La Parola di Dio - Articolo spirituale



nº 1367

Articolo

Pe.Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

La parola di Dio

1463. Dio si comunica attraverso la Parola

Nel prendere la Bibbia nelle mani o ascoltarne la lettura ci sentiamo davanti a un libro prezioso, a un testo conservato per tanti secoli. Si dice che le grandi religioni hanno tutte un libro sacro. Questo libro è tenuto in grande rispetto. In essi si trovano gli insegnamenti di cui ci si serve per appoggiare le idee, le predicazioni e i comportamenti. Ma non possiamo livellare questi libri. C’è una differenza. La Parola di Dio non è un Libro. È custodita da esso. Essa è come uno scrigno che custodisce un prezioso tesoro che è la comunicazione di Dio alle persone. La peggiore idolatria è tenere questo Libro come un oggetto che domino, spiego e uso. Questo modo di agire è un tipo di idolatria. È idolatria perchè ci serviamo della parola e non serviamo la Parola. Perchè c’è differenza tra la Bibbia e gli altri libri? Questa è unita al suo autore che è proprio Dio che ha dato il suo Spirito per guidare gli scrittori che hanno scritto in modo umano ciò che è divino. La Parola è la comunicazione di Dio. È unita a Dio dal quale essa proviene. È il modo che Dio ha per arrivare fino a noi. La Parola si identifica con il Figlio che proviene dal Padre, come leggiamo in San Giovanni: “In principio era il Verbo (la Parola) e il Verbo era con Dio e il Verbo era Dio. In principio Egli stava con Dio... Venne  in mezzo ai suoi e i suoi non lo ricevettero. E il Verbo si fece carne e abitò tra noi, e noi vedemmo la sua gloria, come la gloria dell’Unigenito del Padre” (Gv 1, 11.1 - 14) . la Parola è Gesù. L’unico modo di Dio di comunicarsi è la Parola che arriva al suo punto massimo in Gesù. Chi Lo ascolta e crede in Lui, ha la Vita eterna. Gesù non è il Libro santo. È la Parola di Dio. Il Libro santo ci mostra come questa parola può essere compresa. Abbiamo qui il suo lato umano, naturale, simbolico e accessibile. La Parola ci introduce nel Mistero di Dio che si comunica e invita alla comunione di vita. Essa ha una forza di vita e un cammino di comprensione.

1464. Parola celebrata

In tutti i sacramenti abbiamo necessariamente la lettura di un brano di Sacra Scrittura, Parola di Dio, che ci illumina sul senso del sacramento celebrato. E vale per tutti i sacramenti. La liturgia per sua natura esige la lettura della Parola. Senza di essa è incompleta, perchè? È essa che proclama la presenza di Dio che salva e Si comunica in quel sacramento. Il testo ha carattere pedagogico di insegnamento. È una catechesi. Ma non è il fondamento. È il sacramento della presenza, come a dire: il Dio che si comunica in questo sacramento è presente, ci dà il Figlio che per lo Spirito ci santifica in accordo con il sacrfamento celebrato. I simboli sacramentali (i riti, le materie usate per esempio: acqua, olio, pane) indicano il modo con cui si realizza in noi la Redenzione. La Parola celebrata è parola attualizzata. Si fa memoria e si attua il mistero

1465. Parola annunciata

È bello ascoltare le notizie sulle meraviglie che la Parola di Dio realizza. Nell’incontrarsi con la Parola ci si incontra con il Dio che la pronuncia. È da Dio che viene la Parola. Quando ascoltiamo i racconti delle conversioni finiamo per comprendere questo “meccanismo” del cambiamento del cuore che cambia la vita. Quello  che provoca la conversione. Sappiamo che è un’ombra di Dio. Chi ascolta la Parola non si incontra con un testo, ma con una Persona viva chiamata Gesù Cristo. La parola ascoltata conduce alla Parola Viva. L’annuncio della Parola non è solo un contenuto che si trasmette, ma è proprio Cristo che si fa presente e tocca i cuori e genera nuovi figli per il Regno.



 
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