Conversione significa togliere le macchie
che il peccato ha messo in noi.Per questo è necessario ascoltare la Parola di
Gesù, egli ci dà i mezzi per “smacchiare le nostre anime”: preghiera, carità e
digiuno.
nº
1210
Omelia
3^ Domenica Quaresima
(03.02.13)
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Quaresima, Cammino di conversione
Un Dio impegnato
La misericordia è opera di Dio. Le sue azioni sono
sempre di liberazione. Egli vuole liberarci da noi stessi e da tutto ciò che ci
opprime. La schiavitù in Egitto sta a
simboleggiare tutto il male. La misericordia e la
bontà di Dio fanno parte dell’esperienza fondante del popolo. Non solo Dio ama con
il cuore, ma assume comportamenti concreti: ho visto la sofferenza del mio
popolo in Egitto... conosco le sue sofferenze a causa dei suoi oppressori...
sono sceso per liberare il mio popolo e farlo salire da questa terra verso una
terra bella e spaziosa, verso una terra
dove scorrono latte e miele (Es 3, 7-8). Ho visto, conosco, sono sceso per
liberare e condurre a una buona terra! Dio è conseguente. Nel Nuovo Testamento
Gesù è il buon Samaritano che agisce con
questo modo conseguente di Dio. Ha incontrato l’uomo ferito ai bordi della strada, ne ha sentito
compassione, è sceso da cavallo, lo ha portato alla locanda, ha contrattato per lui, gli ha lasciato una somma affinchè fosse curato ed è ritornato per vedere come stava. Senza questa maniera di agire, non sapremo mai cos'è la carità. Certe elemosine appagano solo la nostra coscienza e fanno
diventare la persone peggiori e più dipendenti. Impariamo da Dio! E’ Dio che
cammina con noi per aver cura di noi. Per questo S. Paolo chiede che non
ripetiamo gli errori del passato, quando il popolo nel deserto, mormorò contro
Dio che lo salvava e lo sosteneva. Non per questo, però, Dio lo ha abbandonato.
Nella Quaresima, come preparazione alla Pasqua, riprendiamo questi momenti
della storia della salvezza e li contempliamo in Cristo, affinchè la sua Pasqua
ci trasformi per celebrarla senza il lievito dell’egoismo.
Cammino di conversione
Dio ha compassione e ci dà sempre l’ausilio necessario
alla nostra conversione come preghiamo nel salmo 102: Egli è indulgente,
favorevole, paziente, misericordioso e pieno di pietà. Durante il tempo santo
della Quaresima ci sono offerti i mezzi per convertirci e fortificarci nella
fede e sono: il digiuno, la preghiera e la carità fraterna. Vincendo l’egoismo
e aprendoci ai fratelli possiamo ricevere la sua misericordia. La missione
liberatrice di Dio si realizza non solo attraverso i miracoli, ma attraverso le
persone che si dispongono a dedicarsi alla liberazione dei sofferenti da ogni
tipo di prigionia, soprattutto da quella del male istituzionalizzato nella
politica, nell’economia e anche nella vita spirituale del popolo. La Quaresima
è una scuola che ci insegna a vivere con più entusiasmo gli insegnamenti che
Gesù ci ha dato con le Sue Parole e la Sua Vita: perchè solo nel dono può
avvenire la liberazione. Conversione è il cammino verso la Pasqua.
Frutti di conversione
Nella Quaresima conosciamo l’affetto di Dio per noi
attraverso Gesù, nostro Redentore. E’ un tempo di conversione. Dio vuole
vederne i fruti. Gesù ci dà un esempio molto chiaro: ho cercato un frutto sull’albero
di fico e ho trovato solo foglie. E non era il tempo della maturazione (Mc 11,13). La soluzione è chiara: se non si
dà frutto bisogna liberare il luogo. Perciò il Signore comanda di tagliare. Dio
cerca frutti in noi. L’agricoltore, che è Gesù, chiese un po’ più di tempo per
vedere se l’albero, una volta fortificato, poteva produrre frutto. Perchè Gesù domanda il frutto del fico quando
non era stagione? Gesù ci sta dicendo che i frutti della conversione possono
spuntare. Con il digiuno, l’elemosina e la preghiera i frutti verranno. Quando non
li conseguiamo, Dio ha pazienza e ci dà
il fertilizzante della Sua grazia. Quaresima è tempo di conversione.
Letture: Es. 3,1-8ª.13-15; S. 102; 1 Cor 10,
1-6.10-12; Luca 13, 1-9