Lasciarsi sedurre da Dio è lasciarsi guidare da Cristo nella costruzione della nostra vita

nº 1366
Omelia 22 Dom. T.O

(31.08.14)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Sete di Dio

Mi hai sedotto, Signore

Compiere la volontà del Padre era la sete di Dio che ardeva sempre in Gesù.  Aveva la certezza che avrebbe guadagnato la vita anche perdendola, sacrificandosi. Invita i discepoli a fare lo stesso. Questo progetto lo realizzeranno soltanto se si lasceranno sedurre da Lui per realizzare la volontà del Padre suo. Questa seduzione consumerà il profeta Geremia. Riceverà da Dio l’ingrata missione  di accusare e richiamare l’attenzione. Per questo soffre l’umiliazione, la vergogna e la fatica da parte degli schernitori. Essere profeta non è facile. Solamente la seduzione può dar forza di sopportare il peso della profezia. Il profeta paragona questa seduzione a un fuoco che gli penetrava le ossa. Il fuoco era più grande della sua debolezza, tanto da portarlo alla spossatezza. (Ger 20, 7-9). La  seduzione è lasciarsi guidare da Cristo nella costruzione della vita. C’è soltanto una cosa che vale più della nostra vita, il Cristo. Il salmo 62 esprime ciò che avviene nel cuore sedotto da Dio. È come una  sete simile a quella della terra secca che  desidera l’acqua. È una ricerca ansiosa come un desiderio che arde nel corpo, è come la siccità che implora l’acqua. Queste immagini le comprenderà solo chi le vive. La sazietà si dà per l’amore. Nel salmo preghiamo: “ Il tuo amore vale più della vita . le mie labbra diranno la tua lode”. Il salmista narra la soddisfazione del desiderio: “Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca” La sete saziata è fonte di gioia. È sentirsi accolto come figlioletto sotto le ali materne: “io esulto all’ombra delle tue ali”. Chi si sazia conquista il tesoro incontrato: “A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene”. Questo succede quando si segue Gesù.

Cammino sicuro

Dichiarare che Gesù è Figlio di Dio significa prenderlo come vita e come via. La capacità di Pietro di voler distorglierLo dalla sua missione, rimproverandoLo, è attitudine propria di Satana. Gesù dice: “Vai dietro a me Satana! Tu sei per me pietra d’inciampo, perchè non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini”  (Mt 16,23). La seduzione che Dio esercita su di noi ci porta a rinunciare e alla disposizione di perdere la vita. Non si tratta di una perdita ma di un guadagno. Gesù continua a mostrare quanto vale la vita che dura per sempre: “Che vale all’uomo guadagnare il mondo intero ma perdere la propria vita?” (26). Se ci lasciamo sedurre da Lui, non dovremmo dare nulla in cambio. Gesù pone questo insegnamento nel contesto della previsione del rifiuto e della passione. Come è passato dalla morte alla risurrezione, così il suo discepolo fà lo stesso cammino. Questo è un cammino sicuro. Possiamo averne la certezza, perchè è l’esperienza della Chiesa. Quando è rifiutata e perseguitata, è perchè compie la verità e sta nel cammino voluto da Gesù. La persecuzione che i fedeli soffrono non è contro di loro, ma contro di Cristo. Non dobbiamo dare soddisfazione al mondo ma a Dio.

Sacrificio vivo

Una vita dedicata a Dio nella sequela di Gesù non è soltanto un processo umano, ma una unione al sacrificio di Cristo nella sua consegna al Padre. Paolo ci invita ad un culto spirituale. Non è sacrificio di sofferenza e dolore, ma una sacrificio fatto nell’altare del cuore in un corpo marcato dallo Spirito Santo,  perchè siamo suo Tempio (1 Cor 6,19). Il sacrificio spirituale è la vita vissuta nelle opere buone che facciamo. La vita è sacrificio quando si fa la volontà di Dio, e cioè trasformando la maniera di pensare e giudicare che abbiamo, cercando sempre la sua volontà, distinguendo ciò che è bene, questo gradisce Dio. E questo è il sacrificio perfetto. Fa la volontà di Dio chi si lascia sedurre da Lui. Nell’Eucaristia matura il culto spirituale.

Letture: Ger. 20, 7-9; salmo 62; Rom. 12, 1-2; Matteo 16, 21-27