nº 1393

Articolo

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Crescere nella verità

1501- una Chiesa che impara

Il  sapiente non è colui che sà molto, ma colui che sa imparare sempre.  Lo stesso diciamo alla Chiesa “che discepola e missionaria, ha bisogno di crescere nella interpretazione della Parola rivelata e nella comprensione della verità” , scriveva Papa Francesco in Evangelii Gaudium 40.  La Chiesa è come un albero, diceva p. Victor Coelho. Il tronco cresce se ha getti nuovi. Non è di bronzo che arrugginisce. Impariamo dai pensatori che amano la verità e aiutano  affinchè “maturi il giudizio della Chiesa” (DV 12). I teologi hanno il ministero di aiutare a riflettere. Le scienze aiutano nel compimento della missione del Magistero, come disse S. Giovanni Paolo II. “Le diverse linee di pensiero, se si lasciano armonizzare dallo Spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere la Chiesa in quanto aiutano a esplicitare meglio il tesoro ricchissimo della Parola” (EG 40). È la capacità di apertura. I cambiamenti culturali non fanno cambiare la fede, ma cambiano il modo di comprendere meglio la fede, approfondendo la sua conoscenza. Giovanni XXIII, il nostro amato santo, disse nell’aprire il Concilio Vaticano II (11.10.1962): “Una cosa è la sostanza ... altra è la formulazione che la riveste”.  Il linguaggio deve sempre esprimere con esattezza la fede. Il linguaggio usato male può negare o portare pregiudizio alla verità. La fede è la stessa, ma cresciamo nella sua comprensione, guidati dallo Spirito. Papa Francesco nella sua umiltà mostra che la sapienza è essere aperti per imparare. Così solo si può insegnare !

1502. Crescere nella fede

Non si può confondere la fede con una determinata cultura. Le culture non possono dominare la fede in modo che essa non produca più il bene. La preoccupazione è trasmettere la sostanza della fede, non soltanto un tipo di linguaggio. È necessario essere fedeli alla sostanza del Vangelo. Giovanni Paolo II diceva “l’espressione della verità può essere multiforme. E il rinnovamento delle forme di espressione diventa necessario per trasmettere all’umo di oggi un messaggio evangelico  nel suo significato immutabile” (Ut Unum sint 19). La crescita nella fede stimola sempre a una spiegazione migliore. Ciò che ci porta a crescere nella fede è anche comprendere il suo aspetto di croce e che qualche oscurità non toglie fermezza alla propria adesione. Questo aspetto è contrario al pensiero della società attuale che mette come prioritari altri valori estranei al Vangelo. Questa scelta  di seguire Gesù prendendo la croce (non il dolore) fa crescere nella fede e nell’amore. L’adesione non è soltanto a un corpo di dottrina, ma è uno stile di vita. Ci sono modi di comprendere la vita cristiana che furono buoni un tempo ma si sono evoluti. Ciò che era buono un tempo può non esserlo oggi. Possiamo citare, per esempio, le penitenze fisiche che compromettevano la salute. San Tommaso dice che i precetti dati da Cristo sono pochissimi. Ci sono cose che sono state create in un tempo e possono e devono cambiare.

1503 Diritto di crescere

Il nostro popolo ha una carenza molto grande di formazione religiosa. Grazie a Dio la catechesi e altri mezzi aiutano. Nessuno cresce a salti. Ma è lento il processo. Abbiamo molti mezzi di formazione e poco interesse a fare delle comunità scuole permanenti di formazione. Le celebrazioni liturgiche dei sacramenti, le omelie, i gruppi di riflessione e di preghiera sono momenti importanti. I vescovi dei primi tempi erano i grandi catechisti della comunità. Lo stesso dovremmo dire  dei sacerdoti attuali. Abbiamo bisogno di formarci  e avere mezzi per formare  la gente. Con la formazione fortifichiamo la fede. La fede  illuminata diventa uno strumento di rinnovamento sociale e  rende forti i fedeli che sono poi i formatori delle opinioni.