Omelia 16^ Dom. T.O. - 20.7.2014


La forza del Regno è dentro di noi dove agisce Dio. Questa forza agisce lentamente e ci insegna a essere più umani.  La grazia di Dio è in noi e ci riempie di fede, speranza e carità. A noi compete di lasciare l’uomo vecchio e entrare nella vita nuova. Il nostro compito è collaborare con il Regno.

 

nº 1354
Omelia 16^ dom. T.O.
(20.07.14)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

La soave forza del Regno

Il Regno cresce da se

 

Il bene che facciamo può sembrare piccolo ma possiede, nondimeno, la dinamica del Regno che cresce senza che noi lo sappiamo. La forza del Regno sta dentro di noi, dove agisce Dio. Dio ha pazienza con la nostra crescita. Gli alberi  dal tronco fermo crescono lentamente. Non ne vediamo la crescita. Possiamo anche essere cresciuti molto, davanti a Dio. Saremo sempre piccoli come Gesù diceva di Se (Mt. 11,11). Il libro della Sapienza ci insegna che Dio ha forza e dominio, ma agisce con indulgenza, giudica con clemenza, governa con grande considerazione. Insegna al popolo  che  l’essere umano deve essere giusto. La santità di Dio  ci fa più umani quando ci tocca. La Divinità ci supera in umanità. Il libro della Sapienza ci dice: “hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento” (Sp. 12,19). Gesù riassume tutto questo in parabole. Parla del seme e del lievito. Ambedue hanno una forza immensa contenuta in piccolissimi frammenti. Una semente, per piccola che sia, può diventare un grandioso albero, come vediamo per l’eucalipto. Il lievito fa lievitare tutta una massa. Non vediamo la forza nè del seme nè del lievito, ma sappiamo che agiscono. Se da un piccolo granello otteniamo un risultato tanto grande, immaginiamo la forza di Dio presente nel Regno che si impianta tra noi. Sappiamo come cresce, sappiamo che ha una forza inspiegabile di grandissimi risultati. Per essere forza di Dio si espande come l’onda, non torna indietro, non diminuisce e si stabilisce.

 Il grano e la zizzania

L’evangelista Matteo, conoscendo la realtà delle comunità che vivenano in mezzo alle difficoltà, dice come agire in un mondo avverso al Regno. C’era il paganesimo e tutti i tipi di vizi che la società promuoveva. Non c’era differenza tra quei fedeli e ciò che viviamo oggi. E fa il paragone del grano che deve crescere in mezzo alla zizzania. Essa è una pianta simile al grano. Il male esterno non è pericoloso per noi, possiamo crescere insieme. Il segreto è essere fedeli tra le persone che vivono in modo diverso da noi. Il male che ci distrugge  è quello che viene da dentro. Gesù non disprezza il debole e il peccatore, come possiamo leggere nella risposta che dà a coloro che Lo accusavano di mangiare e bere con i peccatori . i farisei non lo facevano, per esempio. Gesù è chiaro invece: “non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati” (Mt 9,12). È la predicazione costante di Gesù. Alla fine della parabola troviamo la sfida:  crescere insieme e nell’ora della raccolta separare e inviare ogni cosa al giusto destino. Dobbiamo andare oltre e vivere gli insegnamenti di Gesù per evangelizzare. Il mondo avverso è comunque aperto per essere trasformato da coloro che vivono la scelta per il Regno. È una sfida che ha la forza del Regno. La forza del Regno  in noi è più grande del male.

 Lo Spirito agisce in noi

La grazia di Dio in noi non sono regalini che Egli ci dà, preoccupato della nostra crescita. La Sua grazia è il Dono che ci riempie di fede, speranza e carità (colletta). Paolo insegna che lo Spirito soccorre la nostra fiacchezza e prega in noi il Padre. La nostra preghiera è forte, perchè è fatta dallo Spirito. Il Padre ascolta la preghiera dello Spirito in noi, poichè “è sempre secondo Dio che lo Spirito intercede in favore dei Santi” (Rm 8,27).  A noi compete fare lo sforzo di lasciare l’uomo vecchio con i suoi vizi  e disgrazie e passare a vita nuova (dopo-comunione). Il Regno agisce, ma dobbiamo collaborare. Nei tempi difficili della vita è sempre necessario aumentare la nostra attenzione allo Spirito per conoscere i suoi cammini.

 

Letture: Sapienza 12,13.16-19; Salmo 85; Rom. 8,26-27;Matteo 13,24-43



 
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