Siccome i nostri pensieri non sono quelli di Dio la nostra comprensione del Regno differisce dal modo di agire di Dio che è di estrema generosità- Dio non guarda i meriti di nessuno, ma guarda la Sua generosità.

nº  1372
Omelia 25^ Domenica T.O.

(21.09.14)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

La giustizia di Dio

Conoscere Dio

Il Regno di Dio è la realtà nuova instaurata da Gesù. Nelle parabole ne conosciamo i suoi diversi aspetti. La ricompensa a chi Lo accoglie supera ogni aspettativa. Gesù  vuole insegnarci che Dio è diverso da noi. Noi pensiamo Dio a partire dal nostro modo di agire umano. Dio è Dio.  Spesso noi vogliamo comandare a Dio e quando lui si comporta diversamento dal nostro modo umano, noi ci ergiamo contro di Lui, chiedendo soddisfazione: “Perchè hai fatto così con noi?”. La parabola è molto curiosa e sconcertante. C’era un sistema per ingaggiare i braccianti. Chi desiderava lavorare si riuniva in un luogo consueto della città e i padroni andavano là a contrattare. Così fece questo padrone della vigna. Ma vi andò diverse volte lungo la giornata. Concordò il prezzo con i primi e promise di pagare il giusto a tutti. Nell’ora del resoconto finale pagò la stessa somma a tutti, inclusi coloro che lavorarono per un’ora sola. Ci furono reclami da parte di coloro che avevano lavorato tutto il giorno. Egli rispose che aveva pagato ciò che aveva promesso e desiderava dare la stessa somma a tutti.  Gesù spiega che Dio nel Regno è sempre generoso con tutti. Nella comunità c’erano problemi creati dai nuovi convertiti, questo generava gelosia tra gli anziani della comunità. Dio non guarda i meriti, ma la sua bontà. Non dobbiamo attendere da Dio secondo quello che desideriamo noi, ma secondo quello che Egli desidera, poichè Egli agisce con generosità. Dio ha sempre un’offerta generosa di perdono e invita sempre e non c’è di che temere (Is 55,7). Il Salmo completa queste riflessioni descrivendo com’è Dio: “Misericordia e pietà è il Signore, Egli è amore, è pazienza e compassione. Il Signore è buono con tutti, la sua tenerezza abbraccia ogni creatura” (S. 144). Questa è la giustizia che applica a tutti non premiando meriti personali, ma mostrando la sua generosa bontà

I miei pensieri non sono i vostri pensieri

Le profezie non sono soltanto minacce e accuse ma soprattutto invito alla conversione: “Cercate il Signore, quando può essere trovato, invocateLo, quando è vicino... abbandoni l’empio il suo cammino... tornate al Signore --- che è generoso nel perdono”. Dio non pensa secondo gli uomini. La società non ha i pensieri di Dio. Il modo di ragionare di Dio è diverso, poichè è sempre aperto a chi Lo cerca. L’apprendimento non è semplicemente chiedere perdono, è principalmente cambiare il pensiero, la direzione e i comportamenti. Perchè il perdono avrà efficacia soltanto se cambiamo le nostre scelte. Esso ha la forza trasformatrice che purifica e stimola al cambiamento interiore. È necessario avere una visione più chiara su Dio e riconoscerLo. Dice: Io sono Dio e non un uomo. Non perchè stia lontano da noi, essendo diverso  può agire in modo diverso da noi

Vivere l’altezza del Vangelo

Paolo mostra che la sua vita aveva senso soltanto se viveva in Gesù Cristo: “Per me vivere è Cristo e morire un guadagno” (Fil 1,23). Non gli importava il modo di vita, se morire per stare con Cristo o rimanete per lavorare per Cristo nella comunità. La sua vita prende senso in Cristo e nell’impegno affinchè tutti vivano in Cristo, all’altezza del Vangelo di Cristo. La parabola ci insegna che la vita ha senso quando la viviamo all’altezza del Vangelo. Vivere così è creare nella comunità il clima di accoglienza per i nuovi e non cristallizzare gruppi e persone che si considerano dono e per questo non capiscono questa parabola come un modo di vita della comunità. L’Eucaristia di ogni settimana ci mette in relazione con Dio e ci insegna il suo modo di vivere.

Letture:Is. 55,6-9;Salmo 144;Fil. 1,20c-24.27ª;Matteo 20,1-16ª