Omelia Festa del Corpus Domini 2014



n. 1345
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Festa del Corpus Domini

1432. Memoriale del Signore

La festa del Corpo di Cristo ha una storia lunga. Alla fine del 13° secolo a Liegi, in Belgio, c’era un grande movimento eucaristico. Santa Giuliana ebbe l’ispirazione di  chiedere una festa per il Santissimo Sacramento. Il Papa Urbano IV, quando era ancora un semplice sacerdote, era il suo confessore. Da Papa fu lui stesso ad istituirne la festa per tutta la Chiesa. Attualmente non possiamo dire che abbiamo perso il fervore antico solo perché non facciamo come una volta. Attualmente siamo  rivolti verso l’Eucaristia come a un tutto nel quale il Sacrificio e il Sacramento sono uniti. Il Santissimo Sacramento non è un santo in più. D’altro lato si è perso molto il senso della presenza di Gesù nell’Eucaristia. C’è molto da recuperare. Se Egli sta lì sotto le specie del pane e del vino, deve essere riconosciuto e adorato. È lo stesso Cristo che riceviamo nella Eucaristia e portiamo in noi  dopo la comunione. Siamo tabernacolo vivente dell’Eucaristia. Siamo  così uniti alla Pasqua di Gesù. Preghiamo durante la messa: “In questo ammirabile Sacramento ci hai lasciato un memoriale della tua Passione”. Memoriale non è soltanto un ricordo, ma una attuazione della presenza di Colui che ci ha salvato nel suo Mistero Pasquale.  Leggiamo come Dio ha alimentato il suo popolo con il pane del Cielo e ha fatto per lui meraviglie. Paolo ci insegna che il vino è il Sangue di Cristo e il pane è il suo Corpo. Attraverso di essi entriamo in comunione con Cristo e tutti formiamo un solo corpo, poiché partecipiamo di un unico Pane. Questo memoriale non è solo un ricordo, ma è segno della Salvezza. Nella celebrazione si annuncia la Morte e la Risurrezione del Signore per la vita del mondo. La fame del mondo mostra che celebriamo male.

1433. Mangiare la carne

Il capitolo VI del vangelo di San Giovanni narra in modo stupendo l’insegnamento sull’Eucaristia. Tra i grandi segni che ci portano alla fede c’è il Pane di Vita. Prima ha fatto il miracolo della moltiplicazione dei pani. È la spiegazione di quello che insegnerà. Il punto di partenza è credere “In Colui che Dio ha inviato”. La prova che Dio Lo ha inviato è il Pane del Cielo. Mosé ha dato la manna. Gesù dice: Io sono il Pane del Cielo (34). Chi crede, ha la vita eterna (40). Crediamo in Gesù che è il Pane del Cielo. Chi mangia di questo Pane ha la vita eterna (51). Il Pane è la sua carne data per la vita del mondo (51). Nella Cena Gesù prende il pane e dice: Questo è il mio corpo … prendendo il calice del vino dice: Questo è il mio sangue (Mt 26, 26-29). Pietro professa la fede: “Da chi andremo?” Solo Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto che Tu sei il Santo di Dio” (68). Mangiare la carne di Cristo nell’Eucaristia è atto di fede che ci porta a cercare il Pane della Vita per riceverLo in noi e questo ci trasformerà in Lui. Gesù sceglie il pane per simboleggiare come si realizza questa trasformazione. Il pane non è un simbolo vuoto, ma il Corpo del Signore. Così insegna la fede cristiana. Il pane e il vino consacrati sono il Corpo e il Sangue di Gesù.

1434. Sostegno nel cammino

Celebrando questo Memoriale, anche nella adorazione di questo mistero, riceviamo i frutti della redenzione. Gesù è adorato e ricevuto affinché noi possiamo entrare in comunione con Lui. Quanto più conosco Gesù più lo cerco nella comunione. Per essa entro in comunione anche con i fratelli e mi dispongo a generare comunione con tutti. Diciamo che siamo tabernacolo vivo dell’Eucaristia, perché lo portiamo agli altri e assumiamo la sua vita che è venuta per dare la vita. se non diamo la vita, non entriamo in comunione. Celebrare la festa del Corpus Domini è riconoscere la sua presenza nell’Eucaristia e mostrare esteriormente che crediamo nella presenza, nella sua presenza. Questa fede ci porta a riconoscere la sua presenza negli altri.


 
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