Pasqua
non è un mero ricordo di un fatto passato, ma la proclamazione che Gesù è
presente e agisce ancora in mezzo al suo popolo. Agisce attraverso i
sacramenti, che sono stati dati per la nostra salvezza. Lo Spirito rimane
presente e dà la Vita.
n. 1220
Omelia 2^ Dom. di Pasqua
7.4.2013
Pe.Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Ricevete lo Spirito Santo
Il Risorto è il Signore
I 50 giorni del Tempo Pasquale sono un’unica grande domenica, come dice
S. Atanasio. Pasqua è una festa nella quale riflettiamo e viviamo sulla
Passione e sulla Gloria di Gesù. Vivere significa celebrare e lasciate attuare
la forza salvifica di Gesù in noi. Il Risorto non è un santo in più. E’ il
Signore glorioso. Il Risorto è lo stesso che fu crocifisso, egli porta il segno dei chiodi e la ferita provocata
dalla lancia nel suo petto. Questa è stata la prova chiesta da Tommaso: “Se io
non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei
chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò” (Gv 20,25). Il fatto
della Risurrezione non è solo un fatto storico, ma è un avvenimento della fede.
Non basta vedere, è necessario credere. Coloro che videro ne hanno dato
testimonianza. Tutti coloro che non hanno potuto vedere, hanno creduto e sono
stati salvati. Giovanni chiude il Suo vangelo con questa dichiarazione: “Questi
fatti sono stati scritti per testimoniare
che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e, perché credendo, abbiate la Vita nel
suo nome” (Gv 20,31). Gesù, nella notte della Risurrezione ha donato lo Spirito
Santo agli apostoli e il perdono dei peccati. Questi peccati non sono solo
quelli individuali, segreti, ma è tutta la forza del male presente nel mondo. Egli
è morto e risorto per tutto l’Universo di tutti i tempi e non solo per un
gruppetto di seguaci. Con la Risurrezione ha inizio la riconciliazione universale
già presente nel Cristo Uomo-Dio. Nella Croce Gesù realizza la riconciliazione
morendo per tutti. E Lui è il Signore. “Egli è la pietra che i costruttori
hanno rigettate e che è divenuta testata d’angolo” (Sl 117,22). Gesù è il
Signore, non per scelta delle persone, ma perché tutti sono stati scelti da Lui
… e destinati a essere figli adottivi attraverso Gesù Cristo (Ef 4,4). Dio lo
ha costituito Signore e Messia, dice Pietro nel giorno della Pentecoste (At 2,
36). Nella forza del Risorto e condotti dallo Spirito, gli apostoli daranno una
grande testimonianza che susciterà la fede. La stessa forza di guarigione che
era in Gesù agirà negli apostoli. Lo Spirito risveglia in noi la fede, come ha
fatto con i discepoli.
Sacramenti
pasquali
La Pasqua
non è un semplice ricordo di un fatto passato, ma proclamazione di una presenza
di Cristo che continua ad agire in mezzo al Suo popolo. Cristo risorto continua
ad agire nella Chiesa e nei sacramenti che proclamano la sua presenza e
agiscono in noi per salvarci. Nella Pasqua
celebriamo solennemente il Battesimo, la Cresima che è l’unzione dello Spirito
e l’Eucaristia. Lo Spirito rimane nella Chiesa attraverso la realizzazione
dei sacramenti. Come nell’Incarnazione ha dato vita umana al Figlio di Dio nel
seno di Maria, ora nel seno della comunità, dà vita divina a coloro che
ricevono i sacramenti. Per questo la Pasqua è un grande inno. Ringraziare il
Signore perché è buono ed eterna è la sua misericordia.
Comunità di vita
Noi non
dobbiamo sentirci inferiori agli Apostoli che vissero la Risurrezione, poiché dice
Gesù: “Beati coloro che crederanno senza aver visto”(Gv 20,29). Dai primi
momenti, la prima realtà vissuta dai cristiani è l’unione: “Tutti erano soliti
stare insieme” (At 5,12). Gli Apostoli continuavano la missione di Gesù con il
Suo vigore di guarigione e trasformazione. Noi che crediamo , siamo chiamati a
rinnovarci attraverso la professione della nostra fede (offertorio) che fa di
noi un solo corpo, e conservare nella nostra vita il sacramento pasquale che
riceviamo (dopo-comunione). La Pasqua è vita, un nuovo modo di vivere e non una
celebrazione che passa, senza lasciare traccia.
Letture:
Atti 5, 12-16; S. 117; Ap. 1,9-11ª.12-13.17-19,
Gv 20, 19-31