Omelia 15^ Dom. T.O. - 13.7.2014



Ciò che determina la terra buona è l’apertura del cuore. Solo questo da frutto. I risutlati di chi accoglie la Parola e la mette in pratica sono efficienti come la pioggia che irriga e feconda la terra. Da queste letture comprendiamo anche il legame che c’è tra la natura e il cammino della preghiera.

nº 1352
Omelia 15^ Dom. T.O.
(13.07.14)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Il seminatore uscì a seminare

Comprendere in totalità

 

Matteo, nel discorso delle parabole, offre una visione del Regno di Dio. Non ne da una definizione, ma lo descrive. È difficile capire il rifiuto al Regno di Dio. Quello che è più difficile capire è l’esistenza di cuori chiusi. Gesù usa le parole di Isaia per giustificare il suo modo di parlare in parabole. Nel libro del Deuteronomio (29, 3.8) troviamo una spiegazione: “fino ad oggi il Signore non vi ha dato una mente per comprendere, nè occhi per vedere nè orecchi per udire...”  “Osservate le parole di questa Alleanza e mettetele in pratica per avere successo in tutto quello che fate”. Senza l’osservanza  dell’Alleanza non c’è comprensione di quello che Dio fa per il popolo. Perchè udito, vista e cuore?  Perchè si tratta della totalità della persona. Il seme seminato produrrà frutto in abbondanza solo se ci sarà l’accoglienza totale: ragione (occhi), fisico (ascolto) e sentimenti (cuore). Il Regno di Dio rispetta  la scelta di ciascuno e la sua condizione. Per questo c’è possibilità anche di un rifiuto. Come in tutte le parabole fa dei paragoni  con l’interiorità delle persone, con le cose della vita quotidiana. La sapienza è dire in parole semplici ciò che possiamo anche dire in modo difficile.  Il Papa Francesco parla in modo profondo con parole semplici. Quando accogliamo il Regno di Dio diamo frutti in abbondanza. Non esige uguaglianza di produzione, ma che ci siano frutti. La qualità della terra non significa che c’è gente che non otterrà niente. Tutto dipende dall’apertura del cuore. La terra cattiva è quando c’è il disinteresse totale per tutto ciò che è di Dio (seme sul bordo della strada), la mancanza della ricerca del bene, la superficialità, le velleità, la mancanza d’interesse,  dei principi e della perseveranza (terreno pietroso); la ricerca del piacere, dei vizi , l’orgoglio, il consumismo, la vanità etc. (terreno spinoso). La terra buona è quella che ascolta la Parola e la comprende. Questo dà frutto.

 La Parola da frutti

Nel cuore aperto la Parola fruttifica in molti modi. Il salmo 64 è la visione spirituale della contemplazione della natura. Con questo salmo possiamo capire che la spiritualità non è  soltanto  una somma di preghiere, ma anche contemplare la natura con gli occhi di chi l’ha creata. È anche frutto della Parola. Alla fine dice: “E tutto canta e grida di gioia!”. La vitalità della Parola da vita all’Universo. Leggiamo nella lettera ai Romani: anche la natura soffre le conseguenze del peccato dell’uomo, ma parteciperà della libertà della gloria dei figli di Dio (Rm 8, 18-21). I risultati della Parola sono  efficienti come lo è la pioggia, come descrive il profeta Isaia. La pioggia discende dal cielo e non vi ritorna prima di aver compiuto la sua missione che è irrigare, fecondare la terra, far germinare, dare il seme per le piantagioni e il nutrimento. Il seme è per continuare a produrre attraverso una nuova semina. E è l’alimento per dare la vita. Allo stesso modo  funziona la Parola che realizza la volontà di Dio e produce gli effetti, come la pioggia: irriga, feconda, fa germinare, continua la semina e dà alimento.

  Cristiani di fatto

Sant’Ignazio d’Antiochia scrive nella sua lettera ai romani: “Che io non solo sia chiamato cristiano, ma riconosciuto come tale”. Stiamo qui per decidere di accogliere e vivere il Regno di Dio e per produrne i frutti. La predicazione di Gesù invita alla conversione affinchè la semina del Regno di Dio possa produrre frutti abbondanti. L’impianto del Regno di Dio passa per molte tappe come possiamo vedere nelle altre parabole. Questo è il tesoro per il quale si deve dare tutto per possederlo.  Tutto sia fatto nella più pura gioia.

 

Letture: Isaia 55,10-11; Salmo 64; Rm. 8,13,1-23; Matteo 13,1-23



 
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