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Il progetto di Gesù funziona - Articolo spirituale


n. 1331
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Il progetto di Gesù funziona

1411. da disfatta a realizzazione

Dopo la morte di Gesù i discepoli  rimasero costernati e delusi. I nemici festeggiavano la fine del “movimento” così come erano finiti tutti gli altri movimenti (Atti 5,34). I due apostoli che andavano a Emmaus manifestavano la loro costernazione. Alla domanda di Gesù su ciò di cui stavano parlando, rispondono raccontando gli avvenimenti e mostrando la loro delusione: “noi speravamo che fosse Lui che avrebbe redento Israele, ma sono tre giorni che tutte queste cose sono accadute!” Essi  riportano anche le notizie che portarono le donne e i discepoli che erano state alla tomba dicendo che Lui era vivo. “Ma Gesù non l’hanno visto” (Atti 24, 13-35). Dopo le apparizioni il morale è altro. La felicità è tale che non  possono crederci. Gesù si mostra “Sono proprio Io, non abbiate paura!” Ecco una certezza: Egli è vivo ed è lo stesso che fu crocifisso,  mostra i segni dei chiodi. Ricevono, come già nel giorno della Risurrezione, la forza dello Spirito Santo come racconta san Giovanni (Gv 20,20). La fede in Gesù non è un ammasso di idee e pratiche da comprendere. Ma è l’adesione e l’unione a una Persona concrete: Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Vivo. Non si tratta di una religione,  ma di una fede che promuove la vita. la comunitò che crede, si organizza mostrando questa vita. solo il devozionismo non soddisfa. La devozione che non ha in se la fede, non dice niente. La realizzazione diventa concreta negli apostoli e nei primi cristiani che, con la forza dello Spirito, annunciano che Gesù p vivo ed è il Signore. Il progetto è la remissione dei peccati che coinvolge il mondo. Il perdono che è offerto mete le persone e il mondo nel senso di Dio. La fede dei discepoli di tutti i tempi non differisce dalla fede primitiva. Questa è la Tradizione.

1412. Comunità come risposta

Una delle realizzazioni che manifestano maggiormente il risultato della Risurezione e il senso della presenza di Cristo nel suo seno è la comunità. Negli Atti degli Apostoli abbiamo il disegno della Risurezione fatto dalla vita della comunità: “Coloro che si erano convertiti erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (At. 2,42).  Il testo che segue mostra come mettevano i beni in comune, come vivevano e pregavano. Gesù, nel deserto aveva vinto le tentazioni (Mt 4, 1-11), se  confrontiamo la vita della comunità con quel momento, vedremo che  la vita quotidiana della prima comunità cristiana è il  modo di vincere la tentazione: mettendo i beni in comune, vincendo cioè la tentazione  dell’avidità dei beni materiali, orientati dalla Parola degli Apostoli, dalla fraternità e dall’Eucaristia (Frazione del pane), queste sono la risposta all’orgoglio e alla sete di potere; le preghiere della comunità di struggono la ricerca della divinizzazione del piacere. La certezza più grande della verità della Risurrezione si manifesta proprio nella vittoria con Cristo nella vita della comunità. Vinci il male con il bene (Rm 12,21). La vita della comunità, nella sua pratica concreta, vince la forza del male.

1413.  Speranza che non fallisce

Possiamo restare un po disorientati con i risultati che non vediamo. Già sono più di 2000 anni che annunciamo la Risurrezione e il mondo pare peggiorare soltanto. La Chiesaè sempre in difficoltà con divisioni e infedeltà al Vangelo. L’incredulità invade la vita del popolo. Non possiamo perdere la speranza, perché siamo stati rinnovati dalla festa pasquale. Ci sono molti elementi di giustizia nel mondo  che nasceranno nella Chiesa. C’è nel mondo attuale una lotta per l’ecologia. Ricordiamo che i bambini confessavano che avevano ucciso un passerotto. Da dove veniva questa coscienza? Anche se la Chiesa ha causato molti problemi, molte soluzioni nasceranno ancora da essa. Chi lotta per un mondo nuovo crede nella Risurrezione, anche se inconsciamente.


 
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