persone, mettendo in conto che si cresce lentamente. “Un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà.” (EG 44). Per questo raccomanda di essere deboli con i deboli... e tutto per tutti (1 Cor 9,22). La pedagogia spirituale aiuta a vedere la situazione di ognuno. La rigidità con i deboli non è un rimedio. La casa aperta è in primo luogo il cuore di ognuno. Verità non si confonde con autoritarismo ne con maleducazione. Questo metodo di esigere dagli altri quello che neppure noi riusciamo a fare fu già scartato da Pietro nel Concilio di Gerusalemme: “Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare?” (Atti 15,10).”La Chiesa in uscita è una chiesa con le porte aperte” per accogliere chi è mosso dallo Spirito in cerca di Dio, dice il Papa. Essere aperto non è un’immagine da santino ma è una porta concreta da dove si passa. A maggior ragione deve restare aperta la porta dei sacramenti (EG 47). Questo si riferisce soprattutto alla porta del Battesimo e della Eucaristia. Quanta difficoltà hanno soprattutto i poveri con il battesimo. E la comunione non è il premio per i perfetti, ma un rimedio generoso e un alimento per i deboli. Il Papa si appoggia anche su Sant’Ambrogio: “ Devo ricevere l’Eucaristia sempre, affinchè sempre perdoni i miei peccati. Se pecco, continuamente, devo avere sempre un rimedio” (De Sacrmentis IV, 6, 28).
1508. Madre aperta a tutti i figli
È bello sentirsi a casa, tornare a casa, sedersi a tavola a mangare la cena della madre. Quando questa casa si chiude, quando i genitori muoiono, come è doloroso non avere dove ritornare! Così è la Chiesa. Per la madre i figli sono tutti uguali e buoni. Saper vedere le differenze con amore. Per questo la casa della Madre Chiesa è aperta sia ai buoni che ai cattivi. Sappiamo che essa si sviluppa in coloro che sono più carenti. Nessuno viene scartato. Chi ha una condizione di vita buona che si unisca per cercare con Gesù le pecorelle smarrite e donar loro condizioni di vita e condizioni per ritornare (Lc 14,14). Quando vediamo le periferie riempirsi di chiesette di altre confessioni, è perchè quelle popolazioni sono state abbandonate dalla Chiesa. La casa della madre è con le porte aperte. Letteralmente e non solo come immagine. Vediamo le chiese chiuse con una folla che passa davanti alla porta. Se quelle porte fossero state aperte avrebbero potuto dare l’opportunità di un incontro con Dio che ama e consola. Non crediamo nella presenza di Gesù nell’Eucaristia? Neghiamo la comunione e neghiamo che passino davanti al tabernacolo. Ci si scusa con la questione della sicurezza, ma la sicurezza è il Signore Gesù.
1509. Cuore che cerca
Abbiamo ascoltato un po’ di tempo fa, le autorità della Chiesa dire: non vogliamo la quantità ma la qualità. Gesù però ha fatto proprio il contrario, è andato dai deboli, dagli umili, dagli ultimi della società e ha donato loro qualità tali che portarono poi la fede in tutto il mondo. È il momento di uscire dai centri, dallo star bene e partire verso le periferie del mondo. Sappiamo di gente che si dedica ai bisognosi, usando le condizioni delle loro vite. Gesù ha detto agli apostoli di non avere nulla: “Voi stessi date loro da mangiare” (Mc 6,37). La certezza che siamo con Gesù è quando facciamo ciò che Lui faceva. |