nÂş 1337
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Il rinnovamento della terra
1420. la Risurrezione del mondo
“Invia, Signore, il tuo Spirito e rinnoverai la faccia della terra”. Normalmente dicendo questo intendiamo l’aspetto spirituale. L’uomo, nel linguaggio della Scrittura e anche dei miti, è stato fatto di fango al quale è stata data l’intelligenza e l’anima spirituale. L’essere umano è un tutto. La materia, anche deperibile, è animata da un’anima che gli dà senso e consistenza vitale. Grazie a Dio, a partire dal crescente rispetto verso l’essere umano, anche la natura è stata beneficata. Abbiamo la sensibilità di preservare la natura come condizione di vita per le persone. Ma c’è una dimensione spirituale che può fondare meglio questa cura. San Paolo ci insegna nella lettera ai Romani la vita dello Spirito in noi e nella natura: “La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.” (Rm 8,19-23). La Risurrezione di Gesù e la nostra, per il dono dello Spirito, sono la base dell’ecologia che è anche spirituale. Per questo possiamo dire che una vita spirituale può essere coerente solo se sa preservare anche i beni naturali. Il peccato che disequilibra la persona ha risonanza anche nella natura. Quando la Bibbia, nel raccontare la creazione dell’uomo dice: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e sottomettetela” (Gn 1,28). Il senso è di dominarla ma non per averla come un Dio. C’è anche un lato positivo nel prendersi cura della terra come leggiamo più avanti:”Dio prese l’uomo e lo mise nel giardino di Eden perchè lo coltivasse e lo custodisse” (Gn 2,15).
1421. la natura cammino di Dio
Quando si parla di spiritualità , c’è una tendenza di uscire dalla realtà , fino al disprezzo della natura, inclusa quella umana. Questo contraddice l’insegnamento della Scrittura che ha creato tutto nella unità . Questa unità arriva al massimo nella persona di Gesù che è Uomo-Dio. La Divinità si è unita alla materia. Questa materia partecipa della Risurrezione di Gesù ed è glorificata in Lui. Per questo, la natura è cammino di Dio. Per essa possiamo comprendere l’amore creatore del padre e la forza redentrice della Risurrezione. La Parola insegna: “I cieli narrano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l’opera sua (Salmo 18). S. Bernardo diceva che imparava più dalle piante che dai libri. Preghiamo nei salmi quanto le bellezze della natura sono motivo di lode a Dio. Nell’inno alle creature diamo voce a tutto l’Universo per lodare Dio: “Opere del Signore, benedite il Signore...” (Dn 3,57 ss.). Il salmo 64, dopo la lode dell’azione di Dio nella natura, esplode in un grido che riassume tutto: “Tutto canta e grida di gioia”. La spiritualità senza l’unione all’altro e alla natura è “un come un bronzo che risuona e un cembalo che tintinna” (1 Cor 13,1).
1422. A causa dell’uomo
L’essere umano, come natura, è unito all’Universo. Con la Risurrezione di Gesù l’universo ha iniziato il suo rinnovamento. Risuscitare con Gesù è integrarsi sempre più nella cura del mondo che ci è stato affidato. Il rispetto, la promozione e l’integrazione della persona nella vita degna porta con se la natura. Se per causa del peccato dell’uomo la natura soffre, anche se non sappiamo spiegarlo, vivere nella grazia è anche la sua redenzione. Nella Scrittura la natura che grida e geme nelle doglie del parto (Rm 8,22), asciuga le sue lacrime e offre a Dio il pane e il vino, Corpo e Sangue del Signore, che sono la sua risurrezione. Siamo chiamati a dare al mondo e a tutte le persone il diritto di amare Dio con totalità , unendo alla sua risposta di fede, la natura creata con molto amore. |