Scoprire nuovi cammini per impiantare il Regno
nº 1338 Omelia 6^ Dom. Di Pasqua (25.05.14) Pe. Luiz Carlos de Oliveira Redentorista
Lo Spirito di VeritÃ
Sotto l’azione dello Spirito
Il contesto dell’Ultima Cena è un momento privilegiato nel quale Gesù ci conduce al cuore del suo insegnamento ed espressione della sua vita. Possiamo dire che Gesù consegna allo Spirito la missione di comunicare la Vita: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un’altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perchè non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi†(Gv 14, 16-17) . Non restiamo orfani perché Egli viene a noi nello Spirito che ci insegnerà tutto e ci ricorderà quello che Gesù ha detto (Gv 14,26). Egli è la forza della vita che accompagna nelle difficoltà coloro che credono e li fa crescere come Chiesa. Egli è l’Amore. Custodire i comandamenti di Gesù è rimanere nel suo amore ed essere amato dal Padre e in questo Gesù promette la sua manifestazione: “Anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui†(Gv 14,21). Egli ci stimola a scoprire nuovi cammini per impiantare il Regno di Dio. Chi non accoglie il movimento dello Spirito perde la capacità di crescere. Vediamo quante "piante nuove" sono nate nella Chiesa dopo che si aprirono i nuovi cammini, come Filippo che annuncia in Samaria. È il cammino della Chiesa. Sempre è presente nel cuore del suo popolo. Così i samaritani si convertono, da loro vanno Pietro e Giovanni per donare lo Spirito Santo. Chi desidera vivere e annunciare il Vangelo incontra il cammino. C’è un grande aumento di protagonismo dei laici che, mossi dallo Spirito Santo compiono meraviglie. Ciò che ci deve muovere non è una idea, ma l’azione dello Spirito. In tutto quello che facciamo per il bene, Egli è presente come Dono. La fede rimane la stessa, ma sempre condotta dalla carità che, nella speranza, cerca le novità di Dio, come possiamo vedere nei comportamenti di Papa Francesco e in tutti i cristiani impegnati.
Dar ragione della speranza
Dopo la morte di Stefano, si scatenò molto forte la persecuzione verso i cristiani. Ci fu una grande disperazione. Vivere la fede con coerenza incomoderà sempre la società così avversa alla fede. Perchè tanta persecuzione dai gruppi fondamentalisti e atei? Perchè essi sanno che noi abbiamo la verità ! Tuttavia non basta averla occorre la coerenza con i comandamenti. “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, costui Mi amaâ€. Gesù avverte i discepoli che avranno persecuzioni e li invita a dare testimonianza, anche nella sofferenza, come Lui ha sofferto e testimoniato. Soffrire per praticare il bene è essere unito a Lui. Soffrire la morte , la fine dell’esistenza umana è ricevere la vita nuova nello Spirito (1 Pt 3,18). Le sofferenze di Cristo si manifestano nel corpo della Chiesa. I fedeli riceveranno anch’essi la vita nuova per lo stesso Spirito che ha risuscitato Gesù.
Una vita coerente
Le preghiere della messa di oggi insistono sulla vita coerente: “La vita corrisponda ai misteri celebrati†(Colletta) e anche: “Fa fruttificare in noi il sacramento pasquale e infondi in noi la forza di questo alimento salutare†(dopo-Comunione). I sacramenti celebrati producono in noi dei frutti. Essi ci uniscono a Gesù, e alla sua missione di servizio per la salvezza. Pasqua ben vissuta è Pasqua annunciata. L’amore di Gesù è trasformante. Non è possibile dire che crediamo in Gesù se non custodiamo il suo comandamento d’amore. Chi lo pratica, ovunque sta, ha lo Spirito di Dio. Vivere il comandamento dell’amore nella sofferenza e nella persecuzione è fare come ha fatto Gesù durante la sua passione come agnello muto davanti alla morte. “Dar ragione della speranza, ma con dolcezza e rispetto e con una retta coscienza†. La Chiesa della Croce è la Chiesa della Gloria.
Letture: At 8,5-8.14-17; Salmo 65; 1Pt. 3,15-18;Gv 14,15-21 |