Omelia 19^ Dom. T.O - 10.8.2014



nº 1360
Omelia 19^ Domenica T.O.
(10.08.14)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Non abbiate paura

Tempesta e bonaccia

Nella storia del popolo  di Israele, quando qualcuno riceveva una comunicazione da Dio, nel caso una visione, ascoltava sempre queste parole: “Non avere pauraâ€. Così disse l’Angelo a Maria. Gesù disse lo stesso ai discepoli quando lo videro venire sulle acque: “Coraggio! Sono io. Non abbiate pauraâ€. Disse a Pietro che temeva di affondare: “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?â€.  Davanti alla grandezza di Dio, l’uomo sente il timore reverenziale. Non  abbiamo paura di Dio quando Lo incontriamo nella preghiera. Possiamo  perfino dire: “Io e Dio  ci comprendiamo beneâ€. La celebrazione di oggi ci invita a un incontro con Dio nel mezzo della tempesta.  Elia vive una tempesta terribile a causa  della persecuzione di Jezabel, la regina moglie di Acab. È stato l’incontro di Dio nel monte Oreb ( 1 Re 19, 9-13). I discepoli erano sotto una forte tempesta e Gesù andò loro incontro camminando sulle acque (Mt 14, 22-23). Sono due situazioni uguali. L’incontro di Dio con Elia avviene nel mormorio di una brezza leggera (12). I discepoli sono calmati da Gesù quando egli entra nella loro barca. Non avere paura significa che la relazione con Dio supera le tempeste. Il mare selvaggio dà l’idea di qualcosa di maligno. Per questo Gesù è al di sopra. In questo contesto incontriamo Gesù come modello di preghiera. Non solo insegna il Padre Nostro ma insegna che è necessario pregare. Egli pregava da solo, e anche con i discepoli le preghiere del popolo come anche frequentava il Tempio. Il popolo dell’alleanza sapeva pregare. Dobbiamo aver paura di non pregare. Preghiamo poco e male. Gesù pregava molto e bene. La parola di Dio oggi ci invita a una riflessione sulla nostra stessa preghiera. Essa ci porta la serenità nelle tempeste. Essere cristiano è realizzare la vocazione di orante. Perchè pregare? Perchè la preghiera fa parte dell’essere umano. Essendo umani abbiamo bisogno di stare in contatto con Dio.

Desidero ascoltare il Signore

La preghiera è condizione per la vitalità della vita cristiana. Gesù gustava di conversare con il Padre. Fa impressione la sua attitudine orante. Non si tratta di pregare molte cose, ma di avere un dialogo con il Padre. Quando stiamo nelle difficoltà chiamiamo con la preghiera, come fecero i discepoli. Gesù  nel momento della crisi nel giardino degli ulivi ha pregato manifestando la sua angustia e la sua adesione alla volontà del Padre. Non è solo quando pesa che dobbiamo pregare. Il salmo ci insegna anche come pregare: Ascoltare:  Ascolterò che cosa dice il Signore. La preghiera porta la pace: .Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. La preghiera è destinata anche alle cose della vita, e anche nel quotidiano desideriamo dipendere da Dio: Certo il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto,  dobbiamo avere la certezza che Dio ci ode quando stiamo affondando: “Signore salvami!† Così grida Pietro.  La risposta di Gesù ci ridona la fede: “Uomo di poca fede, perchè hai dubitato?â€. La fede ci porta a professare la fede: “Tu sei i Figlio di Dio!â€.

Forza del silenzio

Dio calma il profeta con la visione dell’Oreb e Gesù calma la tempesta. Calma nelle difficoltà e nel vortice della vita. La visione di Elia insinua l’idea che Dio parla solo quando tutto il mondo fa silenzio. Ma Gesù ode il grido dei discepoli nella paura e nella tempesta. La spiritualità cristiana, cercando di eliminare la confusione esteriore, cerca il silenzio interiore. È necessario avere sempre  un angoletto nel quale troviamo un momento per la nostra preghiera anche in mezzo alla confusione.  Viviamo agitati. Ma anche ci torna utile coltivare il silenzio interiore che va all’esterno. Non abbiate paura!


Letture: 1 Re 19,9ª.11-13ª; Salmo 84,9-14;Rom. 9,1-5; Matteo 14,22-33

Surfando sulle onde di Dio

Il cuore di ogni persona ha un desiderio molto grande di essere riempito nei suoi vuoti. Niente soddisfa l’uomo interamente. Perchè le persone cercano tante cose e non sono mai soddisfatte?

Elia andò lontano per vedere Dio e lo incontrò nel silenzio di un venticello fresco. Anche se c’è grande confusione e rumore al di fuori, dentro deve esserci silenzio. Anche nella sofferenza possiamo mantenere il contatto con Dio. Gesù andò incontro ai discepoli nella notte durante la tempesta nel mare. Per la fede possiamo surfare su tutte le difficoltà, poichè stiamo sulle onde di Dio. Gesù come Dio è unito al Padre per il suo essere divino. Sofferente come noi cercava sempre momenti di preghiera. Senza preghiera  affoghiamo nelle onde della vita. Con essa stiamo sulle onde di Dio. Con fede possiamo stare in cima alle onde.


 
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