La dimora di Dio è la casa della pace
nº
1228
Omelia 6^ domenica di Pasqua
(05.05.13)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
La Resurrezione dona vita alla comunità
Egli ha preso
dimora dentro di noi
Gesù è morto e risorto per
riconciliare l’Universo con Dio e anche con se stesso. Questa riconciliazione è
sempre più presente nel mondo. Per questo il salmo 66 canta: “Su di noi faccia
splendere il suo volto perchè si conosca
sulla terra la tua vita, la tua salvezza fra tutte le genti. Gioiscano le
nazioni e si rallegrino, perchè tu giudichi i popoli con rettitudine, governi
le nazioni sulla terra”. Ha fatto la promessa di inviare lo Spirito Santo che
ci sarebbe stato maestro e ci avrebbe ricordato di mettere in pratica il
vangelo. La prima comunità dovette
affrontare, tra i tanti, un grave problema: i giudei convertiti alla fede
cristiana volevano imporre sui pagani convertiti le pratiche e le tradizioni
giudaiche e i precetti della legge antica. Paolo non accetta questa opinione. Ci
fu una grande incomprensione nella comunità degli apostoli. Gesù ci ha dato la
pace e non la confusione (Gv 14,27). Così gli apostoli si riunirono a
Gerusalemme, discuterono e dettero una risposta liberatoria. Decisero,
congiuntamente allo Spirito Santo, di non imporre nessun peso ai pagani
convertiti, se non le cose necessarie. Essi non guardarono a loro stessi, come
di solito usiamo fare noi, ma si interessarono del bene della Chiesa. La comunità
è una dimora e nelle letture di oggi ne incontriamo tre diverse. La dimora del
nostro cuore, perchè si dice: “ Se uno mi ama osserverà la mia parola e il
Padre mio lo amerà e ni verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23); un’altra dimora è la Chiesa, nuovo popolo di
Dio, che è illuminata e supportata dallo
Spirito Santo, e che ha i 12 apostoli come sue fondamenta (At 15,1 ss); ma
dimora è anche la Gerusalemme Celesta,
la città santa, i cui basamenti sono i 12 apostoli. Dio è il suo tempio e l’Agnello
la sua luce (Ap 21). Nelle nostre comunità abbiamo la presenza dello Spirito
Santo che insegna, anima e santifica attraverso i sacramenti pasquali, come le
preghiere della liturgia di oggi ricordano. La fede è spirituale, ma si
concretizza in persone che vivono unite e cercano di vivere l’amore di Gesù. Avremo
molte difficoltà, ma la soluzione non sta nell’ideologia, ma nello Spirito Santo
che ci ricorda quello che Gesù ha insegnato. Dio vuole porre la sua dimora in
noi.
Vincitore della
corruzione del peccato
La liturgia di oggi celebra la Risurrezione
mostrando i suoi principali risultati: “Offrendo il suo corpo sulla croce, diede
compimento ai sacrifici antichi, e donandosi per la nostra redenzione divenne
altare, vittima e sacerdote” (Prefazio). Essa non fu soltanto il fatto di un
uomo che è uscito vivo dal sepolcro dove fu collocato morto, ma una vittoria
sulla morte e sopra ogni tipo di male. Vediamo, nella prima lettura, come egli vince il male del disaccordo e della
divisione nella comunità degli apostoli. Per questo la pace che Gesù ci ha
dato non corrisponde alle aspettative
del mondo. Nella Roma pagana c’era un altare chiamato della pace (ara Pacis). In esso si commemorava la pace che c’era nel
mondo ma portata con il dominio e la sofferenza di tanti popoli. Quanto dolore
e sangue doveva essere corso. La pace di Gesù è lo Shalom, cioè la pienezza
della ricchezza di Dio. La dimora di Dio è la casa della pace.
Sacramenti pasquali
Come la Quaresima, la Pasqua è un grande
sacramento nel quale celebriamo i sacramenti fondamentali della vita cristiana:
Battesimo, Cresima ed Eucarestia che ci mettono in relazione con Dio nella
comunità. L’insegnamento di Gesù non porta all’individualismo. La celebrazione
ci anima a corrispondere a questo Mistero. Noi lo facciamo attraverso i
sacramenti dell’amore (Offertorio) che sono frutti della Risurrezione. Sono fonte
della spiritualità che ha costruito la nuova creazione (prefazio). Essi infondono
nei nostri cuori la forza dell’Eucaristia che è l’alimento salutare
(dopo-comunione) che ci danno una vita di comunità completa dello Shalom di
Dio. Possiamo vincere le divisione, confortati dallo Spirito Santo.
Letture: At 15, 1-2. 22-29; Sal 66; Ap 21, 10-14.
22-23; Gv 14, 23-29