Omelia 29^ Dom.T.O. -20.10.2013



Dobbiamo convincerci che abbiamo bisogno di pregare. Pregare non è dire molte cose a Dio ma molte volta la stessa cosa. È invito ad una orazione costante. Pregare non è convincere Dio delle nostre cose, ma convincere noi di Dio. Essere sempre rivolti a Dio è vittoria permenente


nº 1276
Omelia 29 ^ Dom. T.O.

(20.10.13)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

L’aiuto viene dal Signore

Intelligenza nella preghiera

Quando vediamo Gesù raccontare le parabole dando il suo insegnamento, stiamo certi che questi sono testi autobiografici. Egli sta dicendo che: come Io sono e vivo, così propongo che viviate allo stesso modo. Gesù vuole insegnare la necessità di pregare sempre senza stancarsi (Lc 18,1). Racconta, intanto, la parabola della vedova che con la sua insistenza vince il giudice insolente. La comparazione  che fa Gesù, vuole mostrare che Dio “Farà giustizia  ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di Lui ... e farà giustizia prontamente” (7-8). Gesù sà anche che il Padre è il suo soccorso, e lo sarà anche dei bisognosi. L’insegnamento sulla preghiera è  saper insistere. Preghiera, dice il Beato Charles de Foucauld, non è dire molte cose, ma dire molte volte la stessa cosa. È per “stancare Dio” per dirla col nostro linguaggio. Il Signore sà di cosa abbiamo bisogno, ma vuole che  siamo costanti perchè così starà più in contatto con noi. Per pregare è necessario una fede forte e restare nelle “dimore di Dio” (Eccl. 2,3). Per questo viene la raccomandazione di essere persistenti. Dio ascolta più velocemente di quello che possiamo pensare. Dobbiamo anche considerare la risposta di Dio che è sempre maggiore del nostro chiedere, perchè Lui sa di cosa abbiamo bisogno, anche prima che glieLo chiediamo (Mt 6,8). È di certezza assoluta che Dio ascolta le nostre richieste, anche nelle cose semplici della vita. Come Padre,  capisce i discorsi dei suoi figli piccoli. Anche quando chiediamo cose materiali, stiamo dimostrando che anche nelle cose materiali dobbiamo dipendere da Lui. Sappiamo che da Lui viene il soccorso, per questo possiamo alzare gli occhi verso l’alto. Egli non lascia inciampare i nostri piedi (S. 120).

Con le braccia aperte verso l’alto

La scena di Mosè con le braccia aperte verso l’alto in continua supplica a Dio, rivela per noi il senso di Cristo con le braccia aperte sulla croce, in una supplica permanente a Dio per il suo popolo. Egli prega per noi. Egli è il nostro mediatore e intercessore davanti a Dio Padre (Eb 7,25). Gesù teme per il futuro della fede a causa della mancanza di preghiera: “Quando ritornerò, troverò ancora la fede sulla terra?” (Lc 18,8). Abbiamo il comandamento di pregare sensa interruzzione (1 Ts 5,17). La Chiesa ha organizzato il modo di vivere questo comando attraverso l’orazione liturgica, soprattutto nell’Eucaristia che è la preghiera privilegiata della Chiesa. In essa si prega  l’autore e il sostenitore della preghiera. In essa abbiamo braccia erette e “cuori in alto”. Abbiamo, nelle catacombe, la figura dell’orante con le braccia alzate verso l’alto. È l’immagine della Chiesa orante.

La Scrittura alimenta la preghiera

Paolo insiste sulla necessità della Parola di Dio. Timoteo, dall’infanzia, conosce le Scritture. “Esse hanno il potere di comunicare la sapienza che conduce alla salvezza per la fede il Cristo Gesù” (2 Tim 3,15). La Parola non è una parola qualsiasi, perchè è ispirata da Dio ed possiede la forza per insegnare, argomentare, correggere e educare per il perfezionamento. Per questo insiste che si proclami la Parola (2 Tim 4,2). Essa è anche preghiera. Per essa preghiamo Dio e per essa ascoltiamo Dio. Essa è il cammino della preghiera. La Parola, in modo particolare i salmi, contengono tutto ciò che serve per la preghiera cristiana. Essa percorre tutti i sentimenti e possiede ogni insegnamento. Una delle missioni della Chiesa è insegnare a pregare. Preghiamo poco e male. Non si tratta di citare testi della bibbia o di leggere orazioni, ma di cercare in essa la nostra relazione con Dio. La catechesi attuale, grazie a Dio, ha uno dei suoi pilastri nella Parola. È opportuno, per migliorare la nostra preghiera, cercare molto la Parola di Dio, poichè è fonte di preghiera.


Letture: Es. 17, 8-13; S. 120; 2 Tim 3, 14-4,2; Luca 18,1-8





 
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