Omelia 32^ Dom. T.O. - 9.11.2014



Anche il tempio, la Chiesa, ha bisogno di purificazione. Purificando noi stessi purifichiamo la Chiesa.

nº  1386
Omelia Dedicazione Basilica Lateranense
32^ Dom. T.O.

(09.11.14)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

 

Lo zelo per la tua casa mi divora

 

Basilica S. Giovanni in Laterano

Nei primi secoli del cristianesimo non c’erano chiese per le celebrazioni. I cristiani si riunivano nelle case chiamate domus ecclesiae, cioè, case della comunità. Papa, vescovi, sacerdoti e celebrazioni erano semplici e diverse da quelle di oggi. Nell’anno 313 l’imperatore Costantino  permise la religione cristiana nell’impero romano. Fu allora che si costruirono le basiliche per le riunioni del popolo e per le celebrazioni. La prima basilica costruita fu quella di San Giovanni in Laterano. Il nome Laterano viene da Laterani, nome della famiglia che aveva la sua casa in quel luogo. Casa che fu distrutta da Nerone nell’anno 60. Lì fu costruito un palazzo nel 161. Costantino lo ha donato al Papa Milziade. La dedicazione della Basilica fu presieduta da Papa Silvestro I nell’anno 324, dedicata al Santissimo Salvatore,  e più tardi a San Giovanni Battista. Celebrare la dedicazione, consacrazione della Chiesa, più che celebrarne il ricordo, è celebrare la nascita di una comunità.  Questa Basilica è chiamata la madre di tutte le chiese della terra. È la prima chiesa costruita. Siamo in una fase nuova del cristianesimo quella che passa ad avere dei templi. Si modificherà molto lo stile di Chiesa e si perderà molto dell’insegnamento: “adorare Dio in Spirito e Veritàâ€. Ma sia nei bellissimi tempi di mattoni o nei poveri addobbi sull’erba che si usano nei poveri villaggi dell’Angola, ciò che è fondamentale non può essere perso: adorare in spirito e verità (Gv 3,24).

Purificazione del tempio

La scena di Gesù nella purificazione del tempio è sconvolgente. Anche gli umili ne furono toccati ma con minor forza. Egli amava il tempio, cuore della fede del popolo. Aveva molto zelo per la casa del Padre, come dice la Scrittura: “Lo zelo per la tua casa mi divora†(Sl 69,10). Il popolo era sfruttato nel tempio che si era trasformato in un mercato dove si vendevano animali per i sacrifici e c’erano i cambiavalute per cambiare le monete in quella del tempio. Così questa sarebbe stata pura per essere usata, ma anche sfruttata. Gesù fa una profezia sul tempio che sarà distrutto e Lui, il Messia di Dio, sarà il nuovo tempio. In lui incontriamo Dio. La Risurezione di Gesù prenderà il posto  di tutte le altre mediazioni per l’incontro con Dio. Le comunità, simboleggiate dalle chiese, devono essere sempre purificate da tutti i mali che minaciano il popolo e la relazione con Dio. Il culto deve essere donazione, di disponibilità e di servizio umile, come è il Corpo di Cristo Risorto.

Nascente dalle acque

La lettura di Ezechiele ci mosta l’acqua che nasce dal tempio e aumenta purificando, dando fertilità e vita. Rappresenta la presenza del Signore in mezzo al popolo. Gesù è l’acqua viva. Dal suo petto aperto dalla lancia uscirà l’acqua e il sangue. Sazia la nostra sete di Dio e ci alimenta con il suo sangue che è vita. La celebrazione della benedizione e dedicazione della prima chiesa della cristianità ci porta a fare memoria delle nostre comunità e delle persone che sono state nostri  padri nella fede. Ci anima a purificare le nostre comunità e celebrazioni da tutto ciò che è impuro, come la mancanza d’amore, l’avidità del denaro e del potere e lo sfruttamento del popolo. Esse devono essere segno della Risurrezione. È tempo di purificazione.

 

Letture: Ez.  47,1-2.8-9.12; Salmo 45; 1Cor. 33,9c-11.16-17. Gv. 2,13-22.



 
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